VITTORIO POLITO - Pasquale Sorrenti, che ha sempre nutrito un amore viscerale per Bari, la sua storia ed i baresi, non finisce mai di stupirci attraverso le sue pubblicazioni ed i relativi contenuti. Nel libro “I Baresi” (Tipolitografia Mare), fa, tra l’altro, anche l’elenco dei “Traslatori baresi di S. Nicola”, cioè di coloro che trafugarono le Ossa del nostro protettore, che com’è noto furono 62, ma non tutti baresi.
Di essi solo 51 erano baresi, 7 polignanesi, 3 monopolitani ed 1 il tarantino-barese, come sostiene Francesco Babudri il più accreditato studioso della Traslazione. Gli uomini che compirono il viaggio con le tre Caravelle dei Dottula, erano così suddivisi: 26 marinai, 4 nocchieri, 13 boni homines o notabili, 10 mercanti, 5 preti, 4 figli di preti, ecclesiastici anche loro.
I nomi dei baresi: Alberto, Giovannaccio De Caro, Elia di Cristano (nocchiero), Sifano di Giovanni de Argiro, Benedetto Manicella, Faraco, Romano di Nicolò, Mele di Coloiohanni, Meliacca Boccalata, Simone Dentica, Chirizio De Urania, Barda De Gisulfo, Topazio, Elefanto, Mele (figlio di Prete Basilio), Disigio di Alberto, Summo, Ursone (figlio di Prete Lupo), Mele (figlio di Prete Germano), Lupo, Stefano Bove (figlio di Simeone), Matteo Sparro, Romualdo Vulpagna, Bonomo, Gittagno, Summissimo (nocchiero), Maraldizzio, Giovannoccaro (nocchiero), Azzone Cavallo (Sere), Petracca Caperrone, Demetrio Bazzo, Leo del Notaro Giacomo de Guisanda, Petracca Pilillo, Leo Pilillo, Leo di Lado, Petracca di Rosemanno, Lupo di Chiunata, Grimoaldo, Michele di Zizula, Nicolò d’Alva (figlio di Alberto), Pietro di Sichinolfo, Stasio Scannoria, Maione di Adelfo, Leo di Sapatico, Stefano de Cretzaris, Bisanzio Boccone, Petrone Naso, Leo del chierico Disiglio, Meliciacca Corbario, Bisanzio Saragolla, Giovanaccaro II (nocchiero).
A questi coraggiosi personaggi spettarono, oltre a varie onorificenze, la sepoltura nella Basilica di San Nicola, nella quale molte tracce sono ancora evidenti sulle mura.
Di essi solo 51 erano baresi, 7 polignanesi, 3 monopolitani ed 1 il tarantino-barese, come sostiene Francesco Babudri il più accreditato studioso della Traslazione. Gli uomini che compirono il viaggio con le tre Caravelle dei Dottula, erano così suddivisi: 26 marinai, 4 nocchieri, 13 boni homines o notabili, 10 mercanti, 5 preti, 4 figli di preti, ecclesiastici anche loro.
I nomi dei baresi: Alberto, Giovannaccio De Caro, Elia di Cristano (nocchiero), Sifano di Giovanni de Argiro, Benedetto Manicella, Faraco, Romano di Nicolò, Mele di Coloiohanni, Meliacca Boccalata, Simone Dentica, Chirizio De Urania, Barda De Gisulfo, Topazio, Elefanto, Mele (figlio di Prete Basilio), Disigio di Alberto, Summo, Ursone (figlio di Prete Lupo), Mele (figlio di Prete Germano), Lupo, Stefano Bove (figlio di Simeone), Matteo Sparro, Romualdo Vulpagna, Bonomo, Gittagno, Summissimo (nocchiero), Maraldizzio, Giovannoccaro (nocchiero), Azzone Cavallo (Sere), Petracca Caperrone, Demetrio Bazzo, Leo del Notaro Giacomo de Guisanda, Petracca Pilillo, Leo Pilillo, Leo di Lado, Petracca di Rosemanno, Lupo di Chiunata, Grimoaldo, Michele di Zizula, Nicolò d’Alva (figlio di Alberto), Pietro di Sichinolfo, Stasio Scannoria, Maione di Adelfo, Leo di Sapatico, Stefano de Cretzaris, Bisanzio Boccone, Petrone Naso, Leo del chierico Disiglio, Meliciacca Corbario, Bisanzio Saragolla, Giovanaccaro II (nocchiero).
A questi coraggiosi personaggi spettarono, oltre a varie onorificenze, la sepoltura nella Basilica di San Nicola, nella quale molte tracce sono ancora evidenti sulle mura.
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Cultura e Spettacoli