VITTORIO POLITO – Antonio Calisi, Diacono della Chiesa cattolica di rito ortodosso dell’Eparchia di Lungro (CS) degli Italo-Albanesi e docente di Religione al Liceo “Socrate” di Bari, ha pubblicato recentemente il volumetto “Divina Commedia e Sacra Scrittura” per le edizioni Infinity Books Ltd.
Gli uomini del Medioevo, compreso Dante Alighieri (1265-1321), avevano la possibilità di entrare in contatto con la Sacra Scrittura, grazie alle opere di Cimabue, Giotto e Duccio da Boninsegna, tutti decoratori delle chiese di Firenze e non solo, soprattutto nella forma della “Vulgata”, la traduzione in latino di San Girolamo, il testo biblico utilizzato nel Medioevo.
Il testo di Calisi vuole essere una raccolta di appunti delle lezioni svolte in classe, avendo tra le mani, come manuale, il libro di Giuseppe Ledda “La Bibbia di Dante”, il cui contenuto è stato indispensabile per la realizzazione di questa pubblicazione.
Renata De Feo, docente di Lingua e Letteratura Italiana e Storia, che presenta l’opera, scrive, tra l’altro, che «Il libro di Antonio Calisi assume il carattere di un dono per il lettore, offrendo spunti per confrontarsi su problemi eterni del bene e del male, della vita e della morte ricollegandosi al sincretismo proprio della cultura di Dante».
L’autore, oltre ad aver pubblicato molti libri su argomenti religiosi, è maestro iconografo e dipinge icone secondo la tradizione bizantina che ha appreso dalla sua frequenza nei monasteri di Russia, Romania, Grecia e Monte Athos.
Gli uomini del Medioevo, compreso Dante Alighieri (1265-1321), avevano la possibilità di entrare in contatto con la Sacra Scrittura, grazie alle opere di Cimabue, Giotto e Duccio da Boninsegna, tutti decoratori delle chiese di Firenze e non solo, soprattutto nella forma della “Vulgata”, la traduzione in latino di San Girolamo, il testo biblico utilizzato nel Medioevo.
Il testo di Calisi vuole essere una raccolta di appunti delle lezioni svolte in classe, avendo tra le mani, come manuale, il libro di Giuseppe Ledda “La Bibbia di Dante”, il cui contenuto è stato indispensabile per la realizzazione di questa pubblicazione.
Renata De Feo, docente di Lingua e Letteratura Italiana e Storia, che presenta l’opera, scrive, tra l’altro, che «Il libro di Antonio Calisi assume il carattere di un dono per il lettore, offrendo spunti per confrontarsi su problemi eterni del bene e del male, della vita e della morte ricollegandosi al sincretismo proprio della cultura di Dante».
L’autore, oltre ad aver pubblicato molti libri su argomenti religiosi, è maestro iconografo e dipinge icone secondo la tradizione bizantina che ha appreso dalla sua frequenza nei monasteri di Russia, Romania, Grecia e Monte Athos.