BARI - “Sono soddisfatto che il Consiglio all’unanimità abbia accolto la mozione da me presentata per modificare i termini del finanziamento erogato dalla Regione Puglia, un anno fa, a favore delle
aziende per far fronte alle carenze di capitale circolante causate dalla pandemia". Così in una nota il consigliere de La Puglia Domani, Saverio Tammacco.
"Uno strumento - prosegue - messo in campo dalla Regione e del quale hanno beneficiato circa 5500 società, per tamponare le perdite causate dal fermo delle attività del primo lockdown. Ma quella misura, pensata ed emanata in un momento in cui nessuno immaginava una seconda ondata, con la richiesta di rendicontazione a un anno dall’erogazione del finanziamento, rischiava di trasformarsi in un boomerang per le imprese che hanno dovuto fare i conti con le chiusure e le limitazioni dovute alla seconda e terza ondata durante le quali, in particolare le imprese turistiche sono rimaste del tutto ferme. Aver ricevuto rassicurazione dall’assessore allo sviluppo economico della proroga di sei mesi sullo strumento finanziario “Titolo II circolante capo III e capo VI”, per la rendicontazione delle spese di gestione delle attività, come richiesto nella mozione, ha certamente alleviato le preoccupazioni di tanti piccoli imprenditori che solo da qualche settimana hanno ricominciato ad operare. La discussione della mozione è stata anche l’occasione per sollecitare il ripristino di una misura importante come quella del microprestito circolante. Anche in questo caso sono soddisfatto da quanto richiesto e annunciato in anteprima dall’assessore Delli Noci, ovvero l’approvazione della riapertura della misura per circa 180 milioni di euro per una potenziale platea di 8-9000 domande da parte di aziende non bancabili. Questo provvedimento scongiurerà il pericolo che tanti piccoli imprenditori si rivolgano, per ottenere liquidità, ai canali illegali. Un rischio che non potevamo correre”, conclude Tammacco.
"Uno strumento - prosegue - messo in campo dalla Regione e del quale hanno beneficiato circa 5500 società, per tamponare le perdite causate dal fermo delle attività del primo lockdown. Ma quella misura, pensata ed emanata in un momento in cui nessuno immaginava una seconda ondata, con la richiesta di rendicontazione a un anno dall’erogazione del finanziamento, rischiava di trasformarsi in un boomerang per le imprese che hanno dovuto fare i conti con le chiusure e le limitazioni dovute alla seconda e terza ondata durante le quali, in particolare le imprese turistiche sono rimaste del tutto ferme. Aver ricevuto rassicurazione dall’assessore allo sviluppo economico della proroga di sei mesi sullo strumento finanziario “Titolo II circolante capo III e capo VI”, per la rendicontazione delle spese di gestione delle attività, come richiesto nella mozione, ha certamente alleviato le preoccupazioni di tanti piccoli imprenditori che solo da qualche settimana hanno ricominciato ad operare. La discussione della mozione è stata anche l’occasione per sollecitare il ripristino di una misura importante come quella del microprestito circolante. Anche in questo caso sono soddisfatto da quanto richiesto e annunciato in anteprima dall’assessore Delli Noci, ovvero l’approvazione della riapertura della misura per circa 180 milioni di euro per una potenziale platea di 8-9000 domande da parte di aziende non bancabili. Questo provvedimento scongiurerà il pericolo che tanti piccoli imprenditori si rivolgano, per ottenere liquidità, ai canali illegali. Un rischio che non potevamo correre”, conclude Tammacco.
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