MARIO CONTINO – Un monte sacro è un monte, per l'appunto, considerato sacro in quanto sede di fenomeni legati ad uno specifico culto religioso. Ad esempio nella Bibbia è noto il monte Sinai presso il quale Dio si sarebbe manifestato a Mosè, rendendo sacro lo stesso.
"4 Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». 5 Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!»". Esodo 3, 4-5.
Anche la Puglia ha il suo monte sacro, pur se la maggior parte dei pugliesi ignorino tale definizione.
Si tratta di Monte Sant'Angelo sul promontorio del Gargano, presso il quale è situato l'omonimo comune di Monte Sant'Angelo, conosciuto in tutto il mondo per la sua storia religiosa e meta di pellegrinaggi micaelici.
Per questo piccolo centro abitato sono passati Santi, imperatori, Papi, re e tantissimi fedeli giunti da ogni dove per inginocchiarsi davanti all’altare dell’Arcangelo Michele.
La leggenda narra che proprio nei pressi dell'altura ove oggi sorge il comune sopracitato, apparve l'Arcangelo Michele allora Vescovo di Siponto.
Fu questo l'evento in seguito al quale fu edificata, nel '493, la chiesa dedicata all'Arcangelo stesso.
Secondo il mito, un uomo del posto smarrì un toro nell'impervio territorio montuoso, all'epoca scarsamente abitato (alcuni dicono in seguito ad una tempesta).
Dopo diverse ore di ricerca riuscì finalmente a ritrovare la bestia nei pressi di una caverna all'interno della montagna, nella quale si era riparato dalle intemperie.
L'uomo era esausto, fradicio per la pioggia, infreddolito e sicuramente molto adirato, motivi che lo spinsero a scagliare una freccia contro la bestia con l'intenzione di punirla o ucciderla.
Quest'ultima puntò dritta l'animale ma ad un certo punto, proprio prima di colpirlo, invertì misteriosamente il suo moto ritornando in dietro e colpendo chi l'aveva scagliata. L'uomo, terrorizzato, fuggì via abbandonando lì il toro.
In seguito la voce si diffuse rapidamente e quelle che sembravano semplici chiacchiere legate ad un evento di presunta origine paranormale, giunsero ai rappresentanti della Chiesa.
Lo stesso Vescovo si recò nella grotta in cerca di risposte, probabilmente temendo l'azione del maligno o di qualche strega del posto, e in quel momento apparve l'Acangelo Michele che si dichiarò responsabile dell'episodio legato alla freccia.
La seconda Apparizione dell'Arcangelo avvenne nel periodo in cui il re dei Goti assediò Siponto.
In quell'occasione il vescovo chiese e ottenne una tregua di tre giorni; al terzo giorno l’Arcangelo apparve al Vescovo e gli assicurò una trionfante vittoria sui nemici che ormai avevano quasi preso il sopravvento.
Così avvenne, gli invasori vennero sconfitti nonostante sembrava non ci fossero più speranze di vittoria
Il Vescovo capì quindi che solo l'intercessione del Principe delle milizie celesti avrebbe potuto compiere tale miracolo.
Un anno dopo fu organizzata una processione con i Vescovi delle città più importanti del tempo. Quando il corteo giunse nei pressi della caverna della prima apparizione, i presenti trovarono un altare sormontato da una croce e l’impronta del piede di San Michele.
Dopo la celebrazione della Santa Messa il Santuario fu consacrato a San Michele Arcangelo e divenne meta di pellegrinaggio per i cavalieri crociati.
San Michele è considerato il Principe delle milizie celesti, colui che sconfisse lucifero imprigionandolo all'inferno.
Il suo nome si traduce nell'ebraico Mi-Ka-El, interpretabile come la domanda: “Chi è come Dio?”; ovvia risposta: nessuno è come Dio e l'Arcangelo lotta con forza contro chiunque lo dimentichi. Anche per questo è il simbolo per eccellenza della lotta contro satana, colpevole di essersi paragonato a Dio e per questo scacciato dal Regno dei Cieli.
Le leggende legate a Monte Sant'Angelo non finiscono certo qui e tralasciando la sacralità del luogo occorre citare i misteri legati al “mondo profano”, che spaziano dall'ufologia allo spiritismo.
Presso questo monte sono state segnalate, in diverse occasioni, strane luci nei cieli.
I testimoni le avrebbero classificate come UFO (Unidentified Flying Object) in quanto non spiegabili razionalmente dagli stessi.
Ad esempio il 27 gennaio 1956 furono ben 12 gli oggetti contati nel cielo nello spazio aereo tra Monte Sant’Angelo e Bari.
17 agosto 2013 a Monte Sant’Angelo fu la volta in cui, casualmente, venne fotografato uno strano oggetto volante sigariforme per il quale non è stata ancora scartata l'ipotesi che possa trattarsi di un UFO.
Questi ed altri, molti altri, avvistamenti simili, non fanno che accrescere l'alone di mistero che circonda l'intera area geografica, probabilmente tra le più interessanti di Puglia in relazione alle fenomenologie dette “del paranormale”.
Come se non bastasse, nel castello di monte sant'Angelo, sarebbe stata avvistata Bianca Lancia, o per meglio dire il suo spettro.
Il fantasma della quarta moglie di Federico II, in realtà presente in numerosi manieri secondo il folklore, si sarebbe lasciata morire all'interno del maniero di Monte Sant'Angelo, divenuto la sua prigione.
In realtà questa notizia rappresenta un falso storico in quanto Bianca Lancia (ovvero Bianca d'Agliano) è deceduta presso il Castello di Gioia del Colle.
Certo nessuno potrebbe insistere nell'affermare che un presunto spettro non possa essere libero di andarsene un po' dove gli pare, ma secondo le teorie classiche del folklore ciò non sarebbe possibile, un fantasma resterebbe imprigionato nel luogo ove sarebbe avvenuta la sua morte fisica.
Quindi di chi sarebbe lo spettro avvistato nel maniero di monte sant'Angelo?
Ho effettuato diversi sopralluoghi nel maniero, dotato di attrezzatura capace di registrare suoni normalmente non udibili e riprendere immagini su frequenze luminose generalmente inosservabili all'occhio umano.
In uno di questi sopralluoghi registrai una voce che sembrava pronunciare la frase: “non voglio morire”, prima, “ho tanta sete”, poi.
La registrazione avvenne nei pressi delle prigioni del maniero. Monte sant'Angelo, tra sacro e profano, è uno dei luoghi più misteriosi ed affascinanti di Puglia.