MILANO - Sei vaccini approvati al momento sono in grado di proteggerci dalle forme gravi della malattia, sul livello di immunità ci sono ancora dubbi. Al momento è un dettaglio che può apparire secondario, ma sono già allo studio test specifici.
In uno degli studi da poco pubblicato, opera dei ricercatori del La Jolla Institute for Immunology, gli scienziati hanno analizzato le singole componenti del sistema immunitario di 188 persone con Covid-19 -di cui 44 con infezione terminata da oltre sei mesi-. In particolare lo studio ha quantificato nel tempo la concentrazione di anticorpi contro la proteina Spike e quella delle cellule della memoria sia dei linfociti B sia dei T.
Dalle analisi è emerso che la concentrazione degli anticorpi IgG è rimasta costante a 6 mesi dall'avvenuto contatto con Sars-Cov-2. Le cellule della memoria dei linfociti B è risultata invece in crescendo dopo il primo mese per poi assestarsi a 6 mesi. Per quanto riguarda la risposta cellulare, i linfociti T della memoria hanno avuto un'emivita media di 3-5 mesi. In baso a quanto raccolto gli scienziati hanno affermato che nel 95% dei casi analizzati l'infezione naturale genera una robusta memoria immunologica che persiste a 8 mesi dall'infezione.
Uno straordinario risultato, quello dei ricercatori statunitensi, che si aggiunge ad un altro importante studio - apparso sempre su Science ad inizio dicembre - in cui la presenza di anticorpi neutralizzanti contro la proteina Spike è stata documentata, su oltre 30 mila persone, a 5 mesi dall'infezione. Presenza che equivale ad un rischio di ammalarsi nuovamente decisamente ridotto. In uno studio pubblicato poco prima di Natale sulle pagine del New England Journal Of Medicine, gli scienziati inglesi dell'Oxford University Hospitals Staff Testing Group, hanno documentato che negli operatori sanitari la presenza di IgG neutralizzanti ha ridotto -a sei mesi dall'infezione- enormenente le probabilità di reinfezione.
Uno straordinario risultato, quello dei ricercatori statunitensi, che si aggiunge ad un altro importante studio - apparso sempre su Science ad inizio dicembre - in cui la presenza di anticorpi neutralizzanti contro la proteina Spike è stata documentata, su oltre 30 mila persone, a 5 mesi dall'infezione. Presenza che equivale ad un rischio di ammalarsi nuovamente decisamente ridotto. In uno studio pubblicato poco prima di Natale sulle pagine del New England Journal Of Medicine, gli scienziati inglesi dell'Oxford University Hospitals Staff Testing Group, hanno documentato che negli operatori sanitari la presenza di IgG neutralizzanti ha ridotto -a sei mesi dall'infezione- enormenente le probabilità di reinfezione.