FRANCESCO GRECO - Ha ibridato i millenari sapori della cucina araba delle Mille e una notte con quella italiana altrettanto ricca di gusto da Apicio all’Artusi, sovrapponendo cibi e spezie che vengono da lontano a quelli a km 0, componenti di piatti e ricette personalizzati.
Culture affascinanti, echi di sapori di terre lontane, popoli che si incontrano davanti a una pietanza, dialogano attraverso una bevanda, un dessert, la frutta.
Echi di infinite contaminazioni, che ci arricchiscono e danno intensità e gusto alle nostre vite, in un rendèz-vous antico, che ogni giorno si rinnova nei gesti quotidiani di uomini e donne che conoscono l’importanza dei cibi.
Il risultato è un magma complesso quanto unico, che conquista il cuore e la mente e sedimenta topoi che divengono consuetudini, tradizioni, ricchezze, vite più intense.
Amal Lafshii è nata a in Marocco, a Casablanca e con la famiglia (padre, madre, tre sorelle e un fratello) è arrivata in Salento quando non era ancora una donna.
Andò subito a lavorare in un albergo a Santa Maria di Leuca e poi a Gallipoli, stesso gruppo (Caroli hotels), turisti provenienti da tutto il mondo, cucina internazionale, sfide quotidiane.
Si racconta come una ragazzina curiosa, che voleva imparare usi e costumi del paese d’accoglienza, per dialogare e integrarsi al meglio. Ricorda con un sorriso: “Mi misero a lavorare in sala, ma io spesso sparivo in cucina: ero ansiosa di imparare l’arte dei cuochi, volevo vedere gli chef al lavoro e anche pulire i gamberetti era importante…”.
Amal ha così imparato i segreti della cucina mediterranea intrecciandoli alla sua tradizione e l’innovazione della sua terra d’origine con quella del paese d’accoglienza, ricchissima di proposte, in continua evoluzione, fra scoperte, riscoperte e sperimentazioni.
Il risultato si può osservare sul canale Youtube digitando “Amal food blogger”, dove la ragazza (che nel frattempo si è sposata, ha tre figli, Vincenzo, Leyla e Ilias e vive nel Salento) propone i suoi piatti nei dettagli, dagli ingredienti al risultato finale e già guardare le riprese del backstage e il montaggio delle immagini (sono del figlio Vincenzo) fa venire, come si dice, l’acquolina in bocca: provare per credere.
Suggerimenti utili alle donne italiane e arabe che ogni giorno cucinano per la famiglia, da un anno chiuse in casa dalla pandemia, costrette a inventarsi un menù. Ma la chiamano anche a cene e pranzi importanti, famiglie che vogliono fare bella figura.
In pochi giorni i “like” sono lievitati, e c’è da scommettere che aumenteranno nelle prossime settimane, ora che pian piano si sta tornando alla vita normale e per i musulmani è tempo di Ramadan e si mangia al calar della sera.
Culture affascinanti, echi di sapori di terre lontane, popoli che si incontrano davanti a una pietanza, dialogano attraverso una bevanda, un dessert, la frutta.
Echi di infinite contaminazioni, che ci arricchiscono e danno intensità e gusto alle nostre vite, in un rendèz-vous antico, che ogni giorno si rinnova nei gesti quotidiani di uomini e donne che conoscono l’importanza dei cibi.
Il risultato è un magma complesso quanto unico, che conquista il cuore e la mente e sedimenta topoi che divengono consuetudini, tradizioni, ricchezze, vite più intense.
Amal Lafshii è nata a in Marocco, a Casablanca e con la famiglia (padre, madre, tre sorelle e un fratello) è arrivata in Salento quando non era ancora una donna.
Andò subito a lavorare in un albergo a Santa Maria di Leuca e poi a Gallipoli, stesso gruppo (Caroli hotels), turisti provenienti da tutto il mondo, cucina internazionale, sfide quotidiane.
Si racconta come una ragazzina curiosa, che voleva imparare usi e costumi del paese d’accoglienza, per dialogare e integrarsi al meglio. Ricorda con un sorriso: “Mi misero a lavorare in sala, ma io spesso sparivo in cucina: ero ansiosa di imparare l’arte dei cuochi, volevo vedere gli chef al lavoro e anche pulire i gamberetti era importante…”.
Amal ha così imparato i segreti della cucina mediterranea intrecciandoli alla sua tradizione e l’innovazione della sua terra d’origine con quella del paese d’accoglienza, ricchissima di proposte, in continua evoluzione, fra scoperte, riscoperte e sperimentazioni.
Il risultato si può osservare sul canale Youtube digitando “Amal food blogger”, dove la ragazza (che nel frattempo si è sposata, ha tre figli, Vincenzo, Leyla e Ilias e vive nel Salento) propone i suoi piatti nei dettagli, dagli ingredienti al risultato finale e già guardare le riprese del backstage e il montaggio delle immagini (sono del figlio Vincenzo) fa venire, come si dice, l’acquolina in bocca: provare per credere.
Suggerimenti utili alle donne italiane e arabe che ogni giorno cucinano per la famiglia, da un anno chiuse in casa dalla pandemia, costrette a inventarsi un menù. Ma la chiamano anche a cene e pranzi importanti, famiglie che vogliono fare bella figura.
In pochi giorni i “like” sono lievitati, e c’è da scommettere che aumenteranno nelle prossime settimane, ora che pian piano si sta tornando alla vita normale e per i musulmani è tempo di Ramadan e si mangia al calar della sera.