Nessuna chiusura dell'area a caldo: Consiglio di Stato ribalta sentenza Ilva


PIERO CHIMENTI -
Con la sentenza del 23/06/2021 n.4802, il Consiglio di Stato decreta che l'area a caldo potrà continuare la propria attività produttiva, dando ragione così al siderurgico ArcelorMittal di Taranto. 

La sentenza del Consiglio di Stato va così ad annullare la decisione del Tar di Lecce, che insieme all'ordinanza del Sindaco ribadivano che entro 60 giorni il siderurgico doveva intervenire per risolvere eventuali criticità per non incorrere allo spegnimenti dell'impianto. 

Il ribaltamento della sentenza è stata dato in quanto secondo la la Sezione IV del Consiglio di Stato non c'è un imminente pericolo per la salute della comunità tarantina.

PALOMBELLA (UILM): "ORA POLITICA SI ASSUMA PROPRIE RESPONSABILITA'" - “L’unica soluzione per garantire contemporaneamente il risanamento ambientale, la salute dei cittadini e dei lavoratori, l’occupazione e un futuro industriale ecosostenibile è l’accelerazione della transizione ecologica, prevedendo sin da subito un cronoprogramma di tutti gli interventi da mettere in campo. È l’ultima chance, sarebbe inaccettabile se la politica continuasse a non decidere sul futuro di oltre 15 mila lavoratori, intere comunità e un settore che deve essere ritenuto strategico per il nostro Paese. Sono finiti ogni tipo di alibi per la politica e l’azienda. Non c’è più tempo da perdere!”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del TAR di Lecce che prevedeva la chiusura dell’area a caldo dell’ex Ilva di Taranto.

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