BARI – Analizzare i fattori di rischio e aggiornare i Piani anti-Corruzione anche alla luce dell’emergenza in corso e dei cambiamenti nella Pubblica Amministrazione, sempre più digitalizzata. Provando a chiudere le finestre di rischio e di infiltrazione criminale prima che la vulnerabilità del sistema, legata ad esempio al valore sempre più alto dei dati sanitari e della loro delicata gestione, possa trasformarsi in eventi corruttivi veri e propri. Prevenzione di fenomeni distorsivi ma anche opportunità da cogliere nell’ottica dei nuovi scenari offerti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prossimo punto di partenza per investire su ospedali, concorsi e nuovi modelli organizzativi.
Se n’è parlato stamane durante l’evento organizzato da Transparency International Italia, Re-ACT per la Giornata Nazionale per l’Integrità in Sanità, al quale hanno partecipato esperti, amministratori e professionisti impegnati nel mondo della Sanità, in particolare le aziende sanitarie – da Nord a Sud - aderenti al Forum per l'Integrità in Sanità, nonché il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia.
Durante la giornata, si è sottolineata l’importanza di creare una rete tra i responsabili anti-corruzione per generare un patrimonio di conoscenze condiviso, utilizzando informazioni e dati di contesto – si pensi alla materia degli appalti - per migliorare le strategie di contrasto della corruzione anche in rapporto con le imprese private. Con un punto di partenza comune: l’importanza della circolazione delle informazioni all’esterno, verso i cittadini, e all’interno delle aziende pubbliche, a partire dalla conoscenza dei Piani Trasparenza e Corruzione da parte degli stessi dipendenti pubblici.
Temi approfonditi durante la tavola rotonda alla quale hanno partecipato le aziende sanitarie provinciali di Bolzano e Trento, le ASL di Bari e Asti e l’ATS di Varese. «Il Next generation EU - ha sottolineato il moderatore Giovanni Colombo - ha sei grandi missioni, tra cui quello per la sanità che occupa circa il 10 per cento delle risorse previste. Sarà fondamentale non solo la responsabilità della gestione ma anche la circostanza che i presidi d’integrità entrino in gioco per il mantenimento degli stessi finanziamenti».
«Finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, dal nostro punto di vista, andranno spesi principalmente su quattro grandi pilastri – ha rimarcato il Direttore Amministrativo della ASL Bari, Gianluca Capochiani – secondo una corretta programmazione economico-finanziaria. Dall’ammodernamento degli ospedali, dopo due diverse linee di finanziamento europee spese per rinforzare le strutture territoriali, all’efficientamento delle procedure d’acquisto, anche attraverso un rilancio del confronto con le centrali d’acquisto nazionali e regionali, dalla riforma e snellimento delle procedure concorsuali, ferme in sanità a normative del 1997, da rivedere integralmente, al nuovo modello di organizzazione del Dipartimento di Prevenzione, vera e propria leva per la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza, al fine di cogliere tutti gli spunti di riorganizzazione emersi durante la pandemia dal confronto dell’organizzazione dei diversi sistemi sanitari regionali». Anche su fronte della diffusione delle informazioni - è stato detto – «sarà cruciale riuscire a sensibilizzare il personale e renderlo consapevole degli effetti delle proprie azioni, poiché lavora in un settore importante per la salute delle persone». «Per questo – ha aggiunto Capochiani – nella nostra ASL abbiamo potenziato il servizio di informazione e comunicazione e stiamo effettuando un grande sforzo per spiegare le nostre azioni ai cittadini. Un lavoro che dovrà coinvolgere anche le tecnostrutture e tutti i vertici aziendali perché dobbiamo far capire che regole e procedure, che certamente vanno snellite e migliorate, non sono ostacoli all’azione amministrativa ma presidi a tutela dei cittadini e del corretto utilizzo delle risorse pubbliche».
Nel segno della trasparenza e della correttezza, che rappresentano pre-condizioni per una buona amministrazione, ci si è avvalsi della vigilanza collaborativa dell’ANAC per il supporto a gare di particolare complessità e – ha concluso Capochiani – «siamo disponibili a sperimentare con Transparency Italia forme di elaborazione di patti d’integrità evoluti che coinvolgano non solo le nostre strutture d’acquisto ma anche sensibilizzando le centrali d’acquisto regionali all’utilizzo di questi strumenti in via sperimentale, al fine di valorizzare le esperienze di aziende più capaci di offrire garanzie e percorsi chiari. Tutto ciò è fondamentale per garantire buona amministrazione, performance e bisogni dei cittadini».
Se n’è parlato stamane durante l’evento organizzato da Transparency International Italia, Re-ACT per la Giornata Nazionale per l’Integrità in Sanità, al quale hanno partecipato esperti, amministratori e professionisti impegnati nel mondo della Sanità, in particolare le aziende sanitarie – da Nord a Sud - aderenti al Forum per l'Integrità in Sanità, nonché il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia.
Durante la giornata, si è sottolineata l’importanza di creare una rete tra i responsabili anti-corruzione per generare un patrimonio di conoscenze condiviso, utilizzando informazioni e dati di contesto – si pensi alla materia degli appalti - per migliorare le strategie di contrasto della corruzione anche in rapporto con le imprese private. Con un punto di partenza comune: l’importanza della circolazione delle informazioni all’esterno, verso i cittadini, e all’interno delle aziende pubbliche, a partire dalla conoscenza dei Piani Trasparenza e Corruzione da parte degli stessi dipendenti pubblici.
Temi approfonditi durante la tavola rotonda alla quale hanno partecipato le aziende sanitarie provinciali di Bolzano e Trento, le ASL di Bari e Asti e l’ATS di Varese. «Il Next generation EU - ha sottolineato il moderatore Giovanni Colombo - ha sei grandi missioni, tra cui quello per la sanità che occupa circa il 10 per cento delle risorse previste. Sarà fondamentale non solo la responsabilità della gestione ma anche la circostanza che i presidi d’integrità entrino in gioco per il mantenimento degli stessi finanziamenti».
«Finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, dal nostro punto di vista, andranno spesi principalmente su quattro grandi pilastri – ha rimarcato il Direttore Amministrativo della ASL Bari, Gianluca Capochiani – secondo una corretta programmazione economico-finanziaria. Dall’ammodernamento degli ospedali, dopo due diverse linee di finanziamento europee spese per rinforzare le strutture territoriali, all’efficientamento delle procedure d’acquisto, anche attraverso un rilancio del confronto con le centrali d’acquisto nazionali e regionali, dalla riforma e snellimento delle procedure concorsuali, ferme in sanità a normative del 1997, da rivedere integralmente, al nuovo modello di organizzazione del Dipartimento di Prevenzione, vera e propria leva per la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza, al fine di cogliere tutti gli spunti di riorganizzazione emersi durante la pandemia dal confronto dell’organizzazione dei diversi sistemi sanitari regionali». Anche su fronte della diffusione delle informazioni - è stato detto – «sarà cruciale riuscire a sensibilizzare il personale e renderlo consapevole degli effetti delle proprie azioni, poiché lavora in un settore importante per la salute delle persone». «Per questo – ha aggiunto Capochiani – nella nostra ASL abbiamo potenziato il servizio di informazione e comunicazione e stiamo effettuando un grande sforzo per spiegare le nostre azioni ai cittadini. Un lavoro che dovrà coinvolgere anche le tecnostrutture e tutti i vertici aziendali perché dobbiamo far capire che regole e procedure, che certamente vanno snellite e migliorate, non sono ostacoli all’azione amministrativa ma presidi a tutela dei cittadini e del corretto utilizzo delle risorse pubbliche».
Nel segno della trasparenza e della correttezza, che rappresentano pre-condizioni per una buona amministrazione, ci si è avvalsi della vigilanza collaborativa dell’ANAC per il supporto a gare di particolare complessità e – ha concluso Capochiani – «siamo disponibili a sperimentare con Transparency Italia forme di elaborazione di patti d’integrità evoluti che coinvolgano non solo le nostre strutture d’acquisto ma anche sensibilizzando le centrali d’acquisto regionali all’utilizzo di questi strumenti in via sperimentale, al fine di valorizzare le esperienze di aziende più capaci di offrire garanzie e percorsi chiari. Tutto ciò è fondamentale per garantire buona amministrazione, performance e bisogni dei cittadini».