COLOGNO MONZESE (MI) - “Io e Josè andiamo verso i sette anni insieme. Abbiamo alti e bassi, come penso sia normale. Quando ho scritto il libro a luglio stavamo vivendo un momento bassissimo e quindi su di lui non sono stato proprio carino. In realtà, è una persona importante nella mia vita e ora stiamo molto bene insieme. Mi sta molto vicino ed è nei momenti difficili che vedi veramente le persone che ti vogliono bene”.
Un Rocco Casalino inedito e a tratti emozionato si racconta senza filtri a Silvia Toffanin, in un’intervista in onda domani a Verissimo.
Niente politica, ma spazio al suo percorso di vita, tra l’infanzia difficile in Germania, il rapporto burrascoso con il padre, la scoperta della sua omosessualità e l’amore che lo lega al fidanzato cubano Josè Carlos Alvarez.
Nell’autobiografia appena pubblicata, dal titolo “Il portavoce”, Rocco scrive che se esistesse una pillola per diventare eterosessuale lui la prenderebbe. A tal proposito, però, chiarisce: “Ho fatto di tutto per essere eterosessuale, ma io sono omossessuale e sono contento di esserlo. La storia della pillola era più una riflessione sul fatto che non riesco mai ad avere la storia perfetta. La questione della pillola l’ho detta quando io e Josè stavamo passando un momento difficile, perché ora la pillola per diventare etero non la prenderei più”.
Il portavoce dell’ex premier Giuseppe Conte parla, in maniera molto schietta, anche dell’esperienza fatta al “Grande Fratello” e del perché avesse accettato di parteciparvi:
“Quando mi sono laureato in famiglia non avevamo più risparmi. Mia mamma si era indebitata per più di diecimila euro per farmi studiare. Il ‘Grande Fratello’ l’ho visto quindi come un’opportunità per guadagnare un po’ di soldini e, infatti, i famosi gettoni d’oro vinti con il reality li ho cambiati e così ho pagato il debito di mia madre”.
E sullo stigma che sembra portarsi dietro per questa esperienza televisiva aggiunge: “Quello che mi spiace è che un certo mondo intellettuale e snob mi discrimini con pregiudizio per quello che ho fatto vent’anni fa”.
Niente politica, ma spazio al suo percorso di vita, tra l’infanzia difficile in Germania, il rapporto burrascoso con il padre, la scoperta della sua omosessualità e l’amore che lo lega al fidanzato cubano Josè Carlos Alvarez.
Nell’autobiografia appena pubblicata, dal titolo “Il portavoce”, Rocco scrive che se esistesse una pillola per diventare eterosessuale lui la prenderebbe. A tal proposito, però, chiarisce: “Ho fatto di tutto per essere eterosessuale, ma io sono omossessuale e sono contento di esserlo. La storia della pillola era più una riflessione sul fatto che non riesco mai ad avere la storia perfetta. La questione della pillola l’ho detta quando io e Josè stavamo passando un momento difficile, perché ora la pillola per diventare etero non la prenderei più”.
Il portavoce dell’ex premier Giuseppe Conte parla, in maniera molto schietta, anche dell’esperienza fatta al “Grande Fratello” e del perché avesse accettato di parteciparvi:
“Quando mi sono laureato in famiglia non avevamo più risparmi. Mia mamma si era indebitata per più di diecimila euro per farmi studiare. Il ‘Grande Fratello’ l’ho visto quindi come un’opportunità per guadagnare un po’ di soldini e, infatti, i famosi gettoni d’oro vinti con il reality li ho cambiati e così ho pagato il debito di mia madre”.
E sullo stigma che sembra portarsi dietro per questa esperienza televisiva aggiunge: “Quello che mi spiace è che un certo mondo intellettuale e snob mi discrimini con pregiudizio per quello che ho fatto vent’anni fa”.