BARI – Medici Usca in campo per assistere meglio i pazienti Covid positivi a casa con i nuovi ecografi portatili. Mentre la formazione clinica per l’utilizzo degli ecografi è in dirittura di arrivo, oggi sono stati consegnati dalla ASL ai medici delle unità speciali di continuità assistenziale i primi dispositivi – dei 25 previsti - nelle postazioni di Bari, Molfetta e Bitonto.
Con una media di interventi a domicilio che vanno dai 50 agli 80 accessi per ciascuna equipe a settimana, i medici delle unità speciali di continuità assistenziale della ASL Bari possono ora - da una immagine ecografica eseguita a casa del paziente - individuare i segni precoci di una polmonite interstiziale che permette di orientare il percorso di cura e segnalare l’eventuale necessità di ricovero o al contrario la possibilità per i pazienti di essere assistiti nel proprio domicilio.
La dotazione strumentale – che sarà completata in tutte le sedi entro la fine della settimana - comprende anche saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.
La fornitura degli ecografi rientra in una complessa e articolata riorganizzazione delle Usca voluta dalla direzione generale della ASL che ha rafforzato il personale e potenziato le ore di servizio con l’obiettivo di assicurare una risposta più efficace al bisogno di assistenza a domicilio da parte dei cittadini.
“E’ un momento di svolta per il potenziamento della medicina territoriale – commenta il dg Antonio Sanguedolce – la dotazione strumentale è solo un pezzo dell’intero protocollo assistenziale e terapeutico seguito dalle Usca che è in continuo aggiornamento. Questo modello di sanità sul territorio – continua Sanguedolce – è destinato a proseguire nel tempo, anche dopo l’emergenza, grazie al costante riferimento dei medici di medicina generale che potranno trovare nella dotazione tecnologica da impiegare a domicilio un’ arma decisiva a sostegno della assistenza mirata fuori dagli ospedali o dagli ambulatori”.
I medici Usca sono coordinati dal dottor Felice Spaccavento, delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione. “L’ecografia è una tecnica di supporto al medico Usca per valutare il paziente sotto l’aspetto strumentale che deve essere associato alla valutazione clinica prioritariamente – spiega Spaccavento. Questo tipo di indagine permette al medico di capire se il paziente necessita di una maggiore attenzione o per vedere se va decisa una ospedalizzazione precoce o se in caso contrario, può stare a casa”.
Il supporto agli aspetti formativi dei medici Usca per quel che riguarda le terapie è garantito dal prof. Gioachino Angarano, mentre il coordinamento organizzativo delle attività Usca è in carico al dottor Enzo Gigantelli, direttore del Dipartimento delle cure e dell’assistenza territoriali.
Con una media di interventi a domicilio che vanno dai 50 agli 80 accessi per ciascuna equipe a settimana, i medici delle unità speciali di continuità assistenziale della ASL Bari possono ora - da una immagine ecografica eseguita a casa del paziente - individuare i segni precoci di una polmonite interstiziale che permette di orientare il percorso di cura e segnalare l’eventuale necessità di ricovero o al contrario la possibilità per i pazienti di essere assistiti nel proprio domicilio.
La dotazione strumentale – che sarà completata in tutte le sedi entro la fine della settimana - comprende anche saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.
La fornitura degli ecografi rientra in una complessa e articolata riorganizzazione delle Usca voluta dalla direzione generale della ASL che ha rafforzato il personale e potenziato le ore di servizio con l’obiettivo di assicurare una risposta più efficace al bisogno di assistenza a domicilio da parte dei cittadini.
“E’ un momento di svolta per il potenziamento della medicina territoriale – commenta il dg Antonio Sanguedolce – la dotazione strumentale è solo un pezzo dell’intero protocollo assistenziale e terapeutico seguito dalle Usca che è in continuo aggiornamento. Questo modello di sanità sul territorio – continua Sanguedolce – è destinato a proseguire nel tempo, anche dopo l’emergenza, grazie al costante riferimento dei medici di medicina generale che potranno trovare nella dotazione tecnologica da impiegare a domicilio un’ arma decisiva a sostegno della assistenza mirata fuori dagli ospedali o dagli ambulatori”.
I medici Usca sono coordinati dal dottor Felice Spaccavento, delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione. “L’ecografia è una tecnica di supporto al medico Usca per valutare il paziente sotto l’aspetto strumentale che deve essere associato alla valutazione clinica prioritariamente – spiega Spaccavento. Questo tipo di indagine permette al medico di capire se il paziente necessita di una maggiore attenzione o per vedere se va decisa una ospedalizzazione precoce o se in caso contrario, può stare a casa”.
Il supporto agli aspetti formativi dei medici Usca per quel che riguarda le terapie è garantito dal prof. Gioachino Angarano, mentre il coordinamento organizzativo delle attività Usca è in carico al dottor Enzo Gigantelli, direttore del Dipartimento delle cure e dell’assistenza territoriali.