(Agenzia DIRE) Roma - "Ho studiato ed elaborato cosa vuol dire 'rischio calcolato', nei prossimi giorni comunicherò questi dati e con altri studiosi lanceremo una petizione per far sì che siano pubblicati i documenti e i numeri che hanno condotto il governo alle riaperture di oggi, parlando appunto di rischio calcolato. Tutti i cittadini devono conoscere su quali basi, su quali documenti discussi all'interno del Comitato tecnico scientifico sono state prese quelle decisioni". Lo annuncia, parlando con l'agenzia Dire, Andrea Crisanti, microbiologo e direttore del dipartimento di Microbiologia all'università di Padova.
"I numeri che sto ancora definendo parlano chiaro, con le riaperture si determinerà uno scenario molto negativo- avverte Crisanti- ma il governo si è assunto una responsabilità, ovvero ha calcolato il rischio che corriamo con la ripresa di alcune attività, solo che non ce lo ha detto. E' evidente che quei numeri sono stati discussi nel Comitato tecnico scientifico e se questo non e' accaduto, ipotesi peregrina, è drammatico. Con le attività che riprendono non si può dare la responsabilità dei nuovi casi ai cittadini: non vorrei che dicessero 'noi abbiamo calcolato bene ma le persone si sono comportate male'. Per questa ragione deve esserci trasparenza- conclude Crisanti- affinché tutti abbiano consapevolezza di come stiamo riaprendo e di cosa significherà per l'epidemia questo cambiamento, quanti morti ci saranno e quanti nuovi casi conteremo".