FOGGIA - Nella Giornata nazionale contro la pedofilia, istituita il 5 maggio di ogni anno dalla Legge 4 maggio 2009 n. 41, su iniziativa del vicepresidente Raffaele Piemontese e dell’assessore alla Scuola e Università Sebastiano Leo, la Regione Puglia ha attivato una collaborazione con la Questura di Foggia e l’Ufficio Scolastico Regionale per diffondere i risultati delle ricerche sul campo svolte dalla Questura di Foggia nel corso delle attività di prevenzione contro la pedofilia, i maltrattamenti e il contrasto alla pedo-pornografia on line, al bullismo, alla dipendenza da internet.
“Grazie al sostegno della Regione Puglia, possiamo dire che, da oggi, nelle scuole pugliesi, nessun bambino resterà solo col suo segreto spesso doloroso”, ha detto Giovanni Ippolito, Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato presentando oggi pomeriggio, nel chiostro della Scuola “Santa Chiara” di Foggia, il libro-guida dal titolo “Rompiamo il silenzio. Dal maltrattamento all’abuso sessuale sui minori un modo per prevenire e scoprire gli abusi. La VIEPI - verbalizzazione involontaria evocata per immagini”, di cui è autore insieme a Maria Michela Gambatesa, illustrato dalla pedagogista Mariella Dipaola, con la prefazione del Direttore Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno, Fabrizio Ciprani, e la presentazione dello stesso Questore di Foggia Paolo Sirna.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che, per ogni caso di maltrattamento denunciato, ce ne sono almeno 9 che rimangono al buio. Rompiamo il tabù parlando apertamente di un crimine odiosissimo, di cui facciamo tutti fatica perfino ad ascoltare il racconto ma che segna una vita intera: se, con questa collaborazione, riusciremo a dare protezione anche a un solo bambino, avremo dato onore al nostro compito politico e istituzionale”, ha detto il vicepresidente Piemontese, che ha coordinato l’incontro ospitato dall’Istituto Comprensivo “Santa Chiara - Pascoli – Altamura” di Foggia, trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Regione Puglia, con altre quattro scuole collegate a distanza: il Circolo Didattico “Giovanni XXIII” di Ostuni, in provincia di Brindisi, la Scuola secondaria di I° grado “Antonio Galateo” di Lecce, la Scuola secondaria di I° grado “Michelangelo” di Bari e l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Statte, in provincia di Taranto.
“Dobbiamo imparare ed estendere le conoscenze che aiutano a decifrare i segni di un abuso, molto spesso non si tratta di segni fisici ma di comportamenti che nascondono nella memoria profonda la violenza di cui una bambina o un bambino perfino si vergognano”, ha osservato la co-autrice del libro, Maria Michela Gambatesa, psicologa e insegnante della scuola primaria, spiegando la capacità che le illustrazioni hanno di scatenare un ricordo e, quindi, la segnalazione su cui le forze dell’ordine possono indagare. Per sostenere il dialogo con i bambini, gli autori hanno utilizzato, dopo aver creato un clima favorevole, schede visive elaborate appositamente, che riproducono, in modo delicato e calibrato, scene di situazione di potenziale abuso e maltrattamento, capaci di rievocare l’evento, provocando una verbalizzazione involontaria.
“Una straordinaria attività che comunica speranza ed è bello che la Regione abbia scelto di diffonderla a tutte le scuole pugliesi avviandola all’aperto, dal cortile di una scuola”, ha detto la dirigente dell'Istituto “Santa Chiara”, Mariolina Goduto.
“Il protocollo d’intesa che firmeremo dà il via a una lotta comune di Regione e scuole contro la pedofilia e contro qualunque tipo di abuso sui minori – ha detto l’assessore Leo –. Sono reati odiosi che purtroppo vivono del silenzio e della vergogna delle vittime. Questo lavoro di ricerca della Questura di Foggia, che è riuscita a rompere quel muro del silenzio grazie alle immagini, va portato in tutte le scuole per fornire agli educatori strumenti indispensabili a riconoscere i segnali. Non lasceremo più soli i bambini”.
Attraverso la Questura di Foggia e l’Ufficio Scolastico Regionale, rappresentato questo pomeriggio dalla dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Foggia, Maria Aida Episcopo, l’accordo di collaborazione prevede forme di sostegno e di diffusione dei risultati delle ricerche sul campo legate alla VIEPI, come Ippolito e Gambatesa hanno definito la verbalizzazione involontaria evocata per immagini: uno strumento si è rivelato molto utile per accostarsi ai bambini in modo delicato. Successivamente all’attività svolta dalla Questura di Foggia in alcune scuole, sono state registrate il 50% in più di denunce di violenza sessuale in danno di minori di 14 anni di età e il 17% in più su adolescenti con più di 14 anni. Dei casi segnalati dai docenti, il 33% riguardava disagio famigliare generico, il 33% incuria e il 16% abuso intra-familiare. Solo Il 16% non ha avuto un riscontro reale.
“Grazie al sostegno della Regione Puglia, possiamo dire che, da oggi, nelle scuole pugliesi, nessun bambino resterà solo col suo segreto spesso doloroso”, ha detto Giovanni Ippolito, Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato presentando oggi pomeriggio, nel chiostro della Scuola “Santa Chiara” di Foggia, il libro-guida dal titolo “Rompiamo il silenzio. Dal maltrattamento all’abuso sessuale sui minori un modo per prevenire e scoprire gli abusi. La VIEPI - verbalizzazione involontaria evocata per immagini”, di cui è autore insieme a Maria Michela Gambatesa, illustrato dalla pedagogista Mariella Dipaola, con la prefazione del Direttore Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno, Fabrizio Ciprani, e la presentazione dello stesso Questore di Foggia Paolo Sirna.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che, per ogni caso di maltrattamento denunciato, ce ne sono almeno 9 che rimangono al buio. Rompiamo il tabù parlando apertamente di un crimine odiosissimo, di cui facciamo tutti fatica perfino ad ascoltare il racconto ma che segna una vita intera: se, con questa collaborazione, riusciremo a dare protezione anche a un solo bambino, avremo dato onore al nostro compito politico e istituzionale”, ha detto il vicepresidente Piemontese, che ha coordinato l’incontro ospitato dall’Istituto Comprensivo “Santa Chiara - Pascoli – Altamura” di Foggia, trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Regione Puglia, con altre quattro scuole collegate a distanza: il Circolo Didattico “Giovanni XXIII” di Ostuni, in provincia di Brindisi, la Scuola secondaria di I° grado “Antonio Galateo” di Lecce, la Scuola secondaria di I° grado “Michelangelo” di Bari e l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Statte, in provincia di Taranto.
“Dobbiamo imparare ed estendere le conoscenze che aiutano a decifrare i segni di un abuso, molto spesso non si tratta di segni fisici ma di comportamenti che nascondono nella memoria profonda la violenza di cui una bambina o un bambino perfino si vergognano”, ha osservato la co-autrice del libro, Maria Michela Gambatesa, psicologa e insegnante della scuola primaria, spiegando la capacità che le illustrazioni hanno di scatenare un ricordo e, quindi, la segnalazione su cui le forze dell’ordine possono indagare. Per sostenere il dialogo con i bambini, gli autori hanno utilizzato, dopo aver creato un clima favorevole, schede visive elaborate appositamente, che riproducono, in modo delicato e calibrato, scene di situazione di potenziale abuso e maltrattamento, capaci di rievocare l’evento, provocando una verbalizzazione involontaria.
“Una straordinaria attività che comunica speranza ed è bello che la Regione abbia scelto di diffonderla a tutte le scuole pugliesi avviandola all’aperto, dal cortile di una scuola”, ha detto la dirigente dell'Istituto “Santa Chiara”, Mariolina Goduto.
“Il protocollo d’intesa che firmeremo dà il via a una lotta comune di Regione e scuole contro la pedofilia e contro qualunque tipo di abuso sui minori – ha detto l’assessore Leo –. Sono reati odiosi che purtroppo vivono del silenzio e della vergogna delle vittime. Questo lavoro di ricerca della Questura di Foggia, che è riuscita a rompere quel muro del silenzio grazie alle immagini, va portato in tutte le scuole per fornire agli educatori strumenti indispensabili a riconoscere i segnali. Non lasceremo più soli i bambini”.
Attraverso la Questura di Foggia e l’Ufficio Scolastico Regionale, rappresentato questo pomeriggio dalla dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Foggia, Maria Aida Episcopo, l’accordo di collaborazione prevede forme di sostegno e di diffusione dei risultati delle ricerche sul campo legate alla VIEPI, come Ippolito e Gambatesa hanno definito la verbalizzazione involontaria evocata per immagini: uno strumento si è rivelato molto utile per accostarsi ai bambini in modo delicato. Successivamente all’attività svolta dalla Questura di Foggia in alcune scuole, sono state registrate il 50% in più di denunce di violenza sessuale in danno di minori di 14 anni di età e il 17% in più su adolescenti con più di 14 anni. Dei casi segnalati dai docenti, il 33% riguardava disagio famigliare generico, il 33% incuria e il 16% abuso intra-familiare. Solo Il 16% non ha avuto un riscontro reale.