ROMA - “Cyberbullismo, dipendenze online, pedopornografia, istigazione all’autolesionismo sono un pericolo costante per i minori, che devono essere quindi tutelati per poter fruire della Rete senza rischi. Serve una maggiore responsabilizzazione da parte di gestori di siti web e providers per favorire il controllo e la sorveglianza preventivi, nuove e più stringenti norme che possano rendere internet un luogo più sicuro”. Così Luisa Regimenti, europarlamentare della Lega (Gruppo Identità e Democrazia), che sul tema ha presentato un'interrogazione scritta alla Commissione europea.
“Nei mesi scorsi – aggiunge – proprio la Commissione Ue aveva proposto una normativa provvisoria per consentire ai servizi di comunicazione di individuare più facilmente gli abusi sessuali, ma si tratta di una normativa incompleta e carente. Il legislatore, infatti, non ha considerato tutti quei casi in cui l'abuso sessuale è consumato direttamente online, ovvero, in cui il materiale pedopornografico è fornito direttamente dal minore, a seguito dell'instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il predatore e la vittima”.
“Purtroppo – prosegue Regimenti – il fenomeno della pedofilia ha assunto connotazioni sempre più gravi e preoccupanti, generando conseguenze drammatiche sulla vita dei minori e il numero di crimini che si consumano sul web sono purtroppo elevati e in costante crescita. I recenti fatti di cronaca, come la ‘influencer’ siciliana denunciata per istigazione al suicidio dalla Polizia Postale per un video pubblicato sul social network Tik Tok, confermano poi una tendenza pericolosa e più ampia, che deve essere arginata al più presto. L'Europa intervenga – conclude l'esponente leghista – per evitare che la Rete diventi sempre più una giungla ingestibile, dove chiunque può sfruttare le debolezze di bambini e ragazzi, aggravate dal distanziamento sociale e dall'isolamento forzato che le restrizioni contro la pandemia impongono”.
“Nei mesi scorsi – aggiunge – proprio la Commissione Ue aveva proposto una normativa provvisoria per consentire ai servizi di comunicazione di individuare più facilmente gli abusi sessuali, ma si tratta di una normativa incompleta e carente. Il legislatore, infatti, non ha considerato tutti quei casi in cui l'abuso sessuale è consumato direttamente online, ovvero, in cui il materiale pedopornografico è fornito direttamente dal minore, a seguito dell'instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il predatore e la vittima”.
“Purtroppo – prosegue Regimenti – il fenomeno della pedofilia ha assunto connotazioni sempre più gravi e preoccupanti, generando conseguenze drammatiche sulla vita dei minori e il numero di crimini che si consumano sul web sono purtroppo elevati e in costante crescita. I recenti fatti di cronaca, come la ‘influencer’ siciliana denunciata per istigazione al suicidio dalla Polizia Postale per un video pubblicato sul social network Tik Tok, confermano poi una tendenza pericolosa e più ampia, che deve essere arginata al più presto. L'Europa intervenga – conclude l'esponente leghista – per evitare che la Rete diventi sempre più una giungla ingestibile, dove chiunque può sfruttare le debolezze di bambini e ragazzi, aggravate dal distanziamento sociale e dall'isolamento forzato che le restrizioni contro la pandemia impongono”.