BARI - “La battaglia per l’abolizione dei vitalizi continua. La scorsa legislatura avevo già presentato una proposta di legge per prevederne il ricalcolo con il metodo contributivo puro e ho proposto emendamenti in ogni sessione di bilancio, anche nella prima di questa legislatura, puntualmente bocciati da destra e sinistra. Quella pdl non è mai stata discussa e oggi l’ho ripresentata perché ritengo che in un periodo come questo far risparmiare 10 milioni di euro l’anno alle casse regionali, da destinare a provvedimenti utili per i pugliesi sia un dovere per la politica”. Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia che ha depositato una proposta di legge per l’abolizione dei vitalizi agli ex consiglieri regionali e ricalcolo con il metodo contributivo, in linea con quanto già fatto da Camera dei Deputati e Senato.
“Il metodo definito dal documento di indirizzo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali - continua Laricchia - a cui si è adeguato anche il nostro consiglio regionale, infatti, si limita a decurtare l'attuale assegno di una percentuale che varia a seconda della percentuale di scostamento tra quanto versato e quanto percepito dall'ex Consigliere. In questo caso, si ottiene un risparmio minimo e non è rispettato il principio secondo cui il vitalizio debba essere parametrato a quanto si sia versato durante il mandato”.
La proposta di legge prevede un metodo contributivo puro, calmierato da alcuni limiti minimi e massimi, così da scongiurare ogni possibile questione di legittimità costituzionale. La rivalutazione Istat è parificata a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per i trattamenti pensionistici, valevole per la generalità dei lavoratori. Si innalza l'età anagrafica per il conseguimento del diritto all'assegno vitalizio, aumentandola e parificandola a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego e si prevede un divieto di cumulo per gli analoghi istituti che non sono calcolati con metodo contributivo (le Regioni che non aderiscono alla riforma e il Parlamento europeo). La proposta di legge prevede poi un contributo di solidarietà per i vitalizi che sono calcolati con metodo contributivo, prospettando una riduzione percentuale dell'assegno regionale proporzionata all'ammontare complessivo derivante dal cumulo. Un contributo di solidarietà, già più volte sperimentato nell'ordinamento nazionale e regionale che si rende necessario data l'impossibilità di conferire un divieto di cumulo per trattamenti pensionistici erogati in applicazione di un modello contributivo.
“Auspico - conclude Laricchia - che l’esame della proposta venga calendarizzato al più presto nella commissione competente e il testo non finisca in un cassetto come nella scorsa legislatura, quando la proposta di legge non è mai stata discussa, nonostante il referto tecnico positivo degli uffici. I vitalizi vanno aboliti e non mi fermerò fino a quando questo privilegio non sarà solo un ricordo”.
“Il metodo definito dal documento di indirizzo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali - continua Laricchia - a cui si è adeguato anche il nostro consiglio regionale, infatti, si limita a decurtare l'attuale assegno di una percentuale che varia a seconda della percentuale di scostamento tra quanto versato e quanto percepito dall'ex Consigliere. In questo caso, si ottiene un risparmio minimo e non è rispettato il principio secondo cui il vitalizio debba essere parametrato a quanto si sia versato durante il mandato”.
La proposta di legge prevede un metodo contributivo puro, calmierato da alcuni limiti minimi e massimi, così da scongiurare ogni possibile questione di legittimità costituzionale. La rivalutazione Istat è parificata a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per i trattamenti pensionistici, valevole per la generalità dei lavoratori. Si innalza l'età anagrafica per il conseguimento del diritto all'assegno vitalizio, aumentandola e parificandola a quella prevista dalla normativa nazionale vigente per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego e si prevede un divieto di cumulo per gli analoghi istituti che non sono calcolati con metodo contributivo (le Regioni che non aderiscono alla riforma e il Parlamento europeo). La proposta di legge prevede poi un contributo di solidarietà per i vitalizi che sono calcolati con metodo contributivo, prospettando una riduzione percentuale dell'assegno regionale proporzionata all'ammontare complessivo derivante dal cumulo. Un contributo di solidarietà, già più volte sperimentato nell'ordinamento nazionale e regionale che si rende necessario data l'impossibilità di conferire un divieto di cumulo per trattamenti pensionistici erogati in applicazione di un modello contributivo.
“Auspico - conclude Laricchia - che l’esame della proposta venga calendarizzato al più presto nella commissione competente e il testo non finisca in un cassetto come nella scorsa legislatura, quando la proposta di legge non è mai stata discussa, nonostante il referto tecnico positivo degli uffici. I vitalizi vanno aboliti e non mi fermerò fino a quando questo privilegio non sarà solo un ricordo”.
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