(via Qurinale.it) |
NICOLA ZUCCARO - "Tocca ora a voi, scrivere la storia della Repubblica". Rivolgendosi ai giovani, Sergio Mattarella ha così chiosato al termine del suo intervento presso il Quirinale, a conclusione delle celebrazioni del Settantacinquesimo Anniversario della nascita della Repubblica italiana.
Dopo il messaggio di fine anno del 31 dicembre 2020, nel quale richiamò il sacrificio dei nati nel 1899, il Capo dello Stato si è nuovamente rivolto ad essi, quasi a voler rimarcare il necessario passaggio di testimone generazionale e non solo per egli, alla fine del suo settennato, ma anche per l'intera cittadinanza italiana che ha contribuito alla ricostruzione e allo sviluppo dell'Italia dal 1945 a oggi.
E prendendo spunto da quest'ultimo aspetto, il capo dello Stato, nel tracciare un bilancio di questi ultimi 75 anni di vita e di storia della Repubblica, non è mancato nel ricordare i caduti che l'hanno difesa, contestualmente agli altri momenti dolorosi. Sulla base di essi (dal terrorismo alle calamità naturali), tracciando un parallelismo storico con l'ondata Pandemica di 1 anno fa, Mattarella ha richiamato la solidarietà quale valore cardine della Repubblica e senza del quale essa rischierebbe di essere una semplice astrazione giuridica.