BARI - Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, chiede chiarezza alla ASLdi Taranto sulla somministrazione di vaccini ai pazienti oncologici non più in terapia.
“Un malato oncologico che ha terminato le terapie (radio e chemio) da oltre sei mesi è un ‘paziente fragile’?", chiede Perrini. "E a chi deve rivolgersi per ottenere la tanto agognata dose di vaccino? Non sono poche, infatti, le persone che hanno vinto la loro battaglia contro il cancro, che da tempo hanno finito le terapie, e si rivolgono a me denunciandomi che vengono quotidianamente sballottati fra medico di base e Asl. Se sono le strutture sanitarie di riferimento (ovvero quelle dove continuano a fare controlli sporadici) è bene che venga detto, anzi che qualcuno fornisca un elenco anche agli stessi medici di base che spesso vengono ingiustamente aggrediti da chi pensa di avere diritto alla somministrazione".
"Insomma - conclude Perrini -, la fragilità è un termine così vago che si corre il rischio che venga interpretato in modo differente, anche da medico di base a medico di base, quindi chiedo al direttore generale della Asl, Stefano Rossi, di avere più rispetto per cittadini che oggi fortunatamente stanno anche meglio, ma hanno diritto a vaccinarsi perché le pesanti terapie sopportate per distruggere i tumori li hanno resi più fragili di altri e quindi hanno bisogno di essere vaccinati senza sottoporli a uno stress inutile e quotidiano”.
“Un malato oncologico che ha terminato le terapie (radio e chemio) da oltre sei mesi è un ‘paziente fragile’?", chiede Perrini. "E a chi deve rivolgersi per ottenere la tanto agognata dose di vaccino? Non sono poche, infatti, le persone che hanno vinto la loro battaglia contro il cancro, che da tempo hanno finito le terapie, e si rivolgono a me denunciandomi che vengono quotidianamente sballottati fra medico di base e Asl. Se sono le strutture sanitarie di riferimento (ovvero quelle dove continuano a fare controlli sporadici) è bene che venga detto, anzi che qualcuno fornisca un elenco anche agli stessi medici di base che spesso vengono ingiustamente aggrediti da chi pensa di avere diritto alla somministrazione".
"Insomma - conclude Perrini -, la fragilità è un termine così vago che si corre il rischio che venga interpretato in modo differente, anche da medico di base a medico di base, quindi chiedo al direttore generale della Asl, Stefano Rossi, di avere più rispetto per cittadini che oggi fortunatamente stanno anche meglio, ma hanno diritto a vaccinarsi perché le pesanti terapie sopportate per distruggere i tumori li hanno resi più fragili di altri e quindi hanno bisogno di essere vaccinati senza sottoporli a uno stress inutile e quotidiano”.