BARI - “È gravissima la situazione logistico-organizzativa del Day hospital di onco-ematologia di Brindisi: 130 pazienti al giorno in pochissimi metri quadri, con il personale che fa salti mortali per assicurare cura e dignità. Eppure servirebbe una semplice lettera per attivare il procedimento di realizzazione della nuova struttura, dopo che da diversi mesi abbiamo pure individuato la fonte di finanziamento. A questo punto attenderò non più di sette giorni, trascorsi i quali non risparmierò iniziative”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Nel sopralluogo di questa mattina, accompagnato dai direttori delle Unità operative interessate Saverio Cinieri e Domenico Pastore, ho avuto modo di rendermi conto, ancora una volta, di una situazione strutturale e logistica al limite della ragionevolezza. Stanze di trattamento super affollate e anguste, corridoi occupati dagli schedari, sale di attesa insufficienti, ambulatori adattati in spazi ridotti, suddivisioni interne con paraventi e numerose altre criticità. Sono mesi che seguo il problema, aiutando la Direzione generale nel reperire i fondi necessari alla realizzazione della nuova struttura, individuati nei residui non spesi dell’art. 20 della legge 67 del 1988. Più volte ho sollecitato l’invio di una semplice relazione alla Regione per ottenere l’autorizzazione all’uso di quei fondi, così da partire con i lavori. Per quanto sia noto il mio impegno ad aiutare la Asl di Brindisi nel risolvere i problemi, a volte anche svolgendo mansioni di portalettere, non posso tacere di fronte a questa inerzia, confidando di ritrovare già da domani un chiaro segnale d’interesse da parte della dirigenza Asl e in particolare del suo ufficio tecnico”.
“Nel sopralluogo di questa mattina, accompagnato dai direttori delle Unità operative interessate Saverio Cinieri e Domenico Pastore, ho avuto modo di rendermi conto, ancora una volta, di una situazione strutturale e logistica al limite della ragionevolezza. Stanze di trattamento super affollate e anguste, corridoi occupati dagli schedari, sale di attesa insufficienti, ambulatori adattati in spazi ridotti, suddivisioni interne con paraventi e numerose altre criticità. Sono mesi che seguo il problema, aiutando la Direzione generale nel reperire i fondi necessari alla realizzazione della nuova struttura, individuati nei residui non spesi dell’art. 20 della legge 67 del 1988. Più volte ho sollecitato l’invio di una semplice relazione alla Regione per ottenere l’autorizzazione all’uso di quei fondi, così da partire con i lavori. Per quanto sia noto il mio impegno ad aiutare la Asl di Brindisi nel risolvere i problemi, a volte anche svolgendo mansioni di portalettere, non posso tacere di fronte a questa inerzia, confidando di ritrovare già da domani un chiaro segnale d’interesse da parte della dirigenza Asl e in particolare del suo ufficio tecnico”.