BARI - I due Centri ludici per la prima infanzia sono giunti al loro quinto anno di vita. Nati come prima struttura comunale del genere attivata in forma sperimentale, oggi i servizi realizzati in favore dei bambini da 0 a 36 mesi nella ex scuola Melo, al quartiere Libertà, e nel parco don Tonino Bello, a Poggiofranco, sono un punto di riferimento per tante famiglie che hanno potuto usufruirne in alternativa agli asili pubblici, come dimostrano i dati degli ultimi cinque anni.
Infatti sono stati complessivamente accolti 436 bambini e bambine, cui sono state dedicate circa 9.800 attività laboratoriali e quasi 14.000 atelier sperimentali, cui si aggiungono 900 momenti di festa ed eventi vari. Inoltre, grande spazio è stato riservato ai genitori, ai nonni e a coloro che si prendono cura dei piccoli con più di 100 incontri formativi e informativi tematici e sul sostegno alla genitorialità.
“Sono stati cinque anni di attenzione e cura nei confronti dei bambini e delle bambine, specialmente i più vulnerabili, che nei Centri ludici hanno avuto l’opportunità di crescere e confrontarsi con i loro coetanei in un luogo immaginato per loro e per il loro benessere - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Un servizio totalmente gratuito, offerto da un team di operatori specializzati che sento di ringraziare per il lavoro portato avanti, rivolto a chi sceglie un percorso integrato e interdisciplinare, alternativo agli asili nido pubblici, immaginato e costruito a misura di bambino. Siamo partiti con un servizio sperimentale che, grazie anche al gradimento delle famiglie e ai riconoscimenti ottenuti, negli anni è diventato una realtà strutturata in cui hanno trovato spazio la dedizione e la professionalità degli operatori e degli educatori, la crescita sana e la socializzazione dei piccoli, progettualità innovative al servizio della prima infanzia, formazione e ricerca.
Oggi i Centri ludici comunali svolgono un ruolo cruciale nella promozione del benessere dei bambini e del loro sviluppo con particolare attenzione ai minori migranti e a quelli più fragili, in un contesto centrato sui loro bisogni, sulle loro capacità e sulle loro inclinazioni. Sono soprattutto luoghi aperti a tutti, multiculturali, fondamentali per la sensibilizzazione delle famiglie sui diritti dei bambini e su una cultura della genitorialità positiva. Ma l’aspetto più incoraggiante è rappresentato dalla crescente richiesta da parte degli utenti che intendono avvalersi dei Centri ludici: oltre ai bambini accolti in questi 5 anni, ce ne sono circa 40 in lista d’attesa ogni anno. Un progetto che rientra nella visione e programmazione per l'infanzia dell'assessorato al Welfare, che in questi anni ha investito in altre strutture e progetti dedicati, come la Casa delle Bambine e dei Bambini e la Casa della genitorialità, e che nei prossimi mesi avvierà un tavolo di analisi e programmatico rivolto alla prima infanzia”.
I Centri ludici per la prima infanzia consentono alle bambine e ai bambini di incontrare i loro coetanei e sperimentare momenti di socializzazione, gioco e apprendimento, e agli adulti di riferimento di conciliare i tempi di vita e lavoro trovando un punto di riferimento qualificato sul territorio al quale rivolgersi per il confronto, il sostegno genitoriale e le diverse esigenze educative.
Infatti sono stati complessivamente accolti 436 bambini e bambine, cui sono state dedicate circa 9.800 attività laboratoriali e quasi 14.000 atelier sperimentali, cui si aggiungono 900 momenti di festa ed eventi vari. Inoltre, grande spazio è stato riservato ai genitori, ai nonni e a coloro che si prendono cura dei piccoli con più di 100 incontri formativi e informativi tematici e sul sostegno alla genitorialità.
“Sono stati cinque anni di attenzione e cura nei confronti dei bambini e delle bambine, specialmente i più vulnerabili, che nei Centri ludici hanno avuto l’opportunità di crescere e confrontarsi con i loro coetanei in un luogo immaginato per loro e per il loro benessere - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Un servizio totalmente gratuito, offerto da un team di operatori specializzati che sento di ringraziare per il lavoro portato avanti, rivolto a chi sceglie un percorso integrato e interdisciplinare, alternativo agli asili nido pubblici, immaginato e costruito a misura di bambino. Siamo partiti con un servizio sperimentale che, grazie anche al gradimento delle famiglie e ai riconoscimenti ottenuti, negli anni è diventato una realtà strutturata in cui hanno trovato spazio la dedizione e la professionalità degli operatori e degli educatori, la crescita sana e la socializzazione dei piccoli, progettualità innovative al servizio della prima infanzia, formazione e ricerca.
Oggi i Centri ludici comunali svolgono un ruolo cruciale nella promozione del benessere dei bambini e del loro sviluppo con particolare attenzione ai minori migranti e a quelli più fragili, in un contesto centrato sui loro bisogni, sulle loro capacità e sulle loro inclinazioni. Sono soprattutto luoghi aperti a tutti, multiculturali, fondamentali per la sensibilizzazione delle famiglie sui diritti dei bambini e su una cultura della genitorialità positiva. Ma l’aspetto più incoraggiante è rappresentato dalla crescente richiesta da parte degli utenti che intendono avvalersi dei Centri ludici: oltre ai bambini accolti in questi 5 anni, ce ne sono circa 40 in lista d’attesa ogni anno. Un progetto che rientra nella visione e programmazione per l'infanzia dell'assessorato al Welfare, che in questi anni ha investito in altre strutture e progetti dedicati, come la Casa delle Bambine e dei Bambini e la Casa della genitorialità, e che nei prossimi mesi avvierà un tavolo di analisi e programmatico rivolto alla prima infanzia”.
I Centri ludici per la prima infanzia consentono alle bambine e ai bambini di incontrare i loro coetanei e sperimentare momenti di socializzazione, gioco e apprendimento, e agli adulti di riferimento di conciliare i tempi di vita e lavoro trovando un punto di riferimento qualificato sul territorio al quale rivolgersi per il confronto, il sostegno genitoriale e le diverse esigenze educative.