ANNO 2021

(Pixabay)
SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI - “... centinaia di migliaia di operai - carpentieri, muratori, imbianchini, falegnami, tappezzieri, sarti, parrucchieri, orefici, fonditori di bronzo, tipografi, - trascorrono la vita intera in pesanti fatiche per soddisfare le esigenze dell'arte, poiché non esiste forse nessun'altra attività umana, ad eccezione della guerra, capace di assorbire altrettante energie.” Così ha scritto Leone Tolstoy quando ancora esistevano i grandi racconti della storia, le utopie, le speranze. Una speranza che una stella guidi coloro che governano gli Stati, i Paesi, il Mondo come quella stella, un luce dell’anima forse, guidò i Magi alla grotta dell'Epifania, che dal greco vuol dire apparizione.

Non è cosa facile essere al servizio della storia senza servirsi delle persone, dei popoli, delle culture: la generosità, ovviamente per statuto gratuita, turba l'animo gretto e inquieto della dilagante avidità di denaro e di potere. Che cosa oggi è rimasto di questa visione del mondo costruita sulla giustizia, sui valori dell’umanità, sullo sguardo rivolto ad un futuro equo e solidale per tutti?

Ma siamo dinanzi ad eventi che vengono da molto lontano. La storia umana è invero la storia della coscienza: di qui i continui sovvertimenti perché ciascun “protagonista o pseudo tale” ritiene di essere nel giusto quale detentore della “verità” e guarda solo dalla sua prospettiva. Non è così.

Per vedere il nucleo di sé e dello sviluppo della storia bisogna sforzarsi di essere mentalmente liberi e provare ad usare una visione anamorfica. Vale a dire quella visione che ci fa vedere il nucleo fondante gli eventi. La coscienza scaturisce da questo sforzo di consapevolezza, ovvero dell’essere consapevoli con se stessi. Difficile tutto questo. Non si può non riflettere sugli ordinamenti scolastici che nel tempo hanno accettato supinamente una pericolosa massificazione. Non credo di essere anacronistica nel ricordare la lingua latina che insegnava a pensare, che ci svelava le radici della nostro essere italici. Non a caso la dizione che si percepisce nelle giovani generazioni appare distorta non conoscendo appunto il latino dal quale in gran parte deriva. Non credo di essere nel delirio quando affermo che si è imposta la lingua inglese un po’ dovunque: una lingua non è solo un mero comunicare se “la pasta è cotta o meno“, ogni parola, ogni costrutto linguistico è costrutto mentale pregno di storia, sentimenti, emozioni. Una barbarie (intesa nell’autentico senso di balbettìo) ci ha invaso con neologismi, anglicismi e quant’altro deprivando la comunicazione nel suo senso più vero e profondo nel rispetto della propria identità nazionale e di popolo. Ci vogliono insomma simili agli Automi. I robot: in tutti i sensi compresi i Sex Robot! Deliro forse quando dico che le Arti, a cominciare dalla musica, che è il linguaggio universale del sentire che unisce i popoli in un unico concerto, per finire alla pittura e alla sorella maggiore di tutte le Arti, cioè la Poesia (cit. Simonide di Iuli) hanno rivestito il ruolo di Cenerentola? Con il Covid-19 in giro per il mondo sono state poi messe spudoratamente all’angolo. Deliro quando affermo che si sta tentando di annientare il “desiderio” così come inteso da J. Lacan?

Già: non bisogna pensare, ma solo obbedire a chi in realtà ci appare confuso pretendendo di essere autorevole, quando invero questo qualcuno (chiunque si senta toccato abbia il pudore di esprimersi) evidenzia di essere al servizio di Poteri che con il Virus, che esiste sia chiaro, stanno mettendo in ginocchio tutti.

Ho insegnato tutta la mia vita in ogni ordine e grado di scuola e mi dispiace tanto tanto affermare che proprio alla Istituzione scolastica tocca una parte di responsabilità nel creare menti appiattite incapaci di riflettere e pensare. Il grande e glorioso ‘68, che pure ho vissuto in prima persona perché non ho mai temuto i cambiamenti, è stato fagocitato nei suoi effetti positivi dai sistemi dominanti per cui si sono avute anche frange eversive oltre che un costume assai mercificato fatto di canzonette e moda di “tendenza” .

L’istruzione, trasmessa attraverso la parola o la dimostrazione o testimonianza, ha radici nella storia dell’umanità. Non può esistere civiltà o sistema sociale senza insegnamento capace di facilitare il pensiero creativo e libero di pensare. Cari Signori, volete intendere una volta per tutte che non esiste formazione senza il magistero “in presenza“ e il prendersi cura degli allievi? Oppure state mettendo in atto una sciagurata strategia in modo che le menti si chiudano definitivamente alla ricerca della verità?

Ci sono naturalmente forme diverse di insegnamento e del modo di insegnare. Ma ditemi di grazia, nel momento in cui la famiglia è diventata allargata (dovrei usare il termine slargata o quasi borderline) chi si deve occupare delle giovani generazioni? Dove la fonte della autorevolezza dell’insegnamento e dell’autorità genitoriale? Che cosa si sta trasmettendo ora? Quali messaggi subliminali stanno passando?

Signori miei, non siamo ancora del tutto infraciditi da non comprendere che i videogames, il mondo virtuale, i massmedia con il vostro modo di esprimervi in toni falsetto (ho l’orecchio musicale) hanno anestetizzato i nostri sensi al punto tale che non percepiamo più la sofferenza dell’Altro, che muore in diretta dinanzi ai nostri occhi, spesso ripreso senza pudore da impietose telecamere. Siamo tutti indifferenti dinanzi ai corpi vilipesi, offesi, oltraggiati oltre misura; anche se spesso recitiamo la parte dei buoni, dei giusti, dei Salvatori grazie al Vaccino giunto scortato dai militari. A tal proposito ho avuto l’impressione di rivedere le sequenze del film “La vita è bella“ quando sulla scena drammatica giunge il carro armato americano a salvare il bambino!! In realtà questo Covid 19 dovrebbe aiutare a far riflettere senza paura che dopo essere stati immersi nel delirio di onnipotenza, di immaterialità e di eternità forse tanto narcisisticamente onnipotenti non si è. Ed è anche così che la violenza è cresciuta a dismisura nel tentativo di generare nuove emozioni; non ci stupiamo più di nulla, tutto è svelato e finanche la guerra – compreso ovviamente il terrifico Covid 19 - diventa uno spettacolo da vedere ed osservare in quel piccolo schermo che potrebbe, invece, essere uno strumento di straordinario valore qualora proponesse modelli di pensiero positivi e creativi. Modelli in cui aleggi la speranza in un futuro umano e non già postumano o macchinale: una vera rinascita che non ha nulla a che vedere con il tanto agognato e pur necessario Vaccino. Una rinascita della coscienza e del senso di responsabilità.

Il 2020 è stato l’anno dell’angoscia e di una forma quasi “perversa” di porre e affrontare i problemi. D’altra parte Robert Stoller ha scritto che la perversione è “il risultato dell’angoscia”, oltre che “forma erotica dell’odio”: e forse mai come in questi ultimi anni si è assistito ad un dilagare dei comportamenti perversi proprio per aver ecceduto nell’erotizzare i rapporti e le relazioni e le comunicazioni mediatiche facilitando il passaggio all’atto e all’assenza di pensiero. Ma è vero ciò che Sigmund Freud scrisse in una lettera ad Einstein: “I conflitti d’interesse tra gli uomini sono dunque in linea di principio decisi mediante l’uso della violenza”. Potere e violenza, manipolazione della verità e delle coscienze: questa è l’equazione che può uccidere, sottomettere o annientare un popolo, che può far sì che con la complicità di un Virus (che esiste in tutta la sua pericolosità come altre malattie) la si faccia da padrone dei nostri corpi, della nostra mente, della nostra anima.

Buona Epifania del Signore.