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Il risultato positivo delle vendite alimentari riguarda la grande distribuzione (6%) e addirittura anche le piccole botteghe (+3,2%) è sostenuto in realtà – sottolinea la Coldiretti – dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio, lo smart working, le preoccupazioni e le chiusure forzate che hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche. La pandemia ha accelerato quel processo di “deglobalizzazione” in atto da qualche tempo, alimentando interesse e voglia di “mangiare vicino”. Dal globale al locale inteso come il negozio di vicinato, come mercato rionale ma anche quello contadino o direttamente in fattoria.
L’emergenza Covid-19 – conclude la Coldiretti – ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale che, nel 2020, ha superato i 6,5 miliardi di euro secondo l’Ismea.
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