Libri: Cacucci pubblica l'‘Historia di Bari’
VITTORIO POLITO - Lodevole l’iniziativa dell’Editore Cacucci di Bari, di pubblicare la prima edizione moderna della “Historia di Bari” di Antonio Beatillo (1570-1642), storico, teologo e linguista che, secondo Pasquale Sorrenti (1927-2003), “meriterebbe un suo posto preciso nella storia della letteratura italiana, perché opera letteraria di indiscutibile valore”.
Beatillo, gesuita dottissimo fu anche corrispondente “scientifico” sia del fiorentino Ferdinando Ughelli (1595-1670), l’ideatore di “Italia Sacra”, un’amplissima storia suddivisa per regioni delle diocesi italiane, che del gesuita belga Jean Bolland (1596-1665), il fondatore degli “Acta Sanctorum”, una monumentale raccolta di “Vite di Santi”, suddivise secondo i giorni dell’anno: in alcune di esse confluirono le molteplici ricerche del Beatillo stesso (altre sono rimaste inedite). I suoi libri sono considerati molto preziosi per gli inediti dettagli riguardanti gli avvenimenti descritti, soprattutto per quanto concerne la descrizione degli eventi dei quali fu testimone.
La Storia di Bari di Beatillo, oltre ad essere la prima, è ritenuta “una storia scritta con intelletto d’amore, anche se con molta misericordia per i fatti religiosi della città”. Molte critiche gli furono mosse per le fantasticherie scritte, ma superate dall’amore e dal senso letterario dato all’opera, al punto di essere definito “il nostro storico di eccellenza”, anche se successivamente fu superato da Giulio Petroni (1804-1895).
«L’Historia di Bari, principale città della Puglia nel Regno di Napoli, di Antonio Beatillo – pubblicata a Napoli nel 1637 e mai più riedita – in quanto prima storia generale di Bari è fonte indiscussa per la ricostruzione delle lunghe vicende storiche della Città, dalle sue mitiche origini all’età del Beatillo stesso, vicende che l’Autore, “un ecclesiastico illuminato” (F. Tateo), sapientemente inquadra nella più ampia storia generale della Puglia, dell’Italia e dell’Europa. L’importante opera del dottissimo gesuita barese, scritta in elegante lingua secentesca e, soprattutto, ricca di dottrina storica, tanto civile quanto ecclesiastica, non è, ovviamente, di facile reperimento; ed inoltre la sua lettura oggi, a distanza di secoli, non è di immediata comprensione, sia per la lingua e lo stile chiaramente datati, sia per la copiosa messe di documenti in latino inseriti nella narrazione. La recente edizione di Cacucci, prima edizione moderna, ha l’ambizione di rendere l’Historia accessibile all’odierno lettore, riproponendo solo con lievi adattamenti grafici l’antico testo, traducendo le numerose parti in latino e inserendo un esauriente apparato di note esplicative», grazie a Domenico Lassandro, ordinario di Letteratura Latina dell’Università di Bari e a Paolo Ostuni, già titolare di Lettere Latine e Greche nel Liceo classico Cirillo di Bari.
I disegni presenti nel testo sono dell’architetto Nunzio Giorgio.
Curiosità. Beatillo nella sua “Historia di Bari”, scrive che i marinai baresi furono quarantasette, contrariamente ad altri autori che ne citano 51.
Tra le opere di Beatillo vanno ricordate, oltre alla “Historia di Bari”, anche la “Historia della vita di S. Nicolò” e la “Historia della vita di S. Sabino”.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in occasione dell’Incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, tenutosi a Bari dal 19 al 23 febbraio 2021 con la partecipazione di vescovi, patriarchi e cardinali provenienti dai 20 Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo, che ha registrato anche la presenza di Papa Francesco, ha fatto omaggio a tutti i partecipanti della ristampa moderna della “Historia di Bari” di Antonio Beatillo.