L’anno che verrà: tra timore e speranza

(Pixabay)
SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI
- I nostri sguardi, come i fiori nel deserto di Giuda, seguono con trepidazione il corso degli eventi, del Sole che ritorna, della Luce che illumina a tratti il cammino oscuro dell’umanità. La storia umana tra l’effimero e l’assoluto, tra il timore e la speranza, tra gioia e dolore appare oggi molto provata. Tutto viene percepito come un periodo di incertezza con pericolo di imminente catastrofe.

La notizia della mutazione del Covid 19 alimenta l’atmosfera del terrore: una guerra mediatica sembra essere in atto. Mi accorgo che non si informa pienamente che i Virus mutano sempre, il che è nella loro natura. Si comunica, quasi strillando, solo quel messaggio che possa sempre più destabilizzare gli assetti emotivi delle persone. Dal Virus cinese al Virus inglese… ad altri non meglio identificati Virus. Terrifici predatori che generano panico, sconforto, abbassamento delle difese immunitarie, comportamenti ossessivi compulsivi. Osservo alcune persone lavarsi costantemente le mani in modo irrazionale con amuchine, alcool, soluzioni varie predisposte per tale emergenza e così via...

Il Virus esiste e non fa sconti, come ho varie volte affermato, non è importante sapere se è stato il pipistrello o umani “improvvidi come Prometeo” ad averlo concepito forse data l’assenza di altri tipi di conflitto in grado di movimentare i mercati e gli assetti economici. Il Virus è fra noi e tra poco precisamente dal 27 dicembre, anzi pare già giunto in Italia, sarà presente Messer Vaccino approvato dagli organismi preposti, l’antidoto (antidoto per altro da tempo e se pur diverso, per quanto è dato di conoscere, in uso in altri Paesi) ma già qualcuno pone in dubbio la sua efficacia.

Questi Signori forse non sanno che l’essere umano in quanto tale, di qualsiasi tempo e luogo, non può sopportare a lungo tale situazione di tensione in modo continuativo. Si rendano conto che questo “gioco mediatico” allarmistico potrebbe scoppiare a lor Signori tra le mani poiché la condizione generata di sospetto diffuso tale da condurre a ricercare a tutti i costi gli untori e i colpevoli, potrebbe far ricadere le colpe proprio su lor Signori. La storia insegna: più volte, infatti, in condizioni di terrore si sono verificati capovolgimenti improvvisi; la testa del dittatore di turno viene tagliata. D’altra parte si è visto che nonostante le varie zone “arlecchinate” in prossimità delle festività natalizie nulla è riuscito a contenere il fiume di gente nei vari luoghi deputati allo shopping o altro. Nugoli di giovincelli tutti seduti ai bar all’aperto come mai s’era visto in una stagione fredda. Una reazione del tutto naturale dopo la detenzione forzata e il timore di riprovare medesima esperienza.

E ora in questo Natale incerto un oceano di silenzio ci ha invaso e in questo silenzio i solitari lamenti di chi sente il peso della solitudine estrema. Una solitudine fisica: invero c’è bisogno di rispecchiarsi fisicamente nell’altro, di sentire la sua mano, le sue carezze, la sua voce…

Quando ero molto giovane ho visto vari films di fantascienza e in uno di questi ( L’uomo che visse nel futuro, 1960) si vede già che l'est e l'ovest, si erano sempre combattuti per oltre 326 anni prima che germi mortali avessero saturata l'atmosfera; in seguito le attività produttive e le scorte d'ossigeno terminarono e soltanto un gruppo poté rifugiarsi sotto terra, in un altro film si prescriveva il distanziamento sociale, il divieto di toccarsi, il divieto di sentire emozioni: e ciò per rendere gli esseri umani simili agli automi, pronti all’obbedienza. Isolati, infatti, non ci si sente al sicuro e si obbedisce per paura: il libero arbitrio, consentito dal Creatore, viene del tutto annientato. A volte chiedo a me stessa di non pensare a strategie contemporanee così pesanti per dominare il mondo. Ma devo confessare che mi riesce difficile. Mi sembra che tutto sia alla deriva, senza freno alcuno. Mi sembra di respirare un’aria di sopraffazione, di crudeltà e di pericolo incombente.

La scuola online, i concerti online, e anche altro: una scissione assoluta del corpo dalla mente, del corpo dalla psiche in difesa di un invisibile nemico che ci distrugge comunque dall’interno. Certo, l’amore non si consustanzia negli abbracci o altro, ma a volte sentire di esistere nella corporeità fa sentire vivi. 

In quei films da me visti, come innanzi scritto, nella mia età verde, a circa 27 anni quando amavo frequentare i cinema d’essai che a volte commentavo nei Cineforum dei padri Gesuiti, innamorarsi era proibito e si poteva generare solo in provetta. Già, perché come scrive I. M. Blanco, il grande psichiatra psicoanalista cileno, di indirizzo kleiniano, l’emozione è la madre del pensiero. Distanziare significa tentare di privare dalle emozioni, distanziare significa dividere, distanziare significa isolare e dunque meglio terrorizzare e dominare. Ma chi controlla chi? Chi domina chi? Ho notato che molte persone sono come prigioniere di una sorta di inerzia, di cosiddetta svogliatezza, di un lasciarsi andare come se ci si fosse resi conto che non si è narcisisticamente onnipotenti e che ogni istante può essere l’ultimo. Si sta spegnendo il “desiderio”, la voglia di vivere creativamente, di cambiare, di conoscere, di amare. 

Senza desiderio non può esserci libertà di scelta e di pensiero. Una lenta agonia del Sé. Si ripete che il Virus esiste e in alcuni casi è crudelmente letale, ma la gestione politica e mediatica ci sembra ancor più letale. Notizie talora contrastanti tra loro, allarmismi sempre e comunque per far audience. E ora appare sulla scena il Vaccino, di cui bisogna fidarsi ma che da alcuni viene ammantato di mistero e dunque di inquietudine e sospetto. E così aleggia l’atmosfera del Day after .

Il Novecento è stato il secolo della luce, dello sviluppo tecnologico, delle grandi rivoluzioni sociali e culturali, di meravigliose scoperte ma è stato anche il secolo degli olocausti, dei genocidi, delle urla delle torture, delle perversioni compiute sempre più spesso nei confronti degli innocenti. Il Secolo di due Guerre mondiali. E il Ventunesimo secolo che cosa ci sta regalando? Una guerra pandemica e mediatica senza precedenti le cui ragioni sarà in futuro la storia a chiarire. Almeno spero. Una pandemia dei disturbi della psiche: un tempo sospeso che genera angoscia incontrollabile, traumi relazionali. 

Nessuno appare protetto e men che meno gli anziani, le donne, i bambini che andrebbero rassicurati non mostrando scenari allarmistici perché il mondo non si è ancora spento.

È più che mai indispensabile recuperare le radici della storia dell’umanità, accogliere le infinite rappresentazioni della realtà, costruire insieme all’Altro il progetto di una civiltà nuova, creativa e libera ancora di pensare e di amare, attraverso la testimonianza quotidiana del proprio essere al mondo consapevoli che la storia umana è una costruzione comune fondata sul dialogo, sul logos (che etimologicamente vuol dire relazione): è essenziale credere nel valore della persona, nel pieno recupero del rispetto, dell’identità e della dignità umana. Quella dignità che non si fonda sul terrore e sulla paura, ma su quella onestà intellettuale e su quella profonda solidarietà che ci definisce non solo come esseri viventi, ma come esseri umani. Ed è con questi sentimenti che attendo fiduciosa il 2021 nella speranza che sia l’Anno della Luce.

Buon Anno 2021.