PIERO CHIMENTI - Il Kursaal, il teatro stile liberty del 1927, dopo 20 mesi di lavori per la restaurazione costati circa 6,9 mln di euro e finanziati dalla Regione Puglia, riapre le sue porte ai suoi appassionati. I lavori sono stati eseguiti con la collaborazione della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Bari.
“Quando sono diventato sindaco di Bari, c’era solo un mezzo teatro aperto, che era il teatro Piccinni e che peraltro funzionava sulla base di una firma che dovevo mettere ogni volta assumendomi tutte le responsabilità, perché il teatro era completamente illegittimo. Il Kursaal Santalucia è il quarto teatro che viene riaperto negli ultimi anni nella città di Bari. Nel resto della Puglia abbiamo riaperto e ristrutturato tutti i teatri che a quell’epoca risultavano non agibili, da Foggia, a Lecce, a Brindisi. Questo è simbolo del cambiamento della Regione Puglia e della città di Bari. Ed è il completamento del “miglio dei teatri” – il commento di Michele Emiliano - La piazza antistante il Kursaal era una piazza di spaccio. Tutte le notti c’erano i carabinieri. Adesso invece speriamo di avere attori, giovani, uomini e donne di cultura che potranno utilizzare questo contenitore nella maniera più opportuna. Il teatro è una meraviglia. Mentre il Petruzzelli noi lo abbiamo dovuto ricostruire totalmente, quindi è una copia d’autore, questa non è una copia. È un restauro vero e proprio di eccezionale qualità che ha restituito anche pezzi sconosciuti, perché nel tempo purtroppo, i teatri hanno passato un periodo di oblio che aveva mascherato i pezzi fondamentali. In più poi c’è una installazione di arte contemporanea sulla terrazza. Quindi si tratta di un lavoro straordinario compiuto anche questo in tempi brevissimi. Tutti i teatri che mi è capitato di dovere ristrutturare, sono stati ristrutturati in tempi molto brevi. Petruzzelli, il record. Anche il Piccinni, con la collaborazione della Regione Puglia, e il Margherita. Tutti questi elementi mi auguro, rilanceranno anche il territorio. Tutti i baresi aspettavano da tempo questa ristrutturazione. Una chicca: qui dentro si è creata la premessa della mia nascita, perché mio nonno, Michele Emiliano, e mia nonna, Concetta Piemontese, che erano un maresciallo dell’esercito italiano e una casalinga, hanno fatto il loro ricevimento di nozze, come tante famiglie non particolarmente agiate, nella sala Giuseppina. Quindi per me è un momento anche di ricordo di questo grand’uomo del quale io non ho parlato mai, mio nonno, che si è fatto praticamente tre guerre e che per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu prigioniero insieme ai due figli più grandi in Germania per molti anni, compromettendo la sua salute. Un ricordo che gli voglio dedicare. Credo sarebbe impazzito di gioia nel sapere che il suo nipotino, che pure ha visto perché era ancora vivo quando io sono nato, ha ristrutturato il teatro dove ha coronato il suo sogno di amore con mia nonna Concetta. Mi era capitato molti anni fa, quando lavoravo alla direzione distrettuale antimafia, di dire che nella lotta alla criminalità organizzata, i teatri sono più importanti delle Procure. E confermo questa idea. Ci fu un documento sottoscritto da tutti i sostituiti procuratori della direzione distrettuale antimafia dell’epoca. Colgo l’occasione per dare un saluto a tutti i magistrati pugliesi che da sempre si battono con onore nei confronti della criminalità di tutti i generi, perché la totalità, la stragrande maggioranza dei magistrati pugliesi è fatta di uomini e donne straordinarie che hanno cambiato la storia di questa regione e pochi episodi, sia pure molto gravi, non possono cambiare l’affetto e la stima che il popolo pugliese ha nei confronti della propria magistratura”