BARLETTA - Mimmo Ricatti, azzurro di maratona, e Matteo Bonadies, scrittore e politico, insieme per raccontare in un
fine anno ballerino, sport e cultura sugli schermi del cinema attraverso un docufilm girato nei mesi estivi e
firmato dal regista Francesco Delvecchio.
Mimmo Ricatti dichiara: “La vita è strana quanto meravigliosa e variopinta. La corsa ti porta ovunque ed ora si sposa con il cinema. Passati i 40 anni (per la verità 41 e mezzo), non pensavo di vivere ancora una volta un’esperienza straordinaria come questa. Questa volta ho chiacchierato da vicino con l’obiettivo della telecamera cinematografica, prendendo il posto, nella finzione scenica, di un uomo, un atleta che proviene da un’esperienza sportiva e che ha impiegato la sua vita nelle vesti di marito, padre, imprenditore, politico e scrittore. Il soggetto è Matteo Bonadies, stimato ultraottantenne barlettano, la cui storia viene intessuta dall’abile arcolaio del regista Francesco Emanuele Delvecchio".
"Nella pellicola - prosegue - interpreto il giovane Matteo, a cui mi lega oltretutto il fatto di portare il suo nome come mio secondo nome , ereditato dal mio nonno materno. La storia è semplice ma significativa. La vita scorre e fa presto a trascinarti oltre gli ottant’ anni, ma da giovane il ragazzo che eri può aver vissuto la forte passione di innamorarsi della competizione su una distanza che richiama gli ottanta, ieri erano metri, oggi sono anni. Ho amato il tema e ho sposato il progetto collaborando in piena sintonia con la troupe, il regista e il protagonista Matteo, con cui è nata anche un’amicizia".
"Oggi, con alle spalle tantissime corse, mille e mille avventure, ho l’entusiasmo e l’impazienza di vedere ‘la prima’ nelle sale prima possibile con tutti voi (quando si potrà)”, conclude Ricatti.
CONTACTS:
Fb e Ig: 'Mimmo Ricatti'
Ricattarus@libero.it
Mimmo Ricatti dichiara: “La vita è strana quanto meravigliosa e variopinta. La corsa ti porta ovunque ed ora si sposa con il cinema. Passati i 40 anni (per la verità 41 e mezzo), non pensavo di vivere ancora una volta un’esperienza straordinaria come questa. Questa volta ho chiacchierato da vicino con l’obiettivo della telecamera cinematografica, prendendo il posto, nella finzione scenica, di un uomo, un atleta che proviene da un’esperienza sportiva e che ha impiegato la sua vita nelle vesti di marito, padre, imprenditore, politico e scrittore. Il soggetto è Matteo Bonadies, stimato ultraottantenne barlettano, la cui storia viene intessuta dall’abile arcolaio del regista Francesco Emanuele Delvecchio".
"Nella pellicola - prosegue - interpreto il giovane Matteo, a cui mi lega oltretutto il fatto di portare il suo nome come mio secondo nome , ereditato dal mio nonno materno. La storia è semplice ma significativa. La vita scorre e fa presto a trascinarti oltre gli ottant’ anni, ma da giovane il ragazzo che eri può aver vissuto la forte passione di innamorarsi della competizione su una distanza che richiama gli ottanta, ieri erano metri, oggi sono anni. Ho amato il tema e ho sposato il progetto collaborando in piena sintonia con la troupe, il regista e il protagonista Matteo, con cui è nata anche un’amicizia".
"Oggi, con alle spalle tantissime corse, mille e mille avventure, ho l’entusiasmo e l’impazienza di vedere ‘la prima’ nelle sale prima possibile con tutti voi (quando si potrà)”, conclude Ricatti.
CONTACTS:
Fb e Ig: 'Mimmo Ricatti'
Ricattarus@libero.it