ROMA - A partire da oggi la Sardegna entra nella zona di rischio contagio più bassa, situazione inversa accade per Molise e Basilicata. Ecco come cambiano le regole area per area.
Area gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;
Area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria;
Area rossa: Basilicata, Molise;
Area bianca: Sardegna.
La Liguria alla scadenza dell’ordinanza del 12 febbraio 2021 passa in area gialla.
Sardegna prima regione in zona bianca - La Sardegna è la prima regione a passare in zona bianca. "E' un grande risultato ottenuto grazie all'impegno di tutti i cittadini sardi, un punto di partenza piuttosto che di arrivo" ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, con estrema prudenza, sottolinea una nota. "E' il risultato dei tanti sacrifici fatti in questi mesi dai sardi, delle loro attenzioni e dello scrupolo posto nell'osservanza delle regole di sicurezza, della loro partecipazione allo screening di massa che sta entrando nella sua fase numericamente più rilevante. Per questo dobbiamo considerare questo riconoscimento come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti". La zona bianca, ha avvertito Solinas, non è un invito al "liberi tutti".
In base al decreto legge approvato il 13 gennaio scorso, nella cosiddetta area “bianca” "si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e un'incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.
Cts: scuola chiusa in zona rossa - Secondo le indicazioni che arrivano dal Cts e che potrebbero essere inserite come nuove misure di contenimento nel prossimo dpcm, il primo del premier Mario Draghi, che entrerà in vigore il 6 marzo. La durata delle chiusure delle scuole nelle zone rosse o dove si presenti alta incidenza deve essere rivalutata almeno ogni 7 giorni, sulla base dell'aggiornamento settimanale dei dati. Mentre nelle zone arancioni il Cts sottolinea l'importanza "di garantire quanto più possibile l'attività didattica in presenza".