BARI - “Un quinto dei positivi registrati dalla regione Basilicata, è residente in Puglia. Questo oltre ad aumentare il tasso dei contagi della Basilicata, falsa completamente tutta l’analisi dei dati alla base dell’algoritmo dell’Istituto Superiore della Sanità con cui il Ministero della Salute decide il colore delle zone per le restrizioni delle regioni". Così in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini.
“Sia chiaro - prosegue Perrini - non sono pugliesi residenti nella vicina Basilicata o che si spostano per lavoro. Semplicemente quello che sta accadendo è che i pugliesi, che non riescono a fare il tampone in Puglia né tramite il Servizio Sanitario Regionale né tramite laboratori privati (vietati clinicamente nella nostra regione), vanno a farlo a Matera, gratuitamente. Così come già avviene, specie per i pugliesi confinanti con la Basilicata, per altri esami diagnostici: risonanze, tac etc etc. Non è un mistero, ma solo ieri, dopo due settimane dall’invio dei tamponi antigenici alla Regione Basilicata è venuta fuori la cifra di ‘un quinto di positivi pugliesi’. Il commissario Arcuri, infatti, con una lettera la ASL aveva chiesto a medici di famiglia e pediatri di comunicare ‘a stretto giro’ l’indirizzo dove si sarebbero effettuati: ‘chiedo alla ASL di comunicare immediatamente ai pazienti tutti i medici disponibili per antigenici in ambulatorio, garantendo massima adesione mettendoli nelle condizioni di operare con massima igiene e sicurezza’.
“Voi come la definireste una Sanità che pure sui tamponi vede tanti cittadini (pugliesi) vedersi riconosciuto il diritto alla salute in un’altra Regione?”, conclude Perrini.
“Sia chiaro - prosegue Perrini - non sono pugliesi residenti nella vicina Basilicata o che si spostano per lavoro. Semplicemente quello che sta accadendo è che i pugliesi, che non riescono a fare il tampone in Puglia né tramite il Servizio Sanitario Regionale né tramite laboratori privati (vietati clinicamente nella nostra regione), vanno a farlo a Matera, gratuitamente. Così come già avviene, specie per i pugliesi confinanti con la Basilicata, per altri esami diagnostici: risonanze, tac etc etc. Non è un mistero, ma solo ieri, dopo due settimane dall’invio dei tamponi antigenici alla Regione Basilicata è venuta fuori la cifra di ‘un quinto di positivi pugliesi’. Il commissario Arcuri, infatti, con una lettera la ASL aveva chiesto a medici di famiglia e pediatri di comunicare ‘a stretto giro’ l’indirizzo dove si sarebbero effettuati: ‘chiedo alla ASL di comunicare immediatamente ai pazienti tutti i medici disponibili per antigenici in ambulatorio, garantendo massima adesione mettendoli nelle condizioni di operare con massima igiene e sicurezza’.
“Voi come la definireste una Sanità che pure sui tamponi vede tanti cittadini (pugliesi) vedersi riconosciuto il diritto alla salute in un’altra Regione?”, conclude Perrini.
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