ROMA — Almeno due monitoraggi con la curva epidemiologica in discesa e il terzo che conferma l’abbassamento dell’indice di contagiosità. Sono le condizioni indispensabili per allungare almeno alle 23 l’orario del coprifuoco, il compromesso raggiunto dalla maggioranza di governo per modificare il decreto entrato in vigore il 26 aprile. Con una data chiave fissata al 14 maggio quando sarà chiaro se le riaperture di bar e ristoranti all’aperto e dei luoghi dello spettacolo abbiano influito sull’andamento dei contagi e soprattutto sulla tenuta delle strutture sanitarie. Il dibattito è in corso sia all’interno dell’esecutivo sia nei partiti, con posizioni talvolta distanti, come dentro la Lega.