ReiThera, le novità sul vaccino italiano
ROMA - E' il vaccino 'italiano' contro il coronavirus.
Ancora in fase iniziale di sperimentazione,
si conta di averlo dopo l'estate. Ecco
come funziona e quali sono i pregi e i
difetti. E soprattutto perché potrebbe
servire.
Il vaccino 'made in Italy' ha già concluso, anche grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ed in collaborazione con l'Istituto Spallanzani, la Fase I della sperimentazione, che ha dimostrato la sicurezza e l'"immunogenicità" del vaccino. Ora, anche grazie a questo ulteriore investimento, si passa allo stadio successivo, relativo ai test di sicurezza ed efficacia.
L'obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all'anno. Si prevedono, inoltre, 40 nuove assunzioni. "È un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini" - spiega Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l'emergenza Covid e Amministratore delegato di Invitalia.
"La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all'estero - prosegue il commissario Arcuri - rafforzando la capacitaàdi risposta nazionale alla pandemia e accelerando cosi' l'uscita dalla crisi". "Siamo orgogliosi di aver concluso l'accordo con Invitalia - dichiarano Antonella Folgori e Stefano Colloca, Soci di Reithera - il cui intervento potrà accelerare lo sviluppo del vaccino italiano, a cui ReiThera sta lavorando con professionalità e dedizione fin dall'inizio della pandemia".
Se non ci saranno incidenti di percorso gli studi clinici di fase II e III sul vaccino Reithera, per valutarne sicurezza e soprattutto efficacia, saranno conclusi tra maggio e giugno.
Il vaccino 'made in Italy' ha già concluso, anche grazie ad un finanziamento della Regione Lazio ed in collaborazione con l'Istituto Spallanzani, la Fase I della sperimentazione, che ha dimostrato la sicurezza e l'"immunogenicità" del vaccino. Ora, anche grazie a questo ulteriore investimento, si passa allo stadio successivo, relativo ai test di sicurezza ed efficacia.
L'obiettivo è arrivare in tempi rapidi ad ottenere le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità di vigilanza sia europee che italiane per poter somministrare il vaccino. La capacità produttiva prevista a regime è pari a 100 milioni di dosi all'anno. Si prevedono, inoltre, 40 nuove assunzioni. "È un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute dei nostri cittadini" - spiega Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l'emergenza Covid e Amministratore delegato di Invitalia.
"La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all'estero - prosegue il commissario Arcuri - rafforzando la capacitaàdi risposta nazionale alla pandemia e accelerando cosi' l'uscita dalla crisi". "Siamo orgogliosi di aver concluso l'accordo con Invitalia - dichiarano Antonella Folgori e Stefano Colloca, Soci di Reithera - il cui intervento potrà accelerare lo sviluppo del vaccino italiano, a cui ReiThera sta lavorando con professionalità e dedizione fin dall'inizio della pandemia".
Se non ci saranno incidenti di percorso gli studi clinici di fase II e III sul vaccino Reithera, per valutarne sicurezza e soprattutto efficacia, saranno conclusi tra maggio e giugno.