BARI - Su proposta dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la giunta ha approvato nella giornata di mercoledì 24 febbraio, l’avvio del percorso di pianificazione e co-progettazione per la realizzazione del Piano sociale cittadino per il contrasto alla grave marginalità adulta. Il provvedimento approvato, sulla scia dei risultati raggiunti grazie al lavoro svolto dall’assessorato e dagli stakeholders con il piano cittadino elaborato nel 2017, prevede l’implementazione e il rafforzamento di quanto realizzato finora, a fronte dell’incremento delle situazioni di estrema povertà verificatesi con l’avvento della pandemia. Il nuovo piano, infatti, dovrà partire dalla considerazione che molte persone e nuclei familiari, che prima dell’emergenza sanitaria godevano di un tenore di vita dignitoso ed erano estranei ai circuiti di assistenza, oggi vivono in condizioni di povertà, precarietà ed emarginazione sociale.
Pertanto, valorizzando il patrimonio rappresentato dalle realtà del privato sociale, del volontariato laico e cattolico territoriale, dell’università, della Caritas diocesana e dei servizi istituzionali territoriali, sarà necessario strutturare azioni a medio-lungo termine finalizzate prioritariamente a contrastare gli effetti determinati dall’emergenza sanitaria che ha esacerbato situazioni di povertà economica, vulnerabilità sanitaria, marginalizzazione sociale e isolamento, attraverso un approccio multidimensionale in grado di fornire risposte alle complessità, favorendo la reintegrazione sociale dei soggetti marginalizzati.
“Questo nuovo percorso di co-progettazione, forte dell’esperienza maturata con il primo piano cittadino a contrasto della grave marginalità adulta che ha centrato e raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, dovrà partire dalla consapevolezza che la pandemia ha determinato molte nuove povertà, economiche e sociali - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Abbiamo bisogno delle competenze di tutte le realtà territoriali per costruire un programma il più possibile incisivo e rapido nelle risposte puntando sul lavoro di rete e sul consolidamento di esperienze di welfare di comunità. Per questo pubblicheremo un avviso finalizzato a raccogliere adesioni delle organizzazioni del privato sociale, del mondo dell’associazionismo, del volontariato, dei sindacati e di tutti i soggetti impegnati sui temi della povertà estrema che vogliano far parte del tavolo permanente. Per lo stesso motivo abbiamo intenzione di creare un Osservatorio permanente sulle gravi marginalità adulte che possa analizzare i bisogni e le dinamiche sociali in atto e individuare le azioni e gli interventi più efficaci da mettere in campo a sostegno delle persone più vulnerabili. Per rafforzare questo approccio monitoreremo anche i bisogni delle persone senza dimora attraverso indagini affidate alla rete territoriale pubblico-privata e alle unità di strada che quotidianamente intercettano donne e uomini privi di reti sociali e familiari di riferimento”.
Il Piano sociale cittadino per il contrasto alla grave marginalità adulta dovrà prevedere azioni ispirate ai principi di:
· prossimità
· immediatezza, da perseguirsi tramite interventi tempestivi
· flessibilità degli interventi e delle misure che si devono adattare alle concrete esigenze individuali e familiari dei beneficiari
· integrazione tra i servizi pubblici e della rete delle realtà formali ed informali che operano sul territorio
· innovazione sociale, attraverso la capacità di indicare strategie d’intervento e risposte innovative ai bisogni sociali e di sviluppare interventi generatori di valore sociale · sussidiarietà, tramite la capacità di prevedere interventi volti a prestare particolare attenzione alle strategie di valorizzazione e mobilitazione delle risorse della comunità locale - associazioni, parrocchie, organizzazioni del terzo settore, imprese - coinvolgendole pienamente nell’attuazione del piano.
Il percorso finalizzato alla redazione del piano dovrà svilupparsi con la creazione di un coordinamento tecnico costituito da assessorato al Welfare, Caritas diocesana di Bari Bitonto e Università degli studi di Bari, con la collaborazione di una struttura interna all’Osservatorio per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà dell’assessorato; l’individuazione di stakeholder istituzionali - Regione Puglia, ASL, servizio sociale professionale, sindacati, Confcoperative e Legacooperative - in quanto attori nel Piano sociale di zona d’ambito; l’avvio di una ricerca per effettuare l’analisi dei bisogni da realizzare con l’ausilio delle realtà formali e informali locali, che saranno individuate a seguito di un avviso di manifestazione di interesse.
Infine, sarà creato un Osservatorio permanente cittadino sul fenomeno della grave marginalità estrema costruito e co-gestito dalle realtà territoriali attraverso sottoscrizione di un protocollo di intesa.
Pertanto, valorizzando il patrimonio rappresentato dalle realtà del privato sociale, del volontariato laico e cattolico territoriale, dell’università, della Caritas diocesana e dei servizi istituzionali territoriali, sarà necessario strutturare azioni a medio-lungo termine finalizzate prioritariamente a contrastare gli effetti determinati dall’emergenza sanitaria che ha esacerbato situazioni di povertà economica, vulnerabilità sanitaria, marginalizzazione sociale e isolamento, attraverso un approccio multidimensionale in grado di fornire risposte alle complessità, favorendo la reintegrazione sociale dei soggetti marginalizzati.
“Questo nuovo percorso di co-progettazione, forte dell’esperienza maturata con il primo piano cittadino a contrasto della grave marginalità adulta che ha centrato e raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, dovrà partire dalla consapevolezza che la pandemia ha determinato molte nuove povertà, economiche e sociali - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Abbiamo bisogno delle competenze di tutte le realtà territoriali per costruire un programma il più possibile incisivo e rapido nelle risposte puntando sul lavoro di rete e sul consolidamento di esperienze di welfare di comunità. Per questo pubblicheremo un avviso finalizzato a raccogliere adesioni delle organizzazioni del privato sociale, del mondo dell’associazionismo, del volontariato, dei sindacati e di tutti i soggetti impegnati sui temi della povertà estrema che vogliano far parte del tavolo permanente. Per lo stesso motivo abbiamo intenzione di creare un Osservatorio permanente sulle gravi marginalità adulte che possa analizzare i bisogni e le dinamiche sociali in atto e individuare le azioni e gli interventi più efficaci da mettere in campo a sostegno delle persone più vulnerabili. Per rafforzare questo approccio monitoreremo anche i bisogni delle persone senza dimora attraverso indagini affidate alla rete territoriale pubblico-privata e alle unità di strada che quotidianamente intercettano donne e uomini privi di reti sociali e familiari di riferimento”.
Il Piano sociale cittadino per il contrasto alla grave marginalità adulta dovrà prevedere azioni ispirate ai principi di:
· prossimità
· immediatezza, da perseguirsi tramite interventi tempestivi
· flessibilità degli interventi e delle misure che si devono adattare alle concrete esigenze individuali e familiari dei beneficiari
· integrazione tra i servizi pubblici e della rete delle realtà formali ed informali che operano sul territorio
· innovazione sociale, attraverso la capacità di indicare strategie d’intervento e risposte innovative ai bisogni sociali e di sviluppare interventi generatori di valore sociale · sussidiarietà, tramite la capacità di prevedere interventi volti a prestare particolare attenzione alle strategie di valorizzazione e mobilitazione delle risorse della comunità locale - associazioni, parrocchie, organizzazioni del terzo settore, imprese - coinvolgendole pienamente nell’attuazione del piano.
Il percorso finalizzato alla redazione del piano dovrà svilupparsi con la creazione di un coordinamento tecnico costituito da assessorato al Welfare, Caritas diocesana di Bari Bitonto e Università degli studi di Bari, con la collaborazione di una struttura interna all’Osservatorio per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà dell’assessorato; l’individuazione di stakeholder istituzionali - Regione Puglia, ASL, servizio sociale professionale, sindacati, Confcoperative e Legacooperative - in quanto attori nel Piano sociale di zona d’ambito; l’avvio di una ricerca per effettuare l’analisi dei bisogni da realizzare con l’ausilio delle realtà formali e informali locali, che saranno individuate a seguito di un avviso di manifestazione di interesse.
Infine, sarà creato un Osservatorio permanente cittadino sul fenomeno della grave marginalità estrema costruito e co-gestito dalle realtà territoriali attraverso sottoscrizione di un protocollo di intesa.