TARANTO - ''L'unica consapevolezza è l'incertezza del futuro prossimo''. Così il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, commenta quanto riferito da ArcelorMittal ieri nel corso dell'incontro con i sindacati.
Preoccupa dunque e "allarma il rinvio di impegni di natura industriale e, soprattutto, ambientale, per i quali non vi è chiarezza né dell'esecuzione dei lavori né dell'effettiva attuazione del cronoprogramma previsto dalle prescrizioni del Dpcm del 29 settembre 2017. Tutto ciò desta molta preoccupazione - sottolinea - e ancora di più il silenzio assordante del Governo ormai dimissionario, comprensibilmente assorbito nella fase delicata alla quale stiamo assistendo tutti da spettatori, ma che poco entusiasma i lavoratori e chi li difende dai continui attacchi ai loro diritti, nonostante la nostra sia una Repubblica fondata sul lavoro. Ulteriori perplessità nascono dall'assetto produttivo a causa della partenza ritardata dell'Altoforno 2, prevista inizialmente per il 26 gennaio, e causata da un imprevisto di natura tecnica. Altro argomento non trascurabile, la proroga dei termini per l'esecuzione della prescrizione n°6 del piano ambientale, che potrebbe determinare il fermo dell'Altoforno 4 a partire dal 31 gennaio p.v., data prevista per ultimare i lavori prescritti dal piano ambientale''. Una situazione di incertezza "ancora più sconfortante alla luce dell'accordo siglato da Governo, con l'ingresso di Invitalia azionista al 50%, e ArcelorMittal che sarà a giorni vincolante, dopo che l'Antitrust avrà espresso il suo parere presumibilmente positivo", conclude il Segretario Nazionale UglM.
Preoccupa dunque e "allarma il rinvio di impegni di natura industriale e, soprattutto, ambientale, per i quali non vi è chiarezza né dell'esecuzione dei lavori né dell'effettiva attuazione del cronoprogramma previsto dalle prescrizioni del Dpcm del 29 settembre 2017. Tutto ciò desta molta preoccupazione - sottolinea - e ancora di più il silenzio assordante del Governo ormai dimissionario, comprensibilmente assorbito nella fase delicata alla quale stiamo assistendo tutti da spettatori, ma che poco entusiasma i lavoratori e chi li difende dai continui attacchi ai loro diritti, nonostante la nostra sia una Repubblica fondata sul lavoro. Ulteriori perplessità nascono dall'assetto produttivo a causa della partenza ritardata dell'Altoforno 2, prevista inizialmente per il 26 gennaio, e causata da un imprevisto di natura tecnica. Altro argomento non trascurabile, la proroga dei termini per l'esecuzione della prescrizione n°6 del piano ambientale, che potrebbe determinare il fermo dell'Altoforno 4 a partire dal 31 gennaio p.v., data prevista per ultimare i lavori prescritti dal piano ambientale''. Una situazione di incertezza "ancora più sconfortante alla luce dell'accordo siglato da Governo, con l'ingresso di Invitalia azionista al 50%, e ArcelorMittal che sarà a giorni vincolante, dopo che l'Antitrust avrà espresso il suo parere presumibilmente positivo", conclude il Segretario Nazionale UglM.
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