LECCE - Nella mattina di oggi un automobilista, dopo aver notato la carcassa di un lupo morto sul ciglio della della superstrada Lecce-Brindisi, all'altezza dello svincolo per Squinzano, ha immediatamente allertato la centrale di Ecofedercaccia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione forestale e i veterinari della Asl di Lecce. Nel frattempo in tanti si sono fermati con le auto per capire cosa fosse successo e, vista l’eccezionalità del ritrovamento, sono state scattate decine di foto con i cellulari, foto che sono state postate sui social.
L’animale, con tutta probabilità vittima di investimento stradale, sarà consegnato all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) per gli esami autoptici finalizzati all’accertamento della causa di morte. Non si esclude, infatti, che il canide selvatico possa essere stato precedentemente vittima di avvelenamento e che, a causa degli effetti della sostanza tossica, abbia perso quella lucidità minima che gli avrebbe permesso di evitare l’incidente.
Non sarebbe purtroppo la prima volta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che l’investimento su strada risulta essere solo la tragica conseguenza di atti di bracconaggio vero e proprio. Atti scellerati che dimostrano quanto poco sia compresa l’importanza del lupo nell’ecosistema, questi infatti, oltre ad avere una organizzazione sociale altamente strutturata e con un sistema di interazione e comunicazione raramente riscontrabile nel regno animale, svolge al meglio il suo ruolo di selettore naturale, controllando la dimensione delle popolazioni delle sue prede ed eliminando le carcasse degli animali morti per cause naturali.
Senza tale selezione, infatti, gli erbivori prospererebbero e le foreste non avrebbero modo di svilupparsi appieno, poiché molto spesso le sue prede sono ungulati brucatori, ad esempio onnivori opportunisti quali il cinghiale che infesta ormai il nostro territorio. L’animale, a un primo sommario esame compiuto da un esperto, è stato identificato come lupo appenninico, ma saranno necessarie ulteriori analisi, dna compreso, per stabilire con esattezza la genetica e l’eventuale livello di ibridazione. I tempi per una “sentenza” definitiva saranno abbastanza brevi. Il canide presenta alcune ferite a un fianco, che fanno supporre l’urto con una vettura. A terra, sulla strada, è rimasto del sangue rappreso, nessun vetro. Per dire che è un lupo appenninico puro si guardano le caratteristiche fenotipiche, ossia l’assenza di segni di ibridazione, le unghie bianche, la presenza o assenza della mascherina facciale, la lunghezza della coda e altri elementi, che comunque vanno poi confermati dalle analisi del dna mitocondriale e nucleare. Guardando le foto si ha la sensazione che possa trattarsi di un esemplare giovane che si è allontanato dal branco. Che in questa zona ci siano diversi lupi è risaputo.