VITTORIO POLITO - Il 31 dicembre, com’è noto, segna la fine dell’anno corrente e l’inizio del nuovo e si festeggia San Silvestro, primo Papa eletto nell’anno 314 in una Chiesa non più minacciata dalle persecuzioni dei primi secoli. Nel 325 indice il primo Concilio ecumenico a Nicea, dove viene approvato il “Credo”. Un anno dopo la morte a Papa Silvestro era già dedicata una festa, il 31 dicembre, mentre in Oriente viene ricordato il 2 gennaio. Silvestro, 33° Vescovo di Roma, fu eletto il 31 gennaio 314 e morì il 31 dicembre del 335.
Tra le leggende si narra un episodio che portò alla conversione della madre di Costantino e degli ebrei che assistettero. Durante una discussione tra Silvestro e alcuni rabbini, il Papa riportò in vita, davanti ai presenti increduli, un toro dicendo che “Dio non uccide ma resuscita”. Il 31 dicembre è detto di “San Silvestro” perché morì in questa data e ricevette gli onori della Chiesa senza aver subito alcun martirio.
Nel 1691 Papa Innocenzo XII stabilì che venisse sancita come data d’inizio d’anno il Primo Gennaio. Da allora il calendario gregoriano viene usato universalmente. Per convenzione, dunque, ogni anno ha inizio il 1° Gennaio. Prima dell’intervento di Papa Innocenzo XII, soprattutto nell’Impero Romano, ogni località attribuiva l’inizio dell’anno ad una data diversa. Ancora oggi in molte culture il capodanno non si festeggia il 1° Gennaio. In Cina il capodanno viene festeggiato il 21 Dicembre, giorno della seconda luna piena dopo il solstizio d’inverno. I festeggiamenti cinesi sono molto affascinanti, pensiamo ai draghi volanti simbolo di una cultura molto diversa da quella occidentale!
Anche nella cultura islamica ed in quella tibetana, così come in molte altre, il capodanno viene festeggiato in un altro periodo dell’anno. Tuttavia, convenzionalmente, in tutto il mondo si fa riferimento alla data del 1° Gennaio per indicare l’inizio di un nuovo anno!
Perché si mangiano lenticchie a fine anno? Mangiare lenticchie la notte di San Silvestro è un rito propiziatorio per augurarsi la prosperità economica. È noto che una volta cucinate le lenticchie aumentano di volume e per tale motivo, per similitudine, porterebbero fortuna a chi le mangia. L’uso dei petardi, invece, serviva per spaventare gli spiriti maligni durante la notte di San Silvestro.
Da dove deriva l’usanza di indossare un capo rosso a fine anno? Esaminiamo due ipotesi. La prima ci riporta ai tempi dell’Impero Romano che prevedeva l’uso di un capo rosso per il Capodanno, come buon auspicio ed anche per favorire la fertilità sia delle donne che degli uomini.
La seconda ipotesi è riferita alla leggenda del mostro “Nian” che in Cina mangiava le persone. Questi viveva in fondo all’Oceano tutto l’anno, tranne l’ultimo giorno del calendario lunare che rappresenta l’inizio della “Nuova Primavera”. Nian, in quel giorno, esce dall’Oceano e va sulla terra e divora ogni cosa che trova. In quella notte le persone hanno il terrore di lui e fuggono verso la montagna. Ma tutti gli anni puntualmente ritorna e nessuno riesce a catturarlo. Una sera un viaggiatore arrivato in un villaggio cercando del cibo e un posto per dormire, notò che tutti gli abitanti del villaggio erano impegnati per preparare la loro fuga verso la montagna, tranne un’anziana signora che lo ospitò e lo rifocillò. Il viaggiatore, commosso dalla sua gentilezza, svela all’anziana il segreto per sconfiggere il mostro Nian.
Quella sera Nian arriva al villaggio e trova tutte le case buie, ma la dimora dell’anziana è illuminata. Il mostro Nian è molto affamato e leccandosi la bocca, si avvicina alla casa. Improvvisamente, un grande fragore di petardi lo impaurisce. Vedendo la casa con affisse alla porta delle insegne dipinte di rosso il mostro, impaurito, scappa via ritornando nel suo Oceano. Al ritorno nelle loro case gli abitanti chiedono all’anziana, come abbia fatto a sconfiggere il mostro Nian.
Tra le leggende si narra un episodio che portò alla conversione della madre di Costantino e degli ebrei che assistettero. Durante una discussione tra Silvestro e alcuni rabbini, il Papa riportò in vita, davanti ai presenti increduli, un toro dicendo che “Dio non uccide ma resuscita”. Il 31 dicembre è detto di “San Silvestro” perché morì in questa data e ricevette gli onori della Chiesa senza aver subito alcun martirio.
Nel 1691 Papa Innocenzo XII stabilì che venisse sancita come data d’inizio d’anno il Primo Gennaio. Da allora il calendario gregoriano viene usato universalmente. Per convenzione, dunque, ogni anno ha inizio il 1° Gennaio. Prima dell’intervento di Papa Innocenzo XII, soprattutto nell’Impero Romano, ogni località attribuiva l’inizio dell’anno ad una data diversa. Ancora oggi in molte culture il capodanno non si festeggia il 1° Gennaio. In Cina il capodanno viene festeggiato il 21 Dicembre, giorno della seconda luna piena dopo il solstizio d’inverno. I festeggiamenti cinesi sono molto affascinanti, pensiamo ai draghi volanti simbolo di una cultura molto diversa da quella occidentale!
Anche nella cultura islamica ed in quella tibetana, così come in molte altre, il capodanno viene festeggiato in un altro periodo dell’anno. Tuttavia, convenzionalmente, in tutto il mondo si fa riferimento alla data del 1° Gennaio per indicare l’inizio di un nuovo anno!
Perché si mangiano lenticchie a fine anno? Mangiare lenticchie la notte di San Silvestro è un rito propiziatorio per augurarsi la prosperità economica. È noto che una volta cucinate le lenticchie aumentano di volume e per tale motivo, per similitudine, porterebbero fortuna a chi le mangia. L’uso dei petardi, invece, serviva per spaventare gli spiriti maligni durante la notte di San Silvestro.
Da dove deriva l’usanza di indossare un capo rosso a fine anno? Esaminiamo due ipotesi. La prima ci riporta ai tempi dell’Impero Romano che prevedeva l’uso di un capo rosso per il Capodanno, come buon auspicio ed anche per favorire la fertilità sia delle donne che degli uomini.
La seconda ipotesi è riferita alla leggenda del mostro “Nian” che in Cina mangiava le persone. Questi viveva in fondo all’Oceano tutto l’anno, tranne l’ultimo giorno del calendario lunare che rappresenta l’inizio della “Nuova Primavera”. Nian, in quel giorno, esce dall’Oceano e va sulla terra e divora ogni cosa che trova. In quella notte le persone hanno il terrore di lui e fuggono verso la montagna. Ma tutti gli anni puntualmente ritorna e nessuno riesce a catturarlo. Una sera un viaggiatore arrivato in un villaggio cercando del cibo e un posto per dormire, notò che tutti gli abitanti del villaggio erano impegnati per preparare la loro fuga verso la montagna, tranne un’anziana signora che lo ospitò e lo rifocillò. Il viaggiatore, commosso dalla sua gentilezza, svela all’anziana il segreto per sconfiggere il mostro Nian.
Quella sera Nian arriva al villaggio e trova tutte le case buie, ma la dimora dell’anziana è illuminata. Il mostro Nian è molto affamato e leccandosi la bocca, si avvicina alla casa. Improvvisamente, un grande fragore di petardi lo impaurisce. Vedendo la casa con affisse alla porta delle insegne dipinte di rosso il mostro, impaurito, scappa via ritornando nel suo Oceano. Al ritorno nelle loro case gli abitanti chiedono all’anziana, come abbia fatto a sconfiggere il mostro Nian.
L'anziana raccontò a tutti che il fragore dei petardi è il colore rosso sulla porta hanno fatto scappare il temuto mostro Nian. Così nel nuovo anno, tutte le persone del villaggio restano sveglie tutta la notte, si vestono in rosso, scoppiando petardi, appendendo lanterne rosse in tutto villaggio, sulle porte e sulle finestre affiggono la carta rossa e danzano al suono di tamburi e piatti. Da quel momento in poi, il mostro Nian non è più tornato.
La notte tra il 31 Dicembre e il 1° Gennaio è molto sentita in quasi tutte le culture, ogni paese ha proprie tradizioni e modi di vivere la festa. Usanza molto diffusa è quella di preparare grandi cenoni e sparare fuochi d’artificio.
La notte tra il 31 Dicembre e il 1° Gennaio è molto sentita in quasi tutte le culture, ogni paese ha proprie tradizioni e modi di vivere la festa. Usanza molto diffusa è quella di preparare grandi cenoni e sparare fuochi d’artificio.
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Cultura e Spettacoli