BARI - Tre manifestazioni in contemporanea a Firenze, Bari e Torino per dire no allo sblocco dei licenziamenti. "Dare dignità e rispetto a lavoratori e lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante la pandemia", è l'appello di Cgil, Cisl e Uil.
"Bisogna fare attenzione, ci sono crisi e situazioni che rischiano di esplodere, dobbiamo evitare che questo diventi una bomba sociale a partire dal 1 luglio". Così il segretario generale della Uil, Pier Paolo Bombardieri, a Bari per la mobilitazione nazionale "Ripartiamo, insieme" di Cgil Cisl Uil in tre piazze italiane (oltre Bari, Torino e Firenze).
Il rischio di tensioni sociali "noi lo denunciamo da un po' di tempo - ha detto -, quando lo facciamo noi ci dicono che siamo dei terroristi, noi abbiamo, purtroppo o per fortuna, la capacità di ascoltare le persone che soffrono, che oggi vedono messo a rischio il loro futuro".
"Chi pensa che si riparta licenziando, in una fase che dovrebbe vederci tutti insieme ragionare sul miglior uso delle risorse comunitarie, non vuol bene al Paese. Servono provvedimenti che vadano sulla strada della redistribuzione e della giustizia sociale. Al Governo chiediamo maggior coraggio, a partire dal blocco dei licenziamenti che non può essere selettivo a fronte della crisi che ha colpito tutti i settori. Lo chiedono con forza le migliaia di lavoratori e pensionati scesi in piazza oggi". E' la dichiarazione unitaria dei segretari pugliesi Pino Gesmundo (Cgil) Antonio Castellucci (Cisl) Franco Busto (Uil) a margine della mobilitazione nazionale "Ripartiamo, insieme" di Cgil Cisl Uil, che a Bari ha avuto una delle tre piazze impegnate per l'evento, con Torino e Firenze. Gli organizzatori parlano di oltre 3 mila persone in piazza a Bari, provenienti anche dalle altre regioni del Sud.