ROMA - Dalla Puglia alla Capitale d'Italia. L'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, nata nel 2019 da un gruppo di imprenditori pugliesi, lancia lo sciopero nazionale delle partite iva per chiedere al nuovo governo Draghi risposte e azioni concrete per aiutare i lavoratori autonomi e le piccole e medie imprese messe in ginocchio dalla crisi economica generata dalla pandemia.
L'associazione, che raccoglie su facebook oltre 450mila adesioni, è stata fondata da sei imprenditori di Monopoli, con l'obiettivo di dare voce alle istanze di milioni di lavoratori, abbandonati e vessati dallo Stato. Un'associazione apartitica che sin dall'inizio si è strutturata in tutta Italia, con referenti e coordinatori in tutte le Regioni. Grazie a questa organizzazione capillare è stato possibile organizzare la grande manifestazione che si terrà il prossimo 10 marzo a Roma nella famosa Piazza del Popolo a partire dalle ore 10. Alla manifestazione stanno aderendo diverse di associazioni nazionali e regionali fra cui la Silb Fipe (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo), l'Apit (Associazione Partite Iva per il Territorio Italia), l'Associazione Nazionale Dj, il M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità), l'Aias (Associazione Imprese e Autotrasportatori Siciliani), il Pin (Partite Iva Nazionali), la Rete delle Partite Iva, Aias (Associazione Italiana Autotrasportatori Sicilia).
"L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di Partite Iva, ben 4,6 milioni di lavoratori autonomi che lo Stato italiano ha da sempre vessato con tasse inique, utilizzandole come bancomat per sanare le falle delle spese folli dovute alla burocrazia", spiega Giuseppe Palmisano, presidente dell'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare. "Una situazione aggravata dall'emergenza sanitaria con milioni di lavoratori e imprese che stanno chiudendo perchè indennizzi e ristori non sono arrivati o sono comunque insufficienti. Per questi motivi abbiamo deciso di indire il primo storico sciopero nazionale delle partite iva che si terrà mercoledì 10 marzo a Piazza del Popolo a Roma".
Per il coordinatore regionale della Puglia, Angelo Petrelli, "stiamo raccogliendo adesioni da tutta Italia da parte di Partite Iva ma anche da altre categorie di lavoratori. Insieme vogliamo chiedere al nuovo governo Draghi di ascoltarci, a differenza di chi ci ha preceduto che non si è degnato neppure di rispondere alle nostre istanze. Le micro, piccole e medie imprese, gli autonomi ed i cassintegrati, rappresentano la realtà lavorativa che più di ogni altra ha subito danni economici a causa delle restrizioni imposte dai vari Dpcm. Per questi lavoratori i sussidi si sono ridotti a mere promesse".
L'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare ha lanciato da mesi una serie di proposte fra le quali maggiori indennizzi alle attività colpite, la liquidità immediata alle imprese, la riduzione del carico fiscale al 30-35%, la presunzione di innocenza in campo fiscale secondo il principio “nessuno è evasore fino a prova contraria accertata da sentenza definitiva”, il no al pagamento anticipato delle imposte come gli acconti d'imposta, la sanatoria dei debiti tributari pendenti in base all'effettiva capacità contributiva di ognuno e dilazioni lunghe (10-15 anni), il no a limiti al contante, l'introduzione di ammortizzatori sociali a protezione del reddito anche ai lavoratori autonomi e, infine, la semplificazione della burocrazia. Lo comunica in una nota l'Ufficio Stampa dell'Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare.
L'associazione, che raccoglie su facebook oltre 450mila adesioni, è stata fondata da sei imprenditori di Monopoli, con l'obiettivo di dare voce alle istanze di milioni di lavoratori, abbandonati e vessati dallo Stato. Un'associazione apartitica che sin dall'inizio si è strutturata in tutta Italia, con referenti e coordinatori in tutte le Regioni. Grazie a questa organizzazione capillare è stato possibile organizzare la grande manifestazione che si terrà il prossimo 10 marzo a Roma nella famosa Piazza del Popolo a partire dalle ore 10. Alla manifestazione stanno aderendo diverse di associazioni nazionali e regionali fra cui la Silb Fipe (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo), l'Apit (Associazione Partite Iva per il Territorio Italia), l'Associazione Nazionale Dj, il M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità), l'Aias (Associazione Imprese e Autotrasportatori Siciliani), il Pin (Partite Iva Nazionali), la Rete delle Partite Iva, Aias (Associazione Italiana Autotrasportatori Sicilia).
"L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di Partite Iva, ben 4,6 milioni di lavoratori autonomi che lo Stato italiano ha da sempre vessato con tasse inique, utilizzandole come bancomat per sanare le falle delle spese folli dovute alla burocrazia", spiega Giuseppe Palmisano, presidente dell'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare. "Una situazione aggravata dall'emergenza sanitaria con milioni di lavoratori e imprese che stanno chiudendo perchè indennizzi e ristori non sono arrivati o sono comunque insufficienti. Per questi motivi abbiamo deciso di indire il primo storico sciopero nazionale delle partite iva che si terrà mercoledì 10 marzo a Piazza del Popolo a Roma".
Per il coordinatore regionale della Puglia, Angelo Petrelli, "stiamo raccogliendo adesioni da tutta Italia da parte di Partite Iva ma anche da altre categorie di lavoratori. Insieme vogliamo chiedere al nuovo governo Draghi di ascoltarci, a differenza di chi ci ha preceduto che non si è degnato neppure di rispondere alle nostre istanze. Le micro, piccole e medie imprese, gli autonomi ed i cassintegrati, rappresentano la realtà lavorativa che più di ogni altra ha subito danni economici a causa delle restrizioni imposte dai vari Dpcm. Per questi lavoratori i sussidi si sono ridotti a mere promesse".
L'associazione Partite Iva Insieme per Cambiare ha lanciato da mesi una serie di proposte fra le quali maggiori indennizzi alle attività colpite, la liquidità immediata alle imprese, la riduzione del carico fiscale al 30-35%, la presunzione di innocenza in campo fiscale secondo il principio “nessuno è evasore fino a prova contraria accertata da sentenza definitiva”, il no al pagamento anticipato delle imposte come gli acconti d'imposta, la sanatoria dei debiti tributari pendenti in base all'effettiva capacità contributiva di ognuno e dilazioni lunghe (10-15 anni), il no a limiti al contante, l'introduzione di ammortizzatori sociali a protezione del reddito anche ai lavoratori autonomi e, infine, la semplificazione della burocrazia. Lo comunica in una nota l'Ufficio Stampa dell'Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare.
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