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Le limitazioni imposte dall’emergenza Covid – sottolinea Uecoop – sono costate la cancellazione di oltre 7 eventi su 10 (72,6%) nel 2020 mettendo in ginocchio un settore nel quale operano molte cooperative e genera un forte indotto sia in termini di servizi diretti, dalle luci alla vigilanza, sia per il turismo nazionale ed estero. La spesa del pubblico per concerti, spettacoli, cinema e teatri è franata prosciugando i redditi di migliaia di lavoratori del settore che – spiega Uecoop – rischiano di entrare nelle schiere dei nuovi poveri della società italiana.
Una situazione drammatica in uno scenario la fascia più larga è costituita dagli attori (25,4%), seguiti dai lavoratori degli impianti e circoli sportivi (11,2%), dagli impiegati (11%) e dai concertisti e orchestrali (9,4%) con più di 45mila giovani fra i 25 e i 29 anni e le donne che – sottolinea Uecoop - rappresentano oltre 4 addetti su 10 (42,5%). Il problema dei lavoratori dello spettacolo non riguarda i vip che hanno risorse economiche per superare l’emergenza, ma pesa su tutti gli altri che, magari a inizio carriera o con posizioni professionali meno qualificate, hanno – evidenzia Uecoop – una retribuzione media annua che nel 2019 ha raggiunto appena i 10.664 euro, meno di 900 euro al mese.
Siamo di fronte a una una crisi senza precedenti e la progressiva ripartenza non riuscirà a riassorbire in tempi brevi le perdite subite con il blocco causato dalla pandemia, per questo – afferma Uecoop – servono aiuti strutturali a lavoratori e aziende per agganciare una possibile ripresa per la quale oltre la metà delle realtà produttive prevede che ci vorrà almeno un anno con 9 imprese su 10 (92%) secondo cui – evidenzia Uecoop - la massiccia campagna vaccinale per immunizzare gli italiani è la base per la ripartenza dell’economia con l’uscita dall’emergenza Covid secondo l’indagine Uecoop sulle imprese a livello nazionale.
“Far ripartire il settore ha un’importanza strategica per l’Italia non solo dal punto di vista economico, ma è fondamentale anche per la tenuta sociale e culturale del Paese con un’azione che si allarga in modo trasversale sulle generazioni, dai ragazzi ai nonni e su diversi ambiti della vita quotidiana, dalla scuola al tempo libero” conclude Vincenzo Sette, direttore generale di Uecoop.