Dopo essersi definitivamente ritirato dal motociclismo nel 2020 Marco Melandri ha deciso di intraprendere la carriera di giornalista. Su DAZN racconta infatti le esperienze di amici e rivali, in una continua sfida per rendere comprensibili i tecnicismi anche ai non addetti ai lavori. L’ex pilota di MotoGP, campione del mondo della classe 250 e primatista italiano per vittorie in Superbike si è raccontato a tutto tondo al blog sportivo L’Insider: dai maggiori rimpianti al ritiro, dai successi a interessanti aneddoti. Marco Melandri ha analizzato anche il prossimo motomondiale e cliccando sulle icone presenti sullo smartphone è possibile ascoltare le sue risposte, che sicuramente interesseranno anche agli appassionati di scommesse sportive.
Il ritiro e i maggiori rimpianti
Come detto, Melandri si è ritirato lo scorso anno. “Per un atleta riuscire a dire basta è molto difficile, però “una volta che ho smesso ho scoperto una vita nuova, senza tensioni e senza stress”. Ora che sta affrontando la nuova sfida come giornalista non poteva non analizzare anche il proprio passato. Marco Melandri ha infatti sfiorato il titolo nel 2005 il MotoGP e nel 2011 il Superbike: “Nel 2005 ho raggiunto il mio miglior risultato in MotoGP. Diventai vicecampione del mondo dietro a Valentino Rossi. Nel 2006 quarto, una posizione peggiore, ma ero più vicino a livello di punti, a soli 23 punti dal primo. Purtroppo il brutto incidente di Barcellona mi portò via la possibilità di giocarmi il Mondiale. Credo che mi sia mancata la continuità , il lavoro con la stessa squadra e la possibilità di lavorare con un’azienda ufficiale per sviluppare una moto. In Superbike ho avuto grandi stagioni, secondo al debutto insieme alla Yamaha, sfiorai il campionato del mondo con la BMW dove alla fine ero in testa, ma il capo ebbe la brillantissima idea di venire nel garage ad annunciarci che il team ufficiale avrebbe chiuso. Quindi a 3 gare dalla fine naturalmente eravamo fuori strada e abbiamo perso la possibilità di portare a casa un Mondiale che sembrava ormai vinto”.
Chi vincerà il MotoGP 2021?
Secondo Melandri il MotoGP 2021 sarà molto combattuto con tantissimi vincitori diversi per ogni singola gara, però “se devo scegliere un favorito mi viene da dire Fabio Quartararo”. Alla domanda su tra quanto vedremo un campione tricolore ha risposto così: “Il motociclismo è uno sport fatto di alti e bassi anche per la bandiera italiana, dove per il tricolore ci sono stati degli anni incredibilmente pieni di vittorie e degli anni abbastanza difficili. Adesso abbiamo tanti giovani talenti in crescita e tantissimi pronti a portare a casa dei titoli mondiali”. E nei campionati di Moto2 e Moto 3 dei prossimi anni Melandri prevede: “Nei prossimi anni io vedo tanta Italia sul podio in tutte e tre le classi”.
Il congelamento dei motori
Per una questione economica si è scelto di congelare lo sviluppo dei motori. Si possono sviluppare solamente piccoli particolari. “Si può lavorare sulla gestione elettronica, ma il motore di base non può cambiare le sue caratteristiche. Quindi è fondamentale cercare miglioramenti su quelle aree lasciate libere dal regolamento, aerodinamica, dalla ciclistica, avere infatti una ciclistica migliore vuol dire scaricare a terra più potenza e poter usare più potenza anche in quelle curve dove serve togliere spinta del motore”.
Melandri su Valentino Rossi e Marc Marquez
Per Marco Melandri Valentino Rossi a 42 anni ha ancora la velocità per cercare di giocarsi delle vittorie e la forza per lottare per il podio. Non lo vede però pronto per giocarsi il Campionato del Mondo perché “la nuova generazione sta veramente andando molto forte, è molto consistente; e quindi ha cambiato il modo di guidare”. Ci sono però tante aspettative circa il suo cambio di squadra, dove potrebbe ritrovare “tanta voglia di fare, tanta giovinezza”. Per quanto riguarda Marquez che si sta preparando a tornare dopo gli infortuni è convinto che abbia bisogno di tempo e che non sarà pronto per lottare per il Mondiale, almeno in un primo momento. “Quando tornerà avrà bisogno di diverse gare per riprendere gli automatismi necessari, servirà tempo, ma sono convinto che rivedremo Marc Marquez prima della fine della stagione”.
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