BARI - “A tre giorni dalla scadenza, è inconcepibile che non sia stata ancora decisa la proroga dei contratti a termine degli operatori sociosanitari precari dell’Asl Brindisi. Speravamo in una schiarita da parte dell’assessore alla Sanità Lopalco e del capo dipartimento Montanaro nella Commissione di oggi, ma dobbiamo prendere atto di uno stallo che ci lascia senza parole nei confronti dei tanti lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.
Già un mese fa, il 31 dicembre 2020, presentammo un’interrogazione urgente in merito, per sollecitare la soluzione di una situazione di precariato incancrenita da anni, con tutte le drammatiche conseguenze per gli operatori e le loro famiglie, ma nonostante tutte le nostre sollecitazioni, la stabilizzazione resta ancora in sospeso. Ci aspettavamo un quadro finalmente chiaro dei fabbisogni delle dieci Asl pugliesi entro stasera, ma non ci è stato fornito, e la situazione resta in un’incertezza insostenibile". Così in una nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento.
"Il baratro del licenziamento - prosegue - non si prospetta solo per gli operatori sociosanitari precari dell’Asl Brindisi, ma anche per quelli in servizio in altre aziende sanitarie locali pugliesi, dalla Bat a Lecce. Per questi ultimi, però, è giunta la proroga dei contratti fino al 31 marzo: una boccata di ossigeno di altri due mesi. Poca cosa, ma certamente uno spiraglio. Non si capisce perché la medesima proroga non venga concessa a tutti gli OSS con contratti in scadenza a fine mese, anche in considerazione dello sforzo immane che hanno sostenuto in questi lunghi mesi di pandemia, sempre in prima linea contro il Covid, mettendo a rischio la propria salute pur di mantenere un posto di lavoro ora a rischio. Non si possono lasciare i lavoratori nel precariato a vita. L’assessore Lopaco ha tenuto a precisare che la gestione delle Asl è prerogativa dei direttori generali, ma la Regione può e deve dare un indirizzo politico forte, affinché i contratti a termine degli OSS siano prorogati almeno per i prossimi due mesi. Superata questa emergenza, resta tuttavia il problema enorme della stabilizzazione dei precari: 1.046, dei quali solo una quarantina potrebbero essere assunti a tempo indeterminato, lasciandone un migliaio a casa. Una bomba sociale che ci preoccupa non poco. Mentre gli uffici chiedono tempo per completare il percorso amministrativo per l’assunzione dei vincitori del concorso unico regionale, e in attesa della conversione in legge del decreto milleproroghe per la stabilizzazione dei precari che avranno maturato il tempo minimo dei 36 mesi di servizio entro dicembre prossimo, i numeri che ci sono stati forniti lasciano poco spazio alla speranza, ed impongono una presa di posizione netta e decisa da parte di chi governa la sanità pubblica regionale ed ha assunto impegni precisi per la stabilizzazione degli OSS precari. Impegni che ora vanno rispettati”, conclude.
"Il baratro del licenziamento - prosegue - non si prospetta solo per gli operatori sociosanitari precari dell’Asl Brindisi, ma anche per quelli in servizio in altre aziende sanitarie locali pugliesi, dalla Bat a Lecce. Per questi ultimi, però, è giunta la proroga dei contratti fino al 31 marzo: una boccata di ossigeno di altri due mesi. Poca cosa, ma certamente uno spiraglio. Non si capisce perché la medesima proroga non venga concessa a tutti gli OSS con contratti in scadenza a fine mese, anche in considerazione dello sforzo immane che hanno sostenuto in questi lunghi mesi di pandemia, sempre in prima linea contro il Covid, mettendo a rischio la propria salute pur di mantenere un posto di lavoro ora a rischio. Non si possono lasciare i lavoratori nel precariato a vita. L’assessore Lopaco ha tenuto a precisare che la gestione delle Asl è prerogativa dei direttori generali, ma la Regione può e deve dare un indirizzo politico forte, affinché i contratti a termine degli OSS siano prorogati almeno per i prossimi due mesi. Superata questa emergenza, resta tuttavia il problema enorme della stabilizzazione dei precari: 1.046, dei quali solo una quarantina potrebbero essere assunti a tempo indeterminato, lasciandone un migliaio a casa. Una bomba sociale che ci preoccupa non poco. Mentre gli uffici chiedono tempo per completare il percorso amministrativo per l’assunzione dei vincitori del concorso unico regionale, e in attesa della conversione in legge del decreto milleproroghe per la stabilizzazione dei precari che avranno maturato il tempo minimo dei 36 mesi di servizio entro dicembre prossimo, i numeri che ci sono stati forniti lasciano poco spazio alla speranza, ed impongono una presa di posizione netta e decisa da parte di chi governa la sanità pubblica regionale ed ha assunto impegni precisi per la stabilizzazione degli OSS precari. Impegni che ora vanno rispettati”, conclude.
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