'Archeologia a Bari. Tra passato e presente': ciclo di incontri Fai da aprile a maggio


BARI - Il Museo Archeologico provinciale di Bari, ospitato fino al 1994 nella storica sede del Palazzo Ateneo, dopo quasi trent’anni di chiusura è in procinto di essere restituito al pubblico nella nuova sede del Monastero di Santa Scolastica. In occasione di questo evento e nell’ottica di affiancarsi alle istituzioni preposte alla valorizzazione di questo patrimonio culturale, il Gruppo FAI Giovani e la Delegazione FAI di Bari, in collaborazione con la Direzione regionale del FAI per la Puglia, promuovono il ciclo di incontri dal titolo “Archeologia a Bari fra passato e presente. Di giovedì con il FAI” il cui intento sarà quello di raccontare in compagnia di due esperti la storia millenaria del territorio pugliese e riflettere su questioni rilevanti del presente a partire da tematiche sempre diverse.

Il primo appuntamento previsto per giovedì 8 aprile 2021 sarà dedicato al tema dell’immigrazione. Guerre, fame, persecuzioni, dittature, disuguaglianze, calamità naturali e crescita demografica non accompagnata da crescita economica sono le principali cause dei flussi migratori che, negli ultimi decenni, l’Europa è abituata a percepire come minaccia e che tenta di fronteggiare con logiche securitarie. Erigere muri e barriere riuscirà a bloccare questo fenomeno epocale? Esistono altre risposte? Che cosa ci racconta la storia più antica del nostro territorio? Quali popoli sono arrivati nella nostra terra in età preistorica e protostorica? Cosa li ha spinti a viaggiare? A queste e altre domande si proverà a dare una risposta con l’aiuto dell’archeologa Francesca Radina e dell’antropologo Marco Aime.

Il secondo appuntamento dal titolo “Donne fra antico e contemporaneo. La discriminazione di genere ieri ed oggi” è in calendario per giovedì 22 aprile 2021. Al tempo dei Greci, nell’attuale provincia di Bari si sviluppò la civiltà indigena dei Peucezi. I ricchi corredi funerari delle loro tombe hanno restituito una gran quantità di vasi figurati, che provenivano da Atene e dalle colonie magnogreche di Taranto e Metaponto. Attraverso la lettura delle immagini dei vasi conservati nel Museo Archeologico di Santa Scolastica e con l’aiuto di fonti epigrafiche e letterarie, si esplorerà la condizione della donna nell’antica Grecia e il suo ruolo nella famiglia, nello spazio pubblico e nella religione. Ci si domanderà quanto il retaggio di quel mondo persista ancora nel presente e quali siano i diritti ancora oggi negati.

Il terzo incontro dal titolo “Il paesaggio costiero di Bari, fra antichi approdi e nuove valorizzazioni” si terrà giovedì 20 maggio 2021. Se già a partire dagli anni Cinquanta del Novecento gli studiosi avevano chiarito il ruolo centrale delle coste settentrionali e meridionali della Puglia in età romana e tardo antica, bisognerà aspettare le indagini subacquee dell’ultimo decennio per scoprire l’importanza degli approdi della Puglia centrale e del porto di Bari in età romana. Allo stesso modo, risalgono soltanto all’ultimo decennio gli interventi di riqualificazione del lungomare barese che, dal waterfront di San Girolamo fino alla costa sud-est, hanno consentito ai baresi di recuperare l’antico rapporto fra la città e il mare. Il quarto appuntamento dal titolo “L'area archeologica di San Pietro: archeologia e architettura per la rigenerazione urbana” è previsto per giovedì 10 giugno 2021.

La rilevanza dell’area archeologica di San Pietro è nota fin dal 1912, grazie agli scavi di Michele Gervasio, ma saranno le indagini condotte in maniera sistematica, esattamente un secolo dopo, a mostrare che quel promontorio proteso sul mare è uno straordinario palinsesto che conserva tutta la storia della città: l’insediamento dell’età del Bronzo, la chiesa medievale con i successivi rifacimenti del Quattrocento e del Seicento, il convento francescano del XV secolo, fino ad arrivare alle strutture dell’ex Ospedale Consorziale demolito negli anni Sessanta. Sarà Dario Ciminale a condurci in questo viaggio a ritroso nel tempo, mentre Arturo Cucciolla spiegherà perché la mancata realizzazione dell’edificio multipiano progettato nel 1956 dall’architetto Achille Petrignani, in sostituzione del vecchio nosocomio, potrebbe consentire oggi di valorizzare questo spazio che si offre come naturale cerniera tra la città antica e il porto. Infine il quinto appuntamento, giovedì 17 giugno 2021 dal titolo “Il Museo Provinciale nel Palazzo Ateneo”.

Il “Museo provinciale di antichità” fu istituito a Bari nel 1875 e collocato all’interno del Palazzo Ateneo, in un clima di grande fervore culturale e di presa di coscienza identitaria da parte degli intellettuali locali. Nel decennio successivo il Museo si arricchì di una preziosa collezione di dipinti, destinata a diventare il nucleo della Pinacoteca Provinciale, che troverà successivamente la sua sede autonoma nel Palazzo della Provincia, sul lungomare. La mostra “Il museo che non c’è. Arte, collezionismo, gusto antiquario nel Palazzo degli Studi di Bari (1875-1928)”, inaugurata nel febbraio del 2020, ne ha raccontato l’affascinante storia, che sarà ricostruita con l’aiuto del suo curatore, Andrea Leonardi e dell’archeologa Raffaella Cassano.

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