BARI - “Lo scheletro dell’Uomo d’Altamura deve restare dov’è. Lì dove è conservato da 150mila anni. A dirlo sono gli esperti dell’Università di Bari, della Società Italiana di Geologia Ambientale e del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. E al loro appello si aggiunge il mio”. Lo afferma il consigliere regionale, Francesco Paolicelli, a sostegno del rifiuto espresso dalle tre organizzazioni riguardo l'ipotesi di rimozione, anche parziale, del reperto dalla sua sede naturale.
“Si tratta di un fossile dal valore inestimabile, - aggiunge Paolicelli - la cui importanza storica e culturale va preservata a tutti i costi. Spostarlo da un luogo considerato tra i più prestigiosi archivi geologici della Terra, oltre che un rischio di distruzione e perdita dello stesso reperto, sarebbe un torto irreparabile non solo per il territorio murgiano ma per la Puglia intera”.
“La rimozione dello scheletro, considerato patrimonio dell'umanità, potrebbe infatti compromettere l’inserimento della Grotta di Lamalunga nella ‘World Heritage List’ dell'UNESCO, che invece rappresenterebbe motivo di richiamo turistico oltre che di orgoglio per una regione che dispone di ricchezze senza pari al mondo dal punto di vista archeologico e naturalistico”, conclude il consigliere.
“Si tratta di un fossile dal valore inestimabile, - aggiunge Paolicelli - la cui importanza storica e culturale va preservata a tutti i costi. Spostarlo da un luogo considerato tra i più prestigiosi archivi geologici della Terra, oltre che un rischio di distruzione e perdita dello stesso reperto, sarebbe un torto irreparabile non solo per il territorio murgiano ma per la Puglia intera”.
“La rimozione dello scheletro, considerato patrimonio dell'umanità, potrebbe infatti compromettere l’inserimento della Grotta di Lamalunga nella ‘World Heritage List’ dell'UNESCO, che invece rappresenterebbe motivo di richiamo turistico oltre che di orgoglio per una regione che dispone di ricchezze senza pari al mondo dal punto di vista archeologico e naturalistico”, conclude il consigliere.