BARI – Sfiora quota 4mila il numero degli over 80 già in agenda per la vaccinazione nell’area tra Altamura, Gravina e Santeramo. Per altri sessanta dei 3.970 ultraottantenni prenotati, il proprio turno è arrivato oggi pomeriggio nell’ambulatorio dedicato allestito nell’Ospedale della Murgia di Altamura, che da qualche giorno si è aggiunto ai Centri vaccini attivi nel PTA di Altamura e a Gravina in Puglia. Con le sedute di oggi, il numero degli over 80 vaccinati è destinato a superare la soglia dei mille (1.077) nei tre comuni murgiani.
La campagna procede a buon ritmo - legata indissolubilmente ai rifornimenti di vaccini – e registra numeri consistenti, se si allarga la visuale all’intera Area Nord. Per le prime quattro settimane di campagna, nei centri vaccinali distribuiti nei 16 comuni del territorio, 12.636 over 80 hanno prenotato la vaccinazione e 3554 di essi, al 1° marzo, hanno ricevuto la prima dose di vaccino. Per l’intera ASL, che serve i 41 comuni dell’Area metropolitana, questo dato sale sino a 12.001 su 38.827 over 80 prenotati sino al 27 marzo: il 30,9 per cento, quasi un over 80 su tre, ha dunque ricevuto la prima dose in meno di dieci giorni di campagna vaccinale.
Per la vaccinazione degli ultraottantenni sono mobilitati più di cinquanta centri vaccinali ASL, ospitati in distretti, PTA, ambulatori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e anche negli ospedali, dal San Paolo al Di Venere e al “Perinei”. «Il nostro Ospedale – spiega Annalisa Altomare, responsabile di direzione medica del presidio di Altamura – è impegnato nella lotta contro la pandemia da ottobre. Ora lo siamo anche sul versante della prevenzione della malattia, oltre che su quello della cura, ed è un compito particolarmente avvertito dal nostro personale che, in questo modo, sta offrendo concreto supporto agli operatori del Dipartimento di Prevenzione».
Soddisfatto il Direttore Generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce: «La difficoltà – commenta - di questa campagna vaccinale, per numeri e complessità di gestione, richiede l’impegno straordinario di tutte le nostre risorse, sia strutturali-organizzative sia soprattutto umane, in una vera e propria corsa contro il tempo. Vaccinare anche in ospedale, e lo stiamo facendo ugualmente in altri presidi ospedalieri ASL, vuol dire schierare ogni singola energia per portare avanti la campagna vaccinale il più velocemente possibile e raggiungere le categorie più fragili ed esposte secondo le priorità del piano nazionale e regionale. E’ uno sforzo immane per tutto il nostro personale, a cui va il ringraziamento della direzione strategica, ma il migliore riconoscimento – conclude - arriva dagli ultraottantenni e dalla loro convinta adesione alla vaccinazione».
La campagna procede a buon ritmo - legata indissolubilmente ai rifornimenti di vaccini – e registra numeri consistenti, se si allarga la visuale all’intera Area Nord. Per le prime quattro settimane di campagna, nei centri vaccinali distribuiti nei 16 comuni del territorio, 12.636 over 80 hanno prenotato la vaccinazione e 3554 di essi, al 1° marzo, hanno ricevuto la prima dose di vaccino. Per l’intera ASL, che serve i 41 comuni dell’Area metropolitana, questo dato sale sino a 12.001 su 38.827 over 80 prenotati sino al 27 marzo: il 30,9 per cento, quasi un over 80 su tre, ha dunque ricevuto la prima dose in meno di dieci giorni di campagna vaccinale.
Per la vaccinazione degli ultraottantenni sono mobilitati più di cinquanta centri vaccinali ASL, ospitati in distretti, PTA, ambulatori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e anche negli ospedali, dal San Paolo al Di Venere e al “Perinei”. «Il nostro Ospedale – spiega Annalisa Altomare, responsabile di direzione medica del presidio di Altamura – è impegnato nella lotta contro la pandemia da ottobre. Ora lo siamo anche sul versante della prevenzione della malattia, oltre che su quello della cura, ed è un compito particolarmente avvertito dal nostro personale che, in questo modo, sta offrendo concreto supporto agli operatori del Dipartimento di Prevenzione».
Soddisfatto il Direttore Generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce: «La difficoltà – commenta - di questa campagna vaccinale, per numeri e complessità di gestione, richiede l’impegno straordinario di tutte le nostre risorse, sia strutturali-organizzative sia soprattutto umane, in una vera e propria corsa contro il tempo. Vaccinare anche in ospedale, e lo stiamo facendo ugualmente in altri presidi ospedalieri ASL, vuol dire schierare ogni singola energia per portare avanti la campagna vaccinale il più velocemente possibile e raggiungere le categorie più fragili ed esposte secondo le priorità del piano nazionale e regionale. E’ uno sforzo immane per tutto il nostro personale, a cui va il ringraziamento della direzione strategica, ma il migliore riconoscimento – conclude - arriva dagli ultraottantenni e dalla loro convinta adesione alla vaccinazione».