Quest’anno San Valentino e San Faustino si festeggiano in tono minore
VITTORIO POLITO - Diversi sono i Santi del martirologio che ricordano San Valentino, ma quello più conosciuto è il Vescovo di Terni, martirizzato a Roma nel 273, molto venerato nella città umbra e considerato, com’è noto, patrono degli innamorati, la cui ricorrenza è ricordata il 14 febbraio.
San Valentino è ritenuto protettore dei fidanzati perché durante la sua vita amava soprattutto i giovani, al punto che riscattava gli schiavi adolescenti, aiutandoli a divenire buoni cristiani, mentre ai fidanzati poveri procurava la dote per il matrimonio.
La fama di San Valentino, Santo dell’amore, protagonista di storie lontane che sfumano nella leggenda, ha superato oceani, ha scavalcato montagne, ha attraversato continenti ed è considerato il Santo dell’amore anche in Giappone, Stati Uniti, America Latina, Asia e Oceania. Le sue spoglie riposano nella città di Terni, ove fu primo vescovo, ma i suoi miracoli lo resero famoso ben oltre i confini dell’Impero.
Ma chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata nei pressi di Roma, ove infuriava la persecuzione dei cristiani. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo vescovo di Terni ove, ancora oggi, si conservano le spoglie mortali. Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda riferisce che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra una giovane cristiana, Serapia, e il legionario pagano Sabino.
Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettono in pericolo il raccolto degli agrumi. A Vico del Gargano c’è il “Vicolo del bacio”, la versione più biblica delle famose tenzoni amorose tra Giulietta e Romeo. Si tratta del Vicolo che collega Via S. Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorte di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo, lo attraversavano più volte, da direzioni opposte per potersi toccare ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio. I vichesi vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, data in cui entrarono in paese le reliquie, conservate presso la Chiesa Madre. San Valentino viene invocato affinché le gelate e il vento di tramontana non danneggi il raccolto degli agrumi. Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie di alloro benedette. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
Dopo San Valentino, festa degli innamorati, in virtù della “par condicio” è stata istituita anche la festa di San Faustino, protettore di Brescia e dei single, che si festeggia, guarda caso il 15 febbraio, come per una ideale continuità. E, dal momento che essere single oggi è diventata quasi una norma, e non mi riferisco solo ai pensionati abbandonati al loro destino, ma a persone anche professionalmente impegnate, che per scelta di vita o per difficoltà ad incontrare una gradevole compagnia, restano soli.
Negli Stati Uniti e in Canada San Valentino si festeggia attraverso lo scambio di bigliettini, chiamati “valentini”, che contengono messaggi d’amore. In Gran Bretagna i ragazzi cantano canzoni tradizionali e si scambiano denaro e dolcetti. In alcuni paesi dell’entroterra siciliana le giovani ragazze si alzano presto nel giorno di San Valentino e si mettono alla finestra per scegliere come promesso sposo il primo uomo che passa, ma per evitare sorprese le ragazze tengono gli occhi chiusi fino a quando non sentono una voce gradita!
Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore che, senza sosta, muove tutto.
San Valentino è ritenuto protettore dei fidanzati perché durante la sua vita amava soprattutto i giovani, al punto che riscattava gli schiavi adolescenti, aiutandoli a divenire buoni cristiani, mentre ai fidanzati poveri procurava la dote per il matrimonio.
La fama di San Valentino, Santo dell’amore, protagonista di storie lontane che sfumano nella leggenda, ha superato oceani, ha scavalcato montagne, ha attraversato continenti ed è considerato il Santo dell’amore anche in Giappone, Stati Uniti, America Latina, Asia e Oceania. Le sue spoglie riposano nella città di Terni, ove fu primo vescovo, ma i suoi miracoli lo resero famoso ben oltre i confini dell’Impero.
Ma chi era San Valentino? Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni Valentino, oggi patrono della Città, che dedicò la sua vita alla comunità cristiana che si era formata nei pressi di Roma, ove infuriava la persecuzione dei cristiani. L’eco degli eclatanti miracoli compiuti dal Santo, arrivò fino a Roma, diffondendosi in tutto l’impero, per cui fu consacrato primo vescovo di Terni ove, ancora oggi, si conservano le spoglie mortali. Il suo nome è legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò molto clamore. Infatti la leggenda riferisce che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione tra una giovane cristiana, Serapia, e il legionario pagano Sabino.
Molti furono in seguito a desiderare la sua benedizione, ancora oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il suo nome. Durante la sua visita pastorale fu amatissimo dalle popolazioni umbre, quando l’imperatore Aureliano ordinò atroci persecuzioni contro il clero cristiano. San Valentino fu imprigionato e flagellato, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli e fu quindi martirizzato. Era il 14 febbraio del 273 d.C.: una data che da quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, un Santo ricco di umana simpatia e di fede quasi contagiosa.
In Puglia San Valentino è patrono di Vico del Gargano e gli abitanti vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, quando entrarono in paese le sue reliquie, tuttora conservate presso la Chiesa Madre. Il Santo viene invocato affinché i venti gelidi di tramontana e le gelate improvvise non mettono in pericolo il raccolto degli agrumi. A Vico del Gargano c’è il “Vicolo del bacio”, la versione più biblica delle famose tenzoni amorose tra Giulietta e Romeo. Si tratta del Vicolo che collega Via S. Giuseppe al Rione Terra, lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centimetri. La leggenda vuole che questo Vicolo fosse una sorte di luogo benedetto per coppie di innamorati, uomini in cerca d’amore e donne in attesa di compagnia. I fidanzatini si davano appuntamento nel vicolo, lo attraversavano più volte, da direzioni opposte per potersi toccare ad ogni passaggio. È facile immaginare di quanti “scontri amorosi” sia stato testimone, nel tempo, il Vicolo del Bacio. I vichesi vivono intensamente il culto del Santo dal 1618, data in cui entrarono in paese le reliquie, conservate presso la Chiesa Madre. San Valentino viene invocato affinché le gelate e il vento di tramontana non danneggi il raccolto degli agrumi. Durante i festeggiamenti, le Chiese e le strade sono ricolme di arance e limoni intrecciati con foglie di alloro benedette. Le arance, dopo la festa, vengono spremute e bevute con la consapevolezza che il frutto si trasformerà in uno speciale filtro d’amore.
Dopo San Valentino, festa degli innamorati, in virtù della “par condicio” è stata istituita anche la festa di San Faustino, protettore di Brescia e dei single, che si festeggia, guarda caso il 15 febbraio, come per una ideale continuità. E, dal momento che essere single oggi è diventata quasi una norma, e non mi riferisco solo ai pensionati abbandonati al loro destino, ma a persone anche professionalmente impegnate, che per scelta di vita o per difficoltà ad incontrare una gradevole compagnia, restano soli.
Negli Stati Uniti e in Canada San Valentino si festeggia attraverso lo scambio di bigliettini, chiamati “valentini”, che contengono messaggi d’amore. In Gran Bretagna i ragazzi cantano canzoni tradizionali e si scambiano denaro e dolcetti. In alcuni paesi dell’entroterra siciliana le giovani ragazze si alzano presto nel giorno di San Valentino e si mettono alla finestra per scegliere come promesso sposo il primo uomo che passa, ma per evitare sorprese le ragazze tengono gli occhi chiusi fino a quando non sentono una voce gradita!
Raymond Peynet, il pittore degli innamorati, ha saputo con la sua arte rapire e raccontare la magia dell’amore, evitando di tracciare i contorni della passione, dell’attrazione tra due amanti, per concentrarsi su tutto quello che c’è prima e dopo e che non si può descrivere con una parola o con un concetto. Un colpo di fulmine che avviene in ogni momento, senza tempo né luogo. I suoi Valentino e Valentina nascono e vivono un momento, fugace, nobile, affettuoso, gioioso e tenero: quello dell’innamoramento. Sono gli innamorati per eccellenza, i romantici interpreti di un sentimento che nasce dal cuore: puri, leggeri, soavi, evanescenti nel loro appartenere l’uno all’altra ed entrambi ad un fantastico contorno, ad un mondo onirico in cui l’amore è il motore che, senza sosta, muove tutto.
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Cultura e Spettacoli