Il mito di Nuvolari rivive nel libro di Pino Casamassima


di PIERO LADISA – Cavalieri del rischio. Quante volte abbia sentito nominare queste tre parole che fanno riferimento all’epoca pioneristica, e al tempo stesso romantica e rischiosa, del motorsport. Uno dei piloti che ha incarnato e ha sperimentato sulla propria pelle questa autentica filosofia di vita è stato Tazio Nuvolari. Sul Mantovano volante è uscito recentemente un interessante libro edito da Baldini+Castoldi e scritto da Pino Casamassima dal titolo Tazio Nuvolari. Le vittorie, il coraggio, il dolore (pp 304, 2020, €19).

La vita di Nuvolari è stato un concentrato di emozioni, belle e al tempo stesso drammatiche, con lo spettro della morte che aleggiava sulla sua testa come quella di tanti altri suoi colleghi. All’epoca infatti il mondo dei motori non aveva certo raggiunto quegli standard di sicurezza che abbiamo oggi, quando un pilota andava in trasferta per correre non sapeva se avrebbe fatto ritorno a casa con le proprie gambe o in una cassa di legno.

Ma non per questo il pericolo ha frenato Nuvolari, anzi ci ha sempre convissuto serenamente, gettando il cuore oltre l’ostacolo e superando sempre il limite. Nuvolari infatti è stato uno dei piloti di quell’era che non è morto in pista nonostante i tanti incidenti gravi che lo hanno subito suo malgrado protagonista, ma al tempo stesso ha convissuto con il dolore di perdite importanti come quelle dei suoi due figli deceduti prematuramente.

È stato uno dei piloti che Enzo Ferrari ha amato di più, come quel Gilles Villeneuve in cui lo stesso Drake rivedeva le imprese e la classe al volante di Nuvolari, al quale ha regalato una delle vittorie più belle: quella nel GP di Germania 1935, sul vecchio tracciato del Nurburgring. Un’autentica sfida per la sopravvivenza, la corsa nell’Inferno Verde, che vide il mantovano alla guida dell’Alfa Romeo P3 della scuderia del Cavallino beffare le case automobilistiche tedesche (Mercedes e Auto Union) che già pregustavano il successo davanti al pubblico amico e ai gerarchi nazisti.

Questo era Nuvolari. L’uomo che trasformava le sfide impossibili in possibili, come la volta in cui arrivò a traguardo nella Coppa Brezzi con il volante completamente staccato dal piantone dello sterzo. Bastava fidarsi del suo talento e tutto come d’incanto non era più inarrivabile. Un uomo dalla corporatura esile ma con un talento smisurato. Pino Casamassima ripercorre in maniera pressoché perfetta la storia di questo grande uomo del Novecento, con l’impresa del Nurburgring che fa da sfondo a tutto il testo, che con le sue imprese ha scandito i primi cinque decenni del secolo scorso portando sempre in alto il nome dell’Italia nel panorama motoristico.