LECCE - Mario Contino, scrittore Pugliese già noto alle cronache per le sue numerose pubblicazioni librarie incentrate soprattutto sulle tematiche del folklore e del mistero, questa volta ha voluto pubblicare un libro diverso dal solito e incentrato tutto sul tema della morte, forse il mistero più insondabile per ogni essere umano.
"La Morte è un momento di dolore, di tristezza, almeno per noi occidentali abituati a soffrire per il
distacco dei nostri cari e speranzosi in una qualche forma di ricongiungimento con essi nel “post
mortem”, scrive Contino all'interno del comunicato stampa nel quale spiega i motivi alla base della
stesura di questo saggio, e poi aggiunge:
"Cosa è la morte?
Cosa c’è dopo la morte?
A queste domande tentano di dare risposta, da secoli, alcune delle menti più brillanti del pianeta che
hanno trattato l’argomento dal punto di vista filosofico e scientifico, fornendo risposte spesso discordanti
tra di loro ma tutte ugualmente interessanti.
Io non sono né uno scienziato né un filosofo, ma ugualmente ho voluto tentare di comprendere l’essenza
della morte attraverso lo studio del folklore, dei miti e delle leggende ad essa collegate, senza tralasciare
né la scienza né la filosofia.
Perché l’ho fatto?
Perché la Morte fa parte della vita è ogni uomo dovrebbe riflettere su questo importantissimo e
inevitabile traguardo.
Temiamo la morte perché ci fa paura ciò che non conosciamo e che non possiamo controllare, in effetti
noi esseri umani siamo un po’ tutti maniaci del controllo e questo è un nostro limite.
Bisogna conoscere la morte per esorcizzarne la paura, per questo le leggende sugli shinigami (Divinità
della morte presenti nel folklore Giapponese) e il Triste Mietitore (psicopompo ben noto nel folklore
occidentale) possono aiutarci ad avvicinarci a questo aspetto oscuro della vita per scrutarlo un po’ più
da vicino e magari renderci conto che non c’è nulla di cui aver timore".
Abbiamo posto allo scrittore alcune domande sul suo libro.
Mario, il perché tu abbia scelto di trattare il tema della morte lo hai spiegato nel comunicato stampa, ma personalmente c'è qualcosa che ti ha influenzato in questa decisione?
Abbiamo posto allo scrittore alcune domande sul suo libro.
Mario, il perché tu abbia scelto di trattare il tema della morte lo hai spiegato nel comunicato stampa, ma personalmente c'è qualcosa che ti ha influenzato in questa decisione?
Qualche anno fa ho rischiato seriamente di morire, in quel periodo ho riflettuto molto sulla morte mentre
ero ricoverato in ospedale ma fino ad oggi non avevo mai avuto realmente il coraggio di affrontare un
tema così delicato.
Un giorno vidi la scena di un bellissimo film, nella quale il protagonista disputava una partita a scacchi
con la morte, ossia con il mietitore dell'immaginario collettivo, e in quel momento ho avuto l'ispirazione
necessaria per intraprendere la stesura di questo libro.
Moltissimi filosofi si sono interrogati sulla morte, da Socrate a Platone. Non temi il confronto?
No, non temo il confronto perché non c'è confronto (inteso come sfida), non sono un filosofo e certamente
non sono minimamente all'altezza dei due "big" da lei citati. Ovviamente ho riportato nel mio libro anche
alcune riflessioni filosofiche sulla morte che illustri filosofi hanno lasciato all'umanità e che dovrebbero
essere lette e comprese da più persone.
Leggende sulla morte, sui mietitori e sugli shinigami, ne hai riportate diverse nel libro. E' stato difficile reperirle?
A differenza delle leggende su streghe, folletti o spettri vari, quelle sui mietitori o in generale sulla morte sono poche. Probabilmente la gente teme di scherzare o fantasticare sul "personaggio" morte per paura di evocarlo con le nefaste conseguenze del caso.
La Morte Umanizzata: è stato difficile trattare l'argomento e pubblicare il libro?
Si, ammetto che è stato più difficile di quanto avessi preventivato inizialmente. Devo ringraziare anche il Prof. Lamanna Cosimo (storico e filosofo) e la Dott.ssa Carbonara Pierangela (Dottoressa magistrale in Psicologia clinica) per i preziosi contenuti che hanno rilasciato rispettivamente in prefazione e postfazione, che hanno arricchito il volume di nozioni importantissime al fine della comprensione del tema trattato. La casa editrice "I Quaderni Del Bardo Edizioni di Stefano Donno" ha accettato di imbarcarsi con me in questa avventura e pubblicare il libro, ovviamente ringrazio anche loro. In attesa delle presentazioni e dei convegni organizzati da Mario Contino al fine di presentare il suo ultimo libro, quindi, non ci resta che complimentarci con l'autore per la sua nuova pubblicazione.
Leggende sulla morte, sui mietitori e sugli shinigami, ne hai riportate diverse nel libro. E' stato difficile reperirle?
A differenza delle leggende su streghe, folletti o spettri vari, quelle sui mietitori o in generale sulla morte sono poche. Probabilmente la gente teme di scherzare o fantasticare sul "personaggio" morte per paura di evocarlo con le nefaste conseguenze del caso.
La Morte Umanizzata: è stato difficile trattare l'argomento e pubblicare il libro?
Si, ammetto che è stato più difficile di quanto avessi preventivato inizialmente. Devo ringraziare anche il Prof. Lamanna Cosimo (storico e filosofo) e la Dott.ssa Carbonara Pierangela (Dottoressa magistrale in Psicologia clinica) per i preziosi contenuti che hanno rilasciato rispettivamente in prefazione e postfazione, che hanno arricchito il volume di nozioni importantissime al fine della comprensione del tema trattato. La casa editrice "I Quaderni Del Bardo Edizioni di Stefano Donno" ha accettato di imbarcarsi con me in questa avventura e pubblicare il libro, ovviamente ringrazio anche loro. In attesa delle presentazioni e dei convegni organizzati da Mario Contino al fine di presentare il suo ultimo libro, quindi, non ci resta che complimentarci con l'autore per la sua nuova pubblicazione.