BARI - Il bilancio commentato della pandemia dall’intero gruppo consiliare Fratelli d’Italia in Puglia, dai parlamentari Marcello Gemmato (responsabile nazionale Dipartimento Sanità FdI e coordinatore regionale di Puglia e Basilicata) e Raffaele Fitto (co-presidente del gruppo europeo ECR-FdI).
“Oggi tutti i sindacati di medici si rivolgono al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedergli di "farsi carico della sempre più grave situazione assistenziale pugliese”. Noi di Fratelli d’Italia sono mesi che chiediamo a Speranza di commissariare la gestione Covid della Regione Puglia, quindi oggi più di ieri ci chiediamo: fino a quando il Governo centrale continuerà a non ascoltare il grido di allarme per come evolve l’epidemia in Puglia? Eppure i numeri sono devastanti!
“La mortalità specifica è pari 2,47% cioè in Puglia sono morte al 3 aprile 2021 ben 24,7 persone per covid ogni 1000 positivi, molti di più di quanti ne muoiano nelle altre regioni meridionali e nelle isole. Per comprendere la portata del dato bisogna pensare che a livello nazionale, dove il dato di mortalità è condizionato da quello che è accaduto in Lombardia, Veneto, Piemonte (solo per citare le regioni che a inizio pandemia hanno sofferto molto) ne muoiono 30,3. E, simulando l’ipotesi che la Lombardia non facesse parte dell’Italia, il dato nazionale sarebbe del 27,4. La mortalità grezza in Puglia, invece, è pari a 12,7 persone che perdono la vita per covid ogni 10.000 abitanti, anche questo è il dato più alto dell’Italia meridionale e delle isole.
“Il dato dei tamponi effettuati in Puglia rispetto alla popolazione è pari a 48,88 ogni 100 pugliesi mentre a livello nazionale è di 86,20. “In Puglia su 100 vaccini consegnati ne sono stati somministrati 81, terzultimo dato in Italia, cioè solo due regioni in Italia hanno fatto peggio. “L’incidenza dell’infezione da covid (cioè i nuovi casi) in Puglia è tra le più alte in Italia: negli ultimi 14 giorni studiati dalla fondazione GIMBE (17-30 marzo) si rileva un'incidenza di 598 casi positivi per 100.000 abitanti, peggio della Puglia solo Friuli, Piemonte, Emilia e Valle d’Aosta. In Puglia, inoltre, si registra il terzo più alto tasso di soggetti attualmente positivi: 1276 per 100.000 abitanti (al 6 aprile), il dato nazionale è pari a 957/100.000.
“Gli indicatori di processo sulla capacità di eseguire tamponi sono in Puglia in stato di allerta, per bassa abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti e bassa possibilità di garantire adeguate risorse per contact tracing, isolamento e quarantena (solo 1,9 operatore ogni 10.000 abitanti).
“In Puglia si registra il sesto più alto tasso di occupazione di posti letto di terapia intensiva e il sesto più alto tasso di occupazione di posti letto ordinari per Covid. La Puglia, infine, è considerata ad alta classificazione di rischio con molteplici allerte di resilienza da oltre tre settimane, la peggiore situazione di rischio in Italia.
“A fronte di questi dati, si riscontrano spese folli ed improduttive:
1. Ospedale in Fiera: oltre 20 milioni di euro, monumento all’improvvisazione e alla contrapposizione con i sindacati degli operatori sanitari 2. Fabbrica delle mascherine: 6,5 milioni di euro (chi mai le ha viste le mascherine?) 3. Acquisto di due cargo di DPI dalla Cina (a chi e come sono stati distribuiti e quanto sono costati?) 4. Acquisto attrezzatura capace di processare 10 mila tamponi molecolari al giorno in dotazione al Policlinico (che fine ha fatto, considerato che in tutta la Puglia tra tutti gli ambulatori pubblici e privati accreditati se ne fanno più o meno 10 mila?) 5. Assegnati alla Puglia circa 2 milioni di euro per i tamponi antigenici, ma ne abbiamo registrati al 6 aprile solo 105 mila con 100 macchinette per la lettura in deposito. Solo il 5,44% del totale di tamponi contro il dato nazionale del 19,91%.
“Sono numeri, impietosi per la Puglia, una Regione che ha sacrificato le lezioni in presenza a scuola e si ritrova in queste condizioni, con operatori economici e famiglie allo stremo, con attività che chiudono battenti una dietro l’altra nell’indolenza di un presidente Emiliano e di un assessore alla Sanità totalmente inadeguati e nella noncuranza del livello nazionale che non si rende conto che è tempo di commissariare la gestione del COVID in Puglia”.
“Oggi tutti i sindacati di medici si rivolgono al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedergli di "farsi carico della sempre più grave situazione assistenziale pugliese”. Noi di Fratelli d’Italia sono mesi che chiediamo a Speranza di commissariare la gestione Covid della Regione Puglia, quindi oggi più di ieri ci chiediamo: fino a quando il Governo centrale continuerà a non ascoltare il grido di allarme per come evolve l’epidemia in Puglia? Eppure i numeri sono devastanti!
“La mortalità specifica è pari 2,47% cioè in Puglia sono morte al 3 aprile 2021 ben 24,7 persone per covid ogni 1000 positivi, molti di più di quanti ne muoiano nelle altre regioni meridionali e nelle isole. Per comprendere la portata del dato bisogna pensare che a livello nazionale, dove il dato di mortalità è condizionato da quello che è accaduto in Lombardia, Veneto, Piemonte (solo per citare le regioni che a inizio pandemia hanno sofferto molto) ne muoiono 30,3. E, simulando l’ipotesi che la Lombardia non facesse parte dell’Italia, il dato nazionale sarebbe del 27,4. La mortalità grezza in Puglia, invece, è pari a 12,7 persone che perdono la vita per covid ogni 10.000 abitanti, anche questo è il dato più alto dell’Italia meridionale e delle isole.
“Il dato dei tamponi effettuati in Puglia rispetto alla popolazione è pari a 48,88 ogni 100 pugliesi mentre a livello nazionale è di 86,20. “In Puglia su 100 vaccini consegnati ne sono stati somministrati 81, terzultimo dato in Italia, cioè solo due regioni in Italia hanno fatto peggio. “L’incidenza dell’infezione da covid (cioè i nuovi casi) in Puglia è tra le più alte in Italia: negli ultimi 14 giorni studiati dalla fondazione GIMBE (17-30 marzo) si rileva un'incidenza di 598 casi positivi per 100.000 abitanti, peggio della Puglia solo Friuli, Piemonte, Emilia e Valle d’Aosta. In Puglia, inoltre, si registra il terzo più alto tasso di soggetti attualmente positivi: 1276 per 100.000 abitanti (al 6 aprile), il dato nazionale è pari a 957/100.000.
“Gli indicatori di processo sulla capacità di eseguire tamponi sono in Puglia in stato di allerta, per bassa abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti e bassa possibilità di garantire adeguate risorse per contact tracing, isolamento e quarantena (solo 1,9 operatore ogni 10.000 abitanti).
“In Puglia si registra il sesto più alto tasso di occupazione di posti letto di terapia intensiva e il sesto più alto tasso di occupazione di posti letto ordinari per Covid. La Puglia, infine, è considerata ad alta classificazione di rischio con molteplici allerte di resilienza da oltre tre settimane, la peggiore situazione di rischio in Italia.
“A fronte di questi dati, si riscontrano spese folli ed improduttive:
1. Ospedale in Fiera: oltre 20 milioni di euro, monumento all’improvvisazione e alla contrapposizione con i sindacati degli operatori sanitari 2. Fabbrica delle mascherine: 6,5 milioni di euro (chi mai le ha viste le mascherine?) 3. Acquisto di due cargo di DPI dalla Cina (a chi e come sono stati distribuiti e quanto sono costati?) 4. Acquisto attrezzatura capace di processare 10 mila tamponi molecolari al giorno in dotazione al Policlinico (che fine ha fatto, considerato che in tutta la Puglia tra tutti gli ambulatori pubblici e privati accreditati se ne fanno più o meno 10 mila?) 5. Assegnati alla Puglia circa 2 milioni di euro per i tamponi antigenici, ma ne abbiamo registrati al 6 aprile solo 105 mila con 100 macchinette per la lettura in deposito. Solo il 5,44% del totale di tamponi contro il dato nazionale del 19,91%.
“Sono numeri, impietosi per la Puglia, una Regione che ha sacrificato le lezioni in presenza a scuola e si ritrova in queste condizioni, con operatori economici e famiglie allo stremo, con attività che chiudono battenti una dietro l’altra nell’indolenza di un presidente Emiliano e di un assessore alla Sanità totalmente inadeguati e nella noncuranza del livello nazionale che non si rende conto che è tempo di commissariare la gestione del COVID in Puglia”.