BARI - "Agenda di genere? Non penso sia prioritaria. Piuttosto, in Puglia, c'è bisogno dell'Agenda dei diritti negati: il diritto al lavoro, alla salute, alla formazione della famiglia, a professare la propria fede, alla libera concorrenza e a poter competere per merito anziché per appartenenza politica. In una regione in cui vengono ideologizzate tutte le pratiche amministrative, è singolare che il governo regionale calendarizzi questioni meno prioritarie mentre indietreggia -solo per fare qualche esempio- l'impegno e la soluzione dei problemi e dei bisogni degli anziani non autosufficienti, delle persone con disabilità , degli imprenditori che vorrebbero investire e si scontrano con il negazionismo della burocrazia regionale, delle lunghe liste di attesa in Sanità , della verità nelle comunicazioni istituzionali, dei cittadini che hanno priorità certificate e che vengono scavalcati da chi viene favorito per altri meriti". Così il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Puglia, Ignazio Zullo.
"Soprattutto - prosegue Zullo - in quest'ultimo anno è emersa più forte la fallacia del servizio regionale. E qual è la prima questione a cui si pensa? L'agenda di genere. Ricordo a me stesso, prima che agli altri, che la nostra quotidianità è fondata principalmente sul lavoro, che dà dignità all'uomo e che in Puglia funziona per pacchetti di voti anziché per curriculum. È solo uno degli esempi di diritto negato, quello di poter partecipare e competere all'ottenimento di una dignità che crea poi tutto l'intorno economico, sociale, relazionale, di crescita delle comunità in cui viviamo. Per questo sarebbe opportuno convocare un tavolo regionale con tutti gli attori sociali ed economici coinvolti: associazioni, produttori, imprese, Chiesa, e quanti vorranno collaborare alla stesura di una nuova Agenda che abbia a cuore il futuro della Puglia partendo dai diritti negati e non dal gender", conclude Zullo.
"Soprattutto - prosegue Zullo - in quest'ultimo anno è emersa più forte la fallacia del servizio regionale. E qual è la prima questione a cui si pensa? L'agenda di genere. Ricordo a me stesso, prima che agli altri, che la nostra quotidianità è fondata principalmente sul lavoro, che dà dignità all'uomo e che in Puglia funziona per pacchetti di voti anziché per curriculum. È solo uno degli esempi di diritto negato, quello di poter partecipare e competere all'ottenimento di una dignità che crea poi tutto l'intorno economico, sociale, relazionale, di crescita delle comunità in cui viviamo. Per questo sarebbe opportuno convocare un tavolo regionale con tutti gli attori sociali ed economici coinvolti: associazioni, produttori, imprese, Chiesa, e quanti vorranno collaborare alla stesura di una nuova Agenda che abbia a cuore il futuro della Puglia partendo dai diritti negati e non dal gender", conclude Zullo.
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