EDOARDO GIACOVAZZO - L’ ultima intervista con Audiodinamica risale a circa 2 anni fa a Milano in tempi pre-Covid, senza mascherine e igenizzanti. Al ricordo sembra quasi irreale… non c’ erano nè distanze sociali né tamponi, eravamo in un bel rooftop a parlare dei loro progetti futuri e idee innovative.
Ho avuto il piacere oggi di ripetere l’intervista con uno dei soci Angelo Zilio – International Marketing & Sales Manager per avere aggiornamenti e novità . Audiodinamica è una società che propone, in chiave del tutto originale, una lettura dei dispostivi elettronici per la riproduzione sonora (amplificatori, preamplificatori, step-up transformer, amplificatore per cuffie, power supply, DAC e streamer).
Zilio ha fondato questa start-up insieme ad altri 2 co-founder pugliesi (Francesco Matera e Gianluca Sperti, entrambi product development della start-up).
Come si sta in Francia in questo periodo di pandemia?
Come ormai faccio da tanti anni, anche durante la pandemia, ho continuato a lavorare in modalità smart, alternando la mia gestione lavorativa tra ufficio, casa e quello che possiedo in uno spazio di coworking, nella mia città di residenza, in Francia. Ho solamente adattato i miei orari di lavoro per conciliare il più possibile famiglia e lavoro. In Francia, così come in altre parti del mondo, la situazione e la gestione della pandemia è simile a quella italiana. La crisi economica, causata dal Coronavirus, purtroppo, sta accentuando le disuguaglianze sociali. Ci troviamo in un momento storico dell’umanità in cui, osservando meglio lo scenario, avremo delle sfide interessanti davanti a noi per affrontare un nuovo paradigma economico e sociale.
Come avete reagito con la vostra start-up in questo periodo di post-emergenza?
Come potrai immaginare, le start-up, per loro natura, sono ad alto rischio d’insuccesso, in particolare in questo periodo di piena incertezza. Nel caso specifico, la nostra, grazie anche a forti investimenti impiegati nel campo della Ricerca e dello Sviluppo, dalle contingenze del periodo, ha saputo cogliere nuove opportunità di business. Nei mesi scorsi, siamo riusciti a spingerci ulteriormente verso il mercato asiatico, acquisendo un partner che si occuperà della distribuzione dei prodotti Audiodinamica, a Hong Kong. Ovviamente, stiamo continuando la nostra strategia di penetrazione all’estero, così come anche in Europa. Ad esempio, abbiamo un nuovo partner in Francia, che garantirà la presenza di Audiodinamica in tutto il Paese. Non per ultimo, presto, ci saranno delle novità interessanti anche per il mercato nordamericano, ma evitiamo di spoilerare la notizia, per questioni di riservatezza. Come tutte le aziende dinamiche e innovative, durante il periodo del Covid-19, abbiamo registrato una maggiore attenzione sul nostro sito e-commerce da parte dei nostri clienti, un canale che continuiamo ad implementare, sin dalla costituzione della nostra società . L’ultimo trimestre del 2020, con la recrudescenza del virus, a causa dell’incertezza che la pandemia ha colpito gran parte del mondo, abbiamo subìto una leggera flessione che, però, siamo riusciti a recuperare con l’inizio del nuovo anno.
Vorreste investire con la vostra start-up in Puglia?
Noi fondatori siamo originari pugliesi, ma il cuore pulsante dell’azienda resta e resterà sempre a Torino, una città che ha saputo accogliere la nostra sfida. Ciò non toglie che, un giorno, la nostra start-up non possa raggiungere un’unità produttiva anche in Puglia. In ogni caso, come abbiamo già evocato in altre interviste, le vibrazioni dei suoni dei nostri BeCubes hanno, senza dubbio, un’anima pugliese.
Quali sono i progetti futuri? Cosa farete nel post-pandemia?
Il precipuo delle start-up è l’innovazione. Questo mondo è un sistema che, nel suo DNA, possiede quelle caratteristiche di ricerca, flessibilità , adattabilità , agilità e velocità , tutti principi che contribuiscono a gestire, in maniera adeguata, le crisi. Tante aziende sono state colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia del Covid-19 e, in molti casi virtuosi, la resilienza e la velocità delle decisioni prese hanno fatto la differenza, in una situazione emergenziale. Continuiamo a sostenere che l’arma vincente per una start-up è quella di proporre soluzioni innovative, rimanendo fedeli alla propria mission aziendale. Kennedy recitava che “non bisogna chiedersi cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”. Ecco, senza voler entrare in argomenti politici che, in questo momento, non mi competono, durante questa fase e una volta terminata l’emergenza, come abbiamo sempre fatto, continueremo ad innovare e a digitalizzare la nostra start-up. Per noi, l’innovazione non è un semplice slogan, ma la pietra miliare a supporto di tutte le nostre attività .
Come si sta in Francia in questo periodo di pandemia?
Come ormai faccio da tanti anni, anche durante la pandemia, ho continuato a lavorare in modalità smart, alternando la mia gestione lavorativa tra ufficio, casa e quello che possiedo in uno spazio di coworking, nella mia città di residenza, in Francia. Ho solamente adattato i miei orari di lavoro per conciliare il più possibile famiglia e lavoro. In Francia, così come in altre parti del mondo, la situazione e la gestione della pandemia è simile a quella italiana. La crisi economica, causata dal Coronavirus, purtroppo, sta accentuando le disuguaglianze sociali. Ci troviamo in un momento storico dell’umanità in cui, osservando meglio lo scenario, avremo delle sfide interessanti davanti a noi per affrontare un nuovo paradigma economico e sociale.
Come avete reagito con la vostra start-up in questo periodo di post-emergenza?
Come potrai immaginare, le start-up, per loro natura, sono ad alto rischio d’insuccesso, in particolare in questo periodo di piena incertezza. Nel caso specifico, la nostra, grazie anche a forti investimenti impiegati nel campo della Ricerca e dello Sviluppo, dalle contingenze del periodo, ha saputo cogliere nuove opportunità di business. Nei mesi scorsi, siamo riusciti a spingerci ulteriormente verso il mercato asiatico, acquisendo un partner che si occuperà della distribuzione dei prodotti Audiodinamica, a Hong Kong. Ovviamente, stiamo continuando la nostra strategia di penetrazione all’estero, così come anche in Europa. Ad esempio, abbiamo un nuovo partner in Francia, che garantirà la presenza di Audiodinamica in tutto il Paese. Non per ultimo, presto, ci saranno delle novità interessanti anche per il mercato nordamericano, ma evitiamo di spoilerare la notizia, per questioni di riservatezza. Come tutte le aziende dinamiche e innovative, durante il periodo del Covid-19, abbiamo registrato una maggiore attenzione sul nostro sito e-commerce da parte dei nostri clienti, un canale che continuiamo ad implementare, sin dalla costituzione della nostra società . L’ultimo trimestre del 2020, con la recrudescenza del virus, a causa dell’incertezza che la pandemia ha colpito gran parte del mondo, abbiamo subìto una leggera flessione che, però, siamo riusciti a recuperare con l’inizio del nuovo anno.
Vorreste investire con la vostra start-up in Puglia?
Noi fondatori siamo originari pugliesi, ma il cuore pulsante dell’azienda resta e resterà sempre a Torino, una città che ha saputo accogliere la nostra sfida. Ciò non toglie che, un giorno, la nostra start-up non possa raggiungere un’unità produttiva anche in Puglia. In ogni caso, come abbiamo già evocato in altre interviste, le vibrazioni dei suoni dei nostri BeCubes hanno, senza dubbio, un’anima pugliese.
Quali sono i progetti futuri? Cosa farete nel post-pandemia?
Il precipuo delle start-up è l’innovazione. Questo mondo è un sistema che, nel suo DNA, possiede quelle caratteristiche di ricerca, flessibilità , adattabilità , agilità e velocità , tutti principi che contribuiscono a gestire, in maniera adeguata, le crisi. Tante aziende sono state colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia del Covid-19 e, in molti casi virtuosi, la resilienza e la velocità delle decisioni prese hanno fatto la differenza, in una situazione emergenziale. Continuiamo a sostenere che l’arma vincente per una start-up è quella di proporre soluzioni innovative, rimanendo fedeli alla propria mission aziendale. Kennedy recitava che “non bisogna chiedersi cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”. Ecco, senza voler entrare in argomenti politici che, in questo momento, non mi competono, durante questa fase e una volta terminata l’emergenza, come abbiamo sempre fatto, continueremo ad innovare e a digitalizzare la nostra start-up. Per noi, l’innovazione non è un semplice slogan, ma la pietra miliare a supporto di tutte le nostre attività .