BARI - "In altre Regioni sono stati attuati protocolli di sicurezza per consentire la visita ai pazienti in condizioni critiche. In Puglia, non si sa per quale motivo, questo non è possibile. Eppure, ormai, ci sono le conoscenze, i dispositivi di sicurezza adatti e pure validi protocolli per permettere che ciò avvenga nella massima sicurezza. E - francamente - a questo punto, sembra essere diventata più una presa di posizione che un diniego confortato da una ragionevole motivazione". Così Antonio Tutolo consigliere della Regione Puglia.
"Dopo numerose comunicazioni - prosegue Tutolo -, una mozione che ancora non riesce ad essere discussa in Consiglio Regionale, una proposta di legge presentata insieme ad altri colleghi e diverse iniziative di protesta tutte cadute nel vuoto, ho deciso di tenere un sit-in ad oltranza davanti all'ingresso del Consiglio della Regione Puglia, in via Gentile n. 52 a Bari. Da oggi saró lì con una piccola tenda da campeggio ed un sacco a pelo per dire no a questa brutale forma di disumanizzazione sanitaria e difendere il diritto dei pazienti ad essere curati anche con l'amore e l'affetto dei propri cari. Voglio battermi per evitare che si continui a morire da soli, senza nessuno vicino: la trovo una cosa semplicemente assurda e crudele. La mia protesta durerà finché non riceverò una risposta. Chiedo che il Consiglio si esprima finalmente su questo tema, in un senso o nell'altro, assumendosi la responsabilità delle proprie decisioni. Siamo pagati per questo, del resto", conclude Tutolo.
"Dopo numerose comunicazioni - prosegue Tutolo -, una mozione che ancora non riesce ad essere discussa in Consiglio Regionale, una proposta di legge presentata insieme ad altri colleghi e diverse iniziative di protesta tutte cadute nel vuoto, ho deciso di tenere un sit-in ad oltranza davanti all'ingresso del Consiglio della Regione Puglia, in via Gentile n. 52 a Bari. Da oggi saró lì con una piccola tenda da campeggio ed un sacco a pelo per dire no a questa brutale forma di disumanizzazione sanitaria e difendere il diritto dei pazienti ad essere curati anche con l'amore e l'affetto dei propri cari. Voglio battermi per evitare che si continui a morire da soli, senza nessuno vicino: la trovo una cosa semplicemente assurda e crudele. La mia protesta durerà finché non riceverò una risposta. Chiedo che il Consiglio si esprima finalmente su questo tema, in un senso o nell'altro, assumendosi la responsabilità delle proprie decisioni. Siamo pagati per questo, del resto", conclude Tutolo.