MAGLIE (LE) - “Dopo il ritrovamento, denunciato il 14 aprile scorso, delle due microspie nella mia stanza di sindaco dichiarai che ero sereno e tranquillo. Lo sono anche oggi, dopo il ritrovamento un’ulteriore apparecchiatura di captazione e cioè di una microcamera collegata a due SIM. L’episodio mi inquieta non poco, non per ci? che ha voluto o potuto riprendere, ma perché il non sapere chi ha voluto spiare le mie conversazioni sia in forma audio sia in forma video mi crea grande disagio e quindi apre, anche involontariamente, tanti scenari che gettano sospetti su chiunque". E' il commento del Sindaco di Maglie, Ernesto Toma.
“Inutile fare giri di parole - prosegue -, quanto da me accertato, anche attraverso tecnici professionisti (il Comune di Maglie per il tramite del Comando dei Vigili Urbani ha dato incarico alla società King Store), mi fa ritenere che si tratti di apparecchiature non di nuovissima tecnologia – sia le cimici sia la telecamerina sono datate e di grossolana fattura, ma funzionati e pronte all’uso – quindi tutte le ipotesi restano in piedi: da quella giudiziaria (che a questo punto sarebbe auspicabile e mi tranquillizzerebbe) a quella politica, con il rischio che notizie e valutazioni personali e amministrative compiute della mia Giunta, anche in materie molto delicate, siano diventate o diventino di pubblico dominio.
“Mi rammarica maggiormente che molti colloqui privati con cittadini magliesi disagiati o in grande difficoltà economica e sociale possano essere stati visti e ascoltati. Una violazione non solo della democrazia, ma anche della privacy, qualora non autorizzata!
“Infine, c’è un altro aspetto che maggiormente mi addolora: chi ha piazzato il congegno ha danneggiato un antico pendolo che si trova nella mia stanza, che poi è anche quella dove si riunisce la giunta. Un foro praticato sul quadrante all’altezza delle 12, il che dimostra anche la rozzezza delle persone che per installare la microcamera hanno addirittura rovinato un modo serio un orologio di pregevole fattura.
“Assistito dall’avvocato Luciano Ancora, ho prontamente denunciato tutto ai Carabinieri con l’auspicio che venga definitivamente e subito fatta chiarezza su chi ha pensato di fare della stanza del sindaco e della giunta la 'Casa del Grande fratello'. Spero che in tempi rapidi questa brutta pagina venga chiusa per recuperare quella fiducia istituzionale, politica e civile necessaria per il funzionamento della mia Amministrazione”, conclude.
“Inutile fare giri di parole - prosegue -, quanto da me accertato, anche attraverso tecnici professionisti (il Comune di Maglie per il tramite del Comando dei Vigili Urbani ha dato incarico alla società King Store), mi fa ritenere che si tratti di apparecchiature non di nuovissima tecnologia – sia le cimici sia la telecamerina sono datate e di grossolana fattura, ma funzionati e pronte all’uso – quindi tutte le ipotesi restano in piedi: da quella giudiziaria (che a questo punto sarebbe auspicabile e mi tranquillizzerebbe) a quella politica, con il rischio che notizie e valutazioni personali e amministrative compiute della mia Giunta, anche in materie molto delicate, siano diventate o diventino di pubblico dominio.
“Mi rammarica maggiormente che molti colloqui privati con cittadini magliesi disagiati o in grande difficoltà economica e sociale possano essere stati visti e ascoltati. Una violazione non solo della democrazia, ma anche della privacy, qualora non autorizzata!
“Infine, c’è un altro aspetto che maggiormente mi addolora: chi ha piazzato il congegno ha danneggiato un antico pendolo che si trova nella mia stanza, che poi è anche quella dove si riunisce la giunta. Un foro praticato sul quadrante all’altezza delle 12, il che dimostra anche la rozzezza delle persone che per installare la microcamera hanno addirittura rovinato un modo serio un orologio di pregevole fattura.
“Assistito dall’avvocato Luciano Ancora, ho prontamente denunciato tutto ai Carabinieri con l’auspicio che venga definitivamente e subito fatta chiarezza su chi ha pensato di fare della stanza del sindaco e della giunta la 'Casa del Grande fratello'. Spero che in tempi rapidi questa brutta pagina venga chiusa per recuperare quella fiducia istituzionale, politica e civile necessaria per il funzionamento della mia Amministrazione”, conclude.