BARI - Ancora agli onori dei media nazionali “Casa Sgarra”, orgoglio pugliese dell’enogastronomia. Dopo il servizio della rubrica EST OVEST della RAI lo scorso febbraio, il ristorante stellato Michelin di Trani è stato protagonista ieri sera su Mediaset nel MAG del tg di Studio Aperto su Italia 1. La giornalista Maria Luisa Sgobba ha condotto il telespettatore “nel regno dei fratelli Sgarra”, incastonato nello splendido lungomare dell’altrettanto splendida cittadina affacciata sull’Adriatico.
Le straordinarie immagini aeree della città hanno immediatamente localizzato il luogo in cui sorge “Casa Sgarra”, espressione di “una storia di famiglia”, così come recita il fortunato payoff. Per quasi 5 minuti si sono viste le peculiarità della giovane e dinamica realtà pugliese dell’enogastronomia, già premiata con il riconoscimento più alto, la stella Michelin, a cui, a dir il vero, lo chef Felice Sgarra era già avvezzo.
I tre fratelli, originari della vicina Andria, hanno espresso ai microfoni di Mediaset il loro entusiasmo per questo progetto comune che li vede uniti ciascuno con il proprio ruolo. Il maître Riccardo accoglie, lo chef Felice cucina, il sommelier Roberto mesce il vino: nelle vene lo stesso sangue.
Il servizio ha posto in rilievo le sale dell’elegante ristorante, la nutrita cantina e la cura dei particolari, anche in cucina. Lo chef Felice Sgarra ha infatti mostrato la preparazione di quello che in poco tempo è diventato un grande classico del suo estro culinario: l’”Insalata d’Amare”, nella duplice accezione “da amare” e “da mare”, visto l’utilizzo di prodotti freschissimi come il gambero rosso e bianco, lo scampo, il salmone, il tonno rosso e la tagliatella di seppioline.
Poi ancora si è prodotto nella composizione dei “Ravioli di grano arso con frutti di mare in salsa mediterranea” e infine del dolce, la “Pavlova pugliese con fichi e mandorla di Toritto”. Piatti che parlano della terra e del mare di Puglia, con ingredienti anche della tradizione, come spiega Roberto, il fratello più giovane, che ricorda l’infanzia con le orecchiette di semola preparate dalla nonna e le cime di rapa raccolte dai genitori nei loro campi, che gustavano tutti assieme attorno al loro desco.
Il servizio si è chiuso con il buon auspicio di Riccardo, fratello gemello di Felice, che dà speranza in un momento tanto difficile per l’enogastronomia e per gli imprenditori del settore. “La storia insegna che dopo qualsiasi momento di crisi c’è sempre una ripresa, è lì che le persone si mettono in gioco e creano qualcosa di importante per il futuro”. Esattamente come hanno fatto gli Sgarra con il loro ristorante.