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Profili fasulli. Haters. Leoni da tastiera, veri e falsi. Fake news a tonnellate. Dati e profili venduti e rivenduti. Attrici e attori che combattono per anni, con i loro studi legali, per rimuovere cose sgradite della loro carriera. Diritto all'oblio, che dovrebbe essere automatico, con l'uso di algoritmi.
Invece basta un tag per schiacciarci e quel che cancelli da un browser te lo ritrovi rilanciato da un altro. Fatiche di Sisifo. Sono solo alcune delle infinite contraddizioni della Rete. A cui si attribuiscono poteri messianici, escatologici: nulla di più falso, le primavere arabe sono nate sui social, ma hanno fallito tutte.
Ci sono governi che controllano la posta elettronica in entrata e in uscita dei loro sudditi: puro "Grande Fratello" di George Orwell. A una signora è stata negata l'iscrizione a un partito perché aveva condiviso qualcosa di sgradito chissà quando.
E, sempre in Rete, si trovano i supporti e le suggestioni che incubano le tragedie dei nostri bambini, da Palermo a Bari a Roma.
Da più parti si invoca un'autorithy super partes che la doti di un'etica condivisa e garantisca i contenuti. Ma come metterla sù se siamo sempre sotto l'influsso delle ideologie, benché morte? Con quali criteri oggettivi, erga omnes?
La Rete è diventata relativa, sta rimodulando l'idea stessa di democrazia, il suo nucleo più intimo, tiene in ostaggio la politica e le istituzioni, le condiziona pesantemente.
Tanto che ogni giorno c'è chi ne esce chiudendo il proprio account. Piccole fughe, ma domani i numeri saranno macro. C'è perciò una situazione critica, complessa, pericolosa, da democrazia sospesa. Forse la Rete ha bisogno di una glaciazione.
Idea: e se, in attesa di un garante vero, di nuovi algoritmi, ne azzerassimo la memoria? Stop and go, resettare, formattare. E poi ripartire.
Senza zavorra e su nuove basi e regole condivise, la prima: il diritto all'oblio, il rispetto per le persone. La seconda: non corrompere i minori. La terza... e così via, un bel decalogo.
Non sarebbe facile, ma ancora se ne può discutere. Praise the Lord.